1- D’ALEMA SVELA LA TEORIA DEL COMPLOTTO PLUTOCRATICO CONTRO I DS (FUORI I NOMI!) - 2- A PESARO BAFFINO SE L’È PRESA COI CAPITALISTI, COI PADRONI, COI BANCHIERI CHE HANNO FATTO FALLIRE LE BANCHE E ORA VOGLIONO APPROFITTARE DELL’ONDATA ANTICASTA PER FAR FUORI LA POLITICA DEI PARTITI; ANZI, DELL’ANTICASTA SONO LA REGIA, IN VISTA DELLA SCESA IN CAMPO “DI UN CAVALIERE BIANCO”, “DI UN BERLUSCONI BUONO” - 3- METTETE DENTRO QUESTA ACCUSA MONTEZEMOLO, PROFUMO, MIELI, DE BORTOLI O DE BENEDETTI, E AVRETE LA RAPPRESENTAZIONE ESATTA DELLA PREOCCUPAZIONE PIÙ GRANDE CHE ALBERGA AI VERTICI DEL PD. QUELLA DI VEDERSI SOFFIARE IL MERITATO TROFEO DEL DOPO-BERLUSCONI SUL FILO DEL TRAGUARDO, DA PARTE DI QUALCHE SEDICENTE NUOVO ARRIVATO DI BELL’ASPETTO E RICCO PATRIMONIO CARO AI POTERI FORTI -

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Stefano Menichini per Europa

MASSIMO DALEMAMASSIMO DALEMA

Mai nessuno nel Pd, fra i molti che la coltivano, aveva esposto la teoria del complotto plutocratico così esplicitamente e ruvidamente come ha fatto Massimo D'Alema ieri a Pesaro.

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLOLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Nulla è stato risparmiato, tranne i nomi dei destinatari della denuncia: D'Alema se l'è presa coi capitalisti, coi padroni, coi banchieri che hanno fatto fallire le banche e ora vogliono approfittare dell'ondata anticasta per far fuori la politica dei partiti; anzi, dell'anticasta sono la regia, in vista della scesa in campo «di un cavaliere bianco», «di un Berlusconi buono».

Dai padroni perfidi al nuovo Berlusconi: in pochi minuti sono state pronunciate tutte le parole magiche che possono smuovere la pancia di un elettore di sinistra.

ALESSANDRO PROFUMOALESSANDRO PROFUMO

Mettete dentro questa accusa i cognomi che volete - Montezemolo, Profumo, Mieli, de Bortoli, o anche De Benedetti - e avrete la rappresentazione esatta della preoccupazione più grande che - come abbiamo già raccontato molte volte - alberga ai vertici del Pd. Non quella di non saper disfarsi di Berlusconi o di perdere le elezioni contro l'attuale centrodestra.

MieliMieli

Ma quella di vedersi soffiare il meritato trofeo sul filo del traguardo, da parte di qualche sedicente newcomer di bell'aspetto e ricco patrimonio.

Il rischio è concreto, questo disegno c'è davvero. Noi però non vorremmo che la veemenza dell'anticapitalista D'Alema finisca per supplire alla capacità politica di stabilire, in anticipo su chiunque altro, l'egemonia del Pd sulla transizione che si apre.
L'abbiamo già scritto: con il vittimismo non abbiamo sconfitto il Berlusconi cattivo, non eviteremo neanche il Berlusconi buono.

 

 

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