Barbara Ardu’ per www.repubblica.it
Nell'incertezza gli imprenditori non assumono. E da quando il Covid 19 ha fatto la sua apparizione, prima in Cina, poi in Italia, fino a coinvolgere tutto il mondo l'incertezza domina sovrana. Tutti fermi, a parte chi produce per la sopravvivenza, la sanità e in parte anche per la logistica, tutti mestieri richiestissimi e a volte introvabili.
Un'incertezza che sta portando giù alcuni settori, dal turismo, alla ristorazione, al lusso. Tutto fermo o meglio congelato, con misure di sostegno messe in atto da alcuni governi, compreso quello italiano. E non è un caso se negli Stati Uniti (dopo le prime incertezze del presidente Donald Trump), l'esplosione dell'epidemia abbia fatto schizzare in alto la richiesta di sussidi di disoccupazione.
LinkedIn, la piattaforma di lavoro per i professionisti, ha iniziato a comprendere come le organizzazioni stanno reagendo alla pandemia nei loro processi di assunzione. Il LinkedIn hiring rate è in grado di fornire alcune anticipazioni su come il mercato del lavoro stia rispondendo.
Sulla base delle conversazioni che avvengono sulla piattaforma, secondo Linkedln, emerge come alcune aziende abbiano per prima cosa adattato i processi legati ai colloqui di lavoro, processi che però nonostante i cambiamenti, potrebbero però subire un rallentamento. Nell'incertezza si prende tempo.
LinkedIn ha esaminato i numeri legati alle assunzioni in due dei paesi più colpiti all’inizio della pandemia, la Cina e l'Italia, oltre a tenere sotto osservazione i dati di Regno Unito e Francia. Ora, in base dei dati raccolti emerge che poco dopo l'emissione delle ordinanze di quarantena da parte di ciascun paese, le assunzioni a livello nazionale sono crollate. Tutti fermi. In Cina il tasso crescita è crollato a un minimo del -45% su base annua.
Ma le assunzioni hanno iniziato lentamente a salire appena le azioni di contenimento del virus hanno cominciato ad avere effetto. E' andata un po' meglio insomma ma il tasso di crescita continua a oscillare intorno al dato negativo del -26% su base annua. E questo anche dopo che le persone sono tornate al lavoro. Come se i consumi, dopo la quarantena, si fossero in qualche modo fermati. E d'altra parte è così: gli altri Paesi iniziano ora a fermare tutto, anche le esportazioni cinesi.
In Italia la tendenza è simile: tre giorni dopo il blocco del Paese, il tasso di assunzioni è andato in negativo. E una settimana dopo il calo iniziale, lo stesso tasso è crollato a un minimo del -40% su base annua. "I dati di LinkedIn - commenta Mariano Mamertino, senior economist di LinkedIn - mostrano come in Italia le assunzioni siano crollate dal momento in cui sono entrate in vigore le norme legate al lockdown. Lo stesso fenomeno che si è verificato in Cina a febbraio. Speriamo che le assunzioni in Italia tornino a crescere, una volta che si riuscirà a contenere la diffusione del virus".
record richieste di sussidio di disoccupazione negli usa - coronavirus
Trend quello cinese e italiano, che molto probabilmente si dimostrerà valido anche per il Regno Unito, che ha iniziato più tardi le politiche di distanziamento sociale. Il LinkedIn hiring rate giornaliero mostra che sta già avvenendo un rallentamento, con il tasso di assunzione sceso al di sotto dello zero. Certo alcune aziende vanno in controtendenza, Morrison ha annunciato che sta creando 3500 nuovi posti di lavoro per la consegna a domicilio, e Co-op ha creato 5000 nuovi posti per persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi del coronavirus.
In Francia dove il lockdown è iniziato lo scorso 17 marzo i trend dei tassi di assunzione hanno iniziato a rispecchiare quelli osservati in Cina e in Italia, quando questi paesi hanno annunciato le prime misure di contenimento. Gli Stati Uniti inizieranno a mostrare un calo già dalla prossima settimana.
Ciò nonostante, sulla base dei primi flussi rilevati in Cina, LinkedIn si aspetta che l'attività economica possa riprendere una volta che l’impatto del virus sia stato contenuto. Ma gli ultimi dati, secondo l'osservatorio di Linkedln, mostrano come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia, sembrano destinati a seguire il trend di Cina e l'Italia.
A vincere comunque è la resilienza. "Ci sono molte aziende che stanno rapidamente adattando i loro modelli di business e le loro attività in modo da garantire alle proprie risorse di mantenersi occupate - commenta Jon Addison, Vp of talent solution per la regione Emea - stiamo anche vedendo emergere alcuni nuovi posti di lavoro, in particolare nella vendita al dettaglio di beni di consumo, nella sanità e nella logistica, poiché questi settori si evolvono per soddisfare la domanda dei consumatori".