Simona Ravizza per “il Corriere della Sera”
Il governatore Attilio Fontana li avvisa a uno a uno ieri in tarda serata. In Lombardia, c'è il cambio ai vertici della Sanità. Luigi Cajazzo, 51 anni, l'ex poliziotto della Mobile di Lecco seduto sulla poltrona di direttore generale dal maggio 2018, viene spostato. È una decisione che segna la volontà di un nuovo passo nella regione più colpita dal Covid-19 e dalle polemiche. Al timone arriva Marco Trivelli, 56 anni, manager storico della Sanità lombarda, con esperienza in ospedali come il Niguarda di Milano e dal 2018 i Civili di Brescia.
È un volto della scuola ciellina cresciuta nel ventennio di Formigoni e del dg Carlo Lucchina. Il passaggio avverrà il 18 giugno. Al momento non commentano la scelta né Fontana né l'assessore alla Sanità Giulio Gallera (che alla fine della scorsa settimana negava avvicendamenti in vista), ma i ben informati non hanno dubbi: «La decisione è stata assunta per rafforzare la squadra che guida la direzione generale della Sanità e dare nuova linfa alla macchina organizzativa per la Fase 3 dell'emergenza». Le sfide sono complesse.
Prima tra tutte, recuperare il rapporto con i medici di famiglia logorato da anni ma che s' è aggravato durante la pandemia: non c'è dubbio che la sorveglianza epidemiologica sul territorio abbia fatto acqua contribuendo alla diffusione dei contagi. Il governatore Fontana, in un'intervista al Corriere , due giorni fa, ammetteva: «Volete un mea culpa? Forse negli ultimi anni abbiamo trascurato i medici di famiglia. A settembre lanceremo un piano d'azione a loro dedicato. Sono il primo presidio sanitario delle nostre comunità, lo renderemo più forte».
Di certo Trivelli dovrà essere il fautore di questa linea. Altro fronte, non meno delicato: attualizzare il modello di funzionamento delle Rsa, dove il virus è dilagato con un numero spaventoso di decessi (quasi 1.300 solo a Milano). E chissà se Trivelli sarà in grado di ridare una nuova immagine a una macchina organizzativa che, pur tra mille sforzi, è uscita ammaccata dall'emergenza Covid-19. Tra le difficoltà sui tamponi, l'operazione-boomerang dell'ospedale in Fiera (costato 21 milioni di donazioni dei cittadini e da quattro giorni a pazienti 0) e il rapporto con la Sanità privata da rimettere al passo con i tempi.
Certo, la politica dovrà fare la sua parte. Non sono solo questioni tecniche. Cajazzo, che durante la gestione del Covid-19 è stato colpito dal virus passando giorni difficili ma lavorando senza sosta, sarà vicesegretario generale della Regione con delega all'integrazione socio-sanitaria. Ai Civili di Brescia andrà Massimo Lombardo, dg che ha gestito la crisi nel Lodigiano.