Martina Pennisi per il "Corriere della Sera"
L'Antitrust britannica è pronta a bloccare l'acquisto di Giphy da parte di Meta (già Facebook). L'indiscrezione è del Financial Times, ma non ci vorrà molto per avere la conferma: la Competition and Markets Authority (Cma) guidata dall'italiano Andrea Coscelli ha tempo fino a domani per pubblicare la sua decisione finale sull'accordo da 315 milioni di dollari del maggio 2020.
Se, come sembra, l'acquisto della piattaforma di Gif animate da parte di Menlo Park verrà giudicato lesivo della concorrenza, «sarà la prima volta che un regolatore blocca una fusione che coinvolge un gigante della tecnologia: nonostante in questi anni siano state comprate decine e decine di società, non ci sono stati interventi così incisivi nel digitale» spiega il docente dell'Università Bocconi e fondatore di DigitalMediaLaws Oreste Pollicino.
Perché proprio adesso? In tutto il mondo, Europa compresa con il Digital Markets Act, i regolatori vogliono iniziare a valutare diversamente le acquisizioni di startup o nuove tecnologie che possono diventare dirompenti in un secondo momento.
La Cma può intervenire anche se si tratta di due società americane nel caso in cui «la combinazione tra le due parti superi il 25% del mercato di riferimento nel Regno Unito (considerando il tempo speso sui social, le piattaforme di Meta sono già oltre il 70, ndr)» dice Pollicino.
L'autorità britannica ritiene inoltre che Meta possa inibire l'accesso a Giphy ad app rivali come TikTok, o cambiare le condizioni e chiedere più dati, e che si sia sbarazzato di un potenziale rivale nel settore della pubblicità online, dove Giphy si era mosso negli Stati Uniti. In ottobre, nell'ambito dello stesso caso, la Cma ha già multato Meta per 50 milioni di sterline, facendo capire di voler giocare un ruolo di primo piano contro BigTech nel post Brexit.