IL 12 NOVEMBRE SARÀ UNA GIORNATA CAMPALE PER GIORGIA MELONI: OLTRE AL VOTO DELLA CONSULTA SULL’AUTONOMIA, CI SARÀ ANCHE L’AUDIZIONE DI RAFFAELE FITTO A BRUXELLES – IL MINISTRO NON SOLO DOVRÀ AFFRONTARE IL TOSTISSIMO ESAME NON AVENDO CONSUETUDINE CON L’INGLESE, MA SI TROVERÀ DAVANTI IL MURO DI SOCIALISTI, LIBERALI E VERDI, CHE NON VOGLIONO CHE GLI SIA AFFIDATA LA DELEGA A VICEPRESIDENTE ESECUTIVO – LA POLITICA DEI DUE “FORNI” DEL PPE È SEMPRE PIÙ INDIGESTA PER MACRON E SCHOLZ…

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RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI

1. UE: FONTI, AUDIZIONE FITTO LA MATTINA DEL 12 NOVEMBRE

(Adnkronos) - L'audizione del vicepresidente esecutivo in pectore della Commissione Europea Raffaele Fitto nella commissione Regi dovrebbe tenersi la mattina del 12 novembre, e non nel pomeriggio dell'11 come originariamente previsto dall'opzione uno del calendario, che è stato approvato dalla conferenza dei presidenti a Strasburgo.

 

L'opzione uno è stata sì approvata, come ha detto Iratxe Garcia Perez, ma con un cambiamento, si apprende da fonti parlamentari: tutte le audizioni dei vicepresidenti si terranno martedì 12 novembre e non anche l'11 novembre. Nell'ordine, la mattina dovrebbero essere sentiti Fitto e Kaja Kallas; Roxana Minzatu e Stéphane Séjourné nel pomeriggio e la sera Teresa Ribera e Henna Virkkunen.

 

RAFFAELE FITTO - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA RAFFAELE FITTO - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA

2. SOCIALISTI, LIBERALI E VERDI MINACCIANO DI BOCCIARE FITTO “NO A UN RUOLO ESECUTIVO”

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/esteri/2024/10/10/news/parlamento_ue_von_der_leyen_socialisti-423545915/

 

Nel mirino della politica europea ci è finito di nuovo Raffaele Fitto. La proposta della presidente della Commissione Ursula von der Leyen di assegnare al potenziale commissario italiano la vicepresidenza esecutiva sta diventando la spina più pungente nel percorso che deve portare alla nascita del nuovo esecutivo europeo.

 

Socialisti, liberali e verdi non lo vogliono. Almeno non vogliono che gli sia affidata una delega vicepresidenziale. Lunedì scorso, allora, negli uffici del Parlamento europeo a Strasburgo si sono incontrati in gran segreto proprio i capigruppo di S&D, Renew e Verdi – Iratxe García Pérez, Valérie Hayer e Philippe Lamberts – per concordare una linea comune. L’idea è proprio quella di reclamare con von der Leyen il ritiro della competenza “esecutiva” per Fitto. Una richiesta che verrà formulata durante l’audizione fissata tra il 4 e il 12 novembre.

 

RAFFAELE FITTO AL MARE RAFFAELE FITTO AL MARE

Nonostante le prudenze l’esponente socialista García Pérez, preoccupata di difendere la delega attribuita alla spagnola Ribera, alla fine ha dovuto prendere atto che sul nome italiano il gruppo socialista è in ebollizione. Gli eurodeputati francesi sono i più decisi, indispettiti in particolare anche dalla “supervisione” di Fitto sull’agricoltura.

 

Ma anche altre delegazioni, tra cui quella tedesca dell’Spd, stanno puntando i piedi. Al punto di minacciare il voto contrario in occasione del voto finale […] sull’intera Commissione. Una eventualità che metterebbe a rischio la nascita dell’“ Ursula bis”. A luglio la presidente è stata eletta con 401 voti, la maggioranza è di 361. Se venisse meno una quota di questi tre gruppi lo scrutinio potrebbe diventare una roulette.

 

Teresa Ribera Rodriguez Teresa Ribera Rodriguez

È evidente che in questa posizione sta assumendo un ruolo particolare la politica interna dei diversi Paesi. I francesi, anche i liberali di Renew, non possono sopportare l’uscita dal cosiddetto “cordone sanitario” della destra italiana che darebbe fiato a Marine Le Pen. E la gestione della materia agricola rappresenta una sorta di drappo rosso per un Paese che ha avuto a che fare con la protesta dei “gilet gialli” e dei “trattori”. Lo stesso vale per i tedeschi alle prese con la crescita dei neonazisti di Afd e ormai in campagna elettorale, con le urne che si apriranno tra undici mesi.

 

emmanuel macron olaf scholz emmanuel macron olaf scholz

Certo, si tratta comunque di un’operazione complicata. In primo luogo perché la “promozione” dei commissari […] reclama un quorum alto: i due terzi.

 

Quindi gli altri gruppi potrebbero “vendicarsi” sugli esponenti socialisti e liberali.

Ma l’obiettivo dei tre partiti è snidare soprattutto il Ppe. Sfidarli e vedere se hanno il coraggio di andare avanti con i voti dei gruppi di destra, l’Ecr ma anche i Patrioti. È evidente che il tentativo è di blindare la tradizionale “maggioranza Ursula” ed evitare che i popolari aprano i “due forni” rendendo di fatto irrilevante la sinistra per tutta la legislatura.

 

URSULA VON DER LEYEN E I NUOVI COMMISSARI UE A BRUXELLES URSULA VON DER LEYEN E I NUOVI COMMISSARI UE A BRUXELLES

[…] A questo proposito l’irrigidimento del fronte Pse-Renew-Verdi è stato anche provocato dalle mosse di alcuni commissari del Ppe. Alcuni di loro, infatti, come è consuetudine, hanno preso contatto con i capigruppo nelle commissioni parlamentari che dovranno esaminarli.

 

Ma invece di limitare l’approccio ai rappresentanti della maggioranza politica hanno discusso la loro audizione anche con i Conservatori. È stata considerata la prova finale che i popolari si stanno orientando verso la tattica andreottiana del “doppio forno”: accordi a sinistra quando serve, a destra quando convengono.

 

Paolo De Castro Paolo De Castro

Una situazione che sta mettendo in allarme il Ppe ma anche lo stesso Fitto. Che, venuto a conoscenza delle ferme perplessità dei socialisti ad esempio sulla competenza relativa all’Agricoltura, sta pensando di arruolare nella sua squadra un “consigliere” di provenienza socialista. Si tratta dell’ex europarlamentare di S&D, Paolo De Castro, ex ministro dell’Agricoltura nell’ultimo governo Prodi. Nonché pugliese come Fitto.[…]

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