ACC! HACKER! PURE NELLA CAMPAGNA FRANCESE RUBANO LE EMAIL, ALLA VIGILIA DEL VOTO: LA DENUNCIA DI MACRON - WIKILEAKS PARLA DI 9 GIGABYTE DI CONVERSAZIONI DEL SUO STAFF: CHI SE LE LEGGERĂ€ DA QUI A DOMATTINA? 'NON CI SONO DOCUMENTI COMPROMETTENTI', DICONO DALLA SQUADRA DEL CENTRISTA - L'ISIS CONSIGLIA AI SUOI ADEPTI DI COLPIRE I CANDIDATI

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Stefano Montefiori per www.corriere.it

 

Decine di migliaia di email dell’équipe di Emmanuel Macron sono state diffuse sul sito americano 4Chan, un attacco massiccio apparentemente portato dagli stessi hacker che hanno agito contro Hillary Clinton e a favore di Donald Trump nella campagna elettorale americana. «#MacronLeaks lanciato intorno alle 20h, di nuovo tutti i conti Trump e il nostro amico @JackPosobiec», ha twittato Nicolas Vanderbiest, ricercatore all’università belga di Lovanio ed esperto di social media e diffusione di informazioni.

 

MARINE LE PEN MACRON MARINE LE PEN MACRON

«Destabilizzazione della democrazia»

Un comunicato stampa di «En Marche!», il movimento di Emmanuel Macron, nella notte parla di «azione massiccia e coordinata che ha portato alla diffusione di informazioni interne di natura diversa (email, documenti contabili, contratti). I file che circolano sono stati ottenuti settimane fa grazie alla violazione di caselle email personali e professionali di molti responsabili del movimento.

 

Coloro che fanno circolare questi documenti mescolano file autentici ad altri falsi in modo da diffondere il dubbio e la disinformazione. Questa operazione, che arriva nelle ultime ore della campagna ufficiale, rappresenta una destabilizzazione della democrazia come quella che si è già vista durante la campagna elettorale negli Stati Uniti».

 

 

MACRON MACRON

Tentativo di influire sul voto

Wikileaks, molto solerte nel dare conto dell’azione, parla di 9 giga di email, foto e allegati che risalgono fino al 24 aprile scorso, e aggiunge subito un commento: «Questa fuga di informazioni massiccia arriva troppo tardi per cambiare il corso dell’elezione francese. Lo scopo che si nasconde dietro a questo timing è curioso». Wikileaks in questo modo sembra assolvere immediatamente gli hacker dall’intento di influire sul voto di domani, e sembra suggerire altri obiettivi ma senza specificare quali e da chi sarebbero perseguiti.

 

Nel febbraio scorso il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange ha rilasciato al giornale moscovita Izvestia un’intervista nella quale diceva di possedere «informazioni interessanti su uno dei candidati alla presidenza francese, Emmanuel Macron». «Questi dati — aggiungeva — provengono dalla corrispondenza personale dell’ex segretaria di Stato americana, Hillary Clinton». Il titolo dell’intervista era «Assange sta per gettare olio sul fuoco della campagna presidenziale in Francia».

LE PEN PHILIPPOT LE PEN PHILIPPOT

 

Nessun documento compromettente

Per il momento non sono emersi documenti compromettenti, ma Florian Philippot, numero due del Front National, in un tweet delle 23 e 40 commenta subito: «I #Macronleaks ci faranno sapere cose che il giornalismo di investigazione ha deliberatamente messo a tacere? Un naufragio democratico sbalorditivo». Oltre al caso delle email rubate, a turbare l’ultimo giorno prima del voto ci sono le minacce dell’Isis che nella sua rivista «Rumiyah» chiede ai musulmani di colpire un candidato e dare fuoco ai seggi.

 

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