Marco Bresolin per “la Stampa”
Quando mancano pochi minuti alle otto di sera, cade la maschera. L' avvocato compassato e istituzionale, che molte cancellerie ancora si ostinavano a vedere come un possibile interlocutore dell' establishment, perde la pazienza e inizia a puntare il dito a destra e a manca nell' emiciclo di Strasburgo. Il premier mediatore che aveva passato gli ultimi mesi a ricucire gli strappi dei suoi vice in Europa replica colpo su colpo agli attacchi degli eurodeputati che lo prendono di mira. Giuseppe Conte si è scongelato. Una svolta che nelle altre capitali non passerà inosservata.
Dopo aver fatto un discorso senza scosse, al momento delle repliche il capo del governo si è gettato nella mischia. Si tratta di un atteggiamento probabilmente utile (o forse addirittura necessario) al Movimento 5 Stelle. Che alla vigilia della campagna elettorale ha bisogno di un «leader populista» da sventolare come bandiera alternativa a quella con l' effigie di Matteo Salvini. Un capo di governo anti-casta che va nei palazzi europei a dire che bisogna rivoluzionare tutto. Insomma, un Avvocato del Popolo europeo.
Le conseguenze di questa svolta sono ancora tutte da decifrare, ma il rischio di un' ulteriore marginalizzazione per il governo è sempre più elevato. Perché da ieri sera un Conte così grillino ha certamente qualche nemico in più in Europa. La Spagna tra i potenti Con questi chiari di luna, per esempio, una riappacificazione con Macron sembra lontana. Né, di conseguenza, sembrano esserci margini per una «relazione privilegiata» con Angela Merkel. Si è poi aggiunto un altro ostacolo che allontana ancor di più Roma dal gruppo di testa.
Mercoledì scorso, nell' ambasciata tedesca di Madrid, emissari dei governi di Spagna, Francia e Germania hanno gettato le basi per una nuova collaborazione a tre in sede europea. Il neonato G3 ha stilato una lista di sei punti sui quali lavorare per trovare posizioni comuni da presentare ai tavoli Ue per influenzare le decisioni dei partner. Con l' uscita del Regno Unito, l' Italia è a tutti gli effetti il terzo Paese per dimensioni ed economia.
Ma prima ancora che la Brexit diventi realtà si è fatta scippare un posto al sole dalla Spagna. Vero, il premier Sánchez rischia la crisi di governo e nuove elezioni. Ma intanto si è prenotato un suo spazio nel club più esclusivo dell' Unione europea.
ANGELA MERKEL E MARITO IN SPAGNA CON PEDRO SANCHEZ E MOGLIE
Equilibri e nuove alleanze Dopo le elezioni di maggio gli equilibri nel Parlamento europeo certamente cambieranno.
Tutti gli analisti prevedono un' avanzata dei partiti anti-sistema, ma quasi nessuno scommette su un loro ingresso nella nuova maggioranza. La vera partita - a cominciare dalle nomine per il rinnovo dei vertici della Ue (e della Bce) - continuerà dunque a giocarsi tra i leader al tavolo del Consiglio.
Dove l' alleanza franco-tedesco è pronta ad aprire le porte alla Spagna, ma non ai «populisti italiani». Dove l' Olanda guida i Paesi del Nord nella nuova Lega Anseatica tutta «rigore» e «disciplina di bilancio».
E dove i Paesi di Visegrad formano un blocco solido che non vuol sentir parlare di solidarietà sulle politiche migratorie. L' Italia rischia di trovare solo posti in piedi.