Stefano Graziosi per “la Verità”
controlli sul coronavirus in africa
Paura in Africa per il coronavirus. A fronte di 1.862 decessi complessivi, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie dell' Unione africana ha segnalato ieri pomeriggio 47.118 contagi confermati, mentre lunedì mattina i casi erano 44.483: circa 3.000 contagi in più in 24 ore.
Nel dettaglio, l' area maggiormente interessata risulterebbe il Nord Africa con quasi 18.000 contagi, seguita dall' Africa Occidentale (a quota 13.000). Secondo la Johns Hopkins university, i Paesi caratterizzati al momento dal più alto numero di contagi sono l' Algeria (4.648), il Marocco (5.053) l' Egitto (6.813) e il Sudafrica (7.220). Numeri preoccupanti si registrano anche in Cameron (2.104), Ghana (2.719) e Nigeria (2.802). Minore intensità si riscontrerebbe invece nelle regioni dell' Africa centrale, dove si ha per ora un totale di «appena» 4.000 contagi. Non bisogna dimenticare che, negli ultimi giorni, alcuni Stati africani (come Sudafrica, Ghana e Nigeria) hanno allentato le misure restrittive: non è per ora chiaro se l' incremento sia dovuto a questa scelta.
africani a wuhan xi jinping e la colonizzazione della cina
La situazione è sempre più preoccupante. Finora era sembrato che il continente africano fosse il meno colpito dal virus, soprattutto in raffronto ad Asia, Europa e Stati Uniti. Adesso i numeri pare stiano aumentando. E le conseguenze di un simile scenario potrebbero rivelarsi non poco negative. In primo luogo, si registra ovviamente un problema sanitario. In Africa mancano spesso strutture ospedaliere adeguate e, qualora la pandemia continuasse a colpire con sempre maggior vigore il continente, risulterebbe difficile arginarla, soprattutto per i settori più vulnerabili della popolazione locale. In secondo luogo, non vanno poi trascurati gli impatti economici.
la colonizzazione cinese in africa coronavirus controlli in africa
Già a metà marzo, le Nazioni unite calcolarono che, a causa del coronavirus, la crescita economica stimata del continente poteva ridursi dal 3,2% all' 1,8%. Nel dettaglio, le contrazioni peggiori rischiano di registrarsi nei settori del turismo e delle materia prime, senza poi trascurare che, per quanto riguarda il consumo farmaceutico, l' Africa subsahariana è dipendente per l' 80% dalle importazioni.
In tutto questo, non bisogna poi trascurare le dinamiche di natura geopolitica. Sono settimane che la Cina sta inviando in vari Paesi africani aiuti medici ed economici, seguendo una strategia che in buona sostanza è riscontrabile anche in altre aree (dal Medio Oriente all' Europa). Come notava Bloomberg a fine aprile, questi aiuti non sono esattamente disinteressati: più che alle materie prime e ai commerci, Pechino punta infatti a estendere la propria influenza politica sul continente. Un' influenza che torna utile alla Repubblica popolare all' Onu. Ecco che quindi un eventuale peggioramento della situazione in Africa potrebbe consentire a Pechino uno spazio di manovra ancora maggiore.
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C' è poi un ultimo punto: con un aumento dei casi, diventa più probabile il rischio di nuovi focolai in Europa a causa degli sbarchi che non si sono mai fermati.
bambini in miniera per estrarre cobalto 1