Sono molto contenta di annunciare che la Commissione europea ha approvato oggi il pagamento della quinta rata del PNRR.
Una buona notizia per l’Italia e per tutti i cittadini. pic.twitter.com/x7wkJubjXr
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 2, 2024
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
L'abaco del Pnrr si fa più ricco, ma i festeggiamenti del governo per il via libera di Bruxelles alla quinta rata da 11 miliardi devono fare i conti con richiami e prove. Il rimprovero arriva insieme al disco verde per il pagamento. L'Italia zoppica sulla riforma degli appalti, al punto che la Commissione europea decide di congelare un pezzo della tranche: nel freezer finiscono 110 milioni.
Il test, invece, andrà in scena oggi pomeriggio alla cabina di regia convocata a Palazzo Chigi con i ministri e i rappresentanti degli enti locali. È al tavolo della Sala Verde che il ministro-regista del Piano Raffaele Fitto dovrà verificare se i Comuni avranno aggiornato il cronoprogramma degli investimenti, con l'indicazione dello stato di avanzamento.
La questione è tutt'altro che tecnica: l'aggiornamento dirà a che velocità viaggia l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un conto è incassare le rate, altra storia è spendere i soldi. Il timore del governo è che il passo sia ancora troppo lento: in quel caso saranno i soggetti attuatori a risponderne. Perderanno poteri, che saranno assorbiti da Palazzo Chigi, e saranno chiamati ad aprire il portafoglio se l'Europa certificherà il mancato raggiungimento dei prossimi target.
Un rischio non secondario considerando che l'esecutivo, con la revisione, ha spostato molti obiettivi sulle ultime rate. Altro che Pnrr dei record: a quel punto l'accentramento, deciso per decreto, sarà chiamato ad agire in solitaria. […]
raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 6
Ma alla vigilia della prova a Palazzo Chigi c'è spazio solo per le celebrazioni: Giorgia Meloni punta tutto sull'incasso extra da 400 milioni che fa aumentare l'importo della quinta rata da 10,6 a 11 miliardi. Le agenzie di stampa hanno appena rilanciato la decisione della Commissione europea quando dai profili social della premier parte il video della rivendicazione: «Siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l'importo maggiore, 113 miliardi e mezzo di euro, a fronte dei 194 miliardi e quasi mezzo previsti, ovvero il 58,4% del totale».
Numeri conditi dalla necessità di sottolineare che il via libera al pagamento «ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l'Italia potesse perdere i soldi dell'Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale, mentre lo dicevano». «Ma non è andata così», insiste. […]
Ma la premier omette la bocciatura sugli appalti: la Commissione non ha concluso la valutazione sull'obiettivo relativo alla riduzione del 10% del tempo medio tra l'aggiudicazione dei contratti pubblici e la realizzazione delle infrastrutture. I tecnici hanno preso atto che la decisione del Consiglio europeo, basata sul Pnrr inviato dall'Italia, non definisce in modo sufficientemente chiaro il sistema di misurazione.
Il governo dovrà chiarire la descrizione del target e aspettare il via libera: fino ad allora i 110 milioni agganciati a questo obiettivo resteranno nelle casse di Bruxelles. La Commissione non vuole fare sconti. Come sulle procedure d'infrazione, a iniziare da quella per le concessioni balneari che non sono state messe a gara: proprio ieri i funzionari Ue hanno chiesto aggiornamenti ad alcuni rappresentanti del governo. […]
giorgia meloni e raffaele fitto