Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Avviso ai putiniani d'Italia, equamente distribuiti nell'ex arco costituzionale. Volete un'altra prova dell'ottimo effetto della mossa in Siria sull'arroganza di Vladimir Putin? Dopo aver mandato a dire che aveva da fare e non avrebbe incontrato il segretario di Stato americano Rex Tillerson in visita, tanto da spingere i giornali americani a chiedersi com'è che trovava il tempo per vedere invece una persona la cui carica è del tutto o almeno apparentemente onorifica, cioè l'italiano Mattarella, Putin incontra Tillerson, eccome.
Si abbassano le penne da quelle parti, e senza voler demonizzare lo zar, che ha occupato a modo suo lo spazio che gli veniva lasciato libero dall’ inetto Obama e dalla incapace Unione europea, vedere che è ridimensionato in un solo colpo dovrebbe far piacere ai sinceri democratici.
Senno’ rosicate, quelli che ancora sognano falce e martello, I pasdaran maldestri improvvisati del Cav alla Gelmini o Romani, gli antiamericani tutti, che in fondo gli piaceva un sacco la prospettiva del presidente inesperto e chiuso in casa.
Presidente di guerra, magari con un occhio alla popolarità’ in ripresa? No, non se la diplomazia può’ rimediare, ma anche si’ se e’ necessario, e la situazione ereditata lo ha già richiesto. Dice lui, Donald Trump, in una intervista a Michael Goodwin. “Non andiamo in Siria, la nostra politica è la stessa, non è cambiato l'obiettivo è battere l'Isis. Bashar Assad e’ un macellaio e un barbaro, che ha usato il Gas sarin sul suo popolo, ma la nostra grande missione e’ liberarci di Isis”.
Però’ “quando vedi dei bambini asfissiati, con i polmoni che gli bruciano, allora lo devi colpire e colpire duro. È stato un atto di umanità”. Sul tipo di attacco: “È stato duro dare l'ordine, sai che stai parlando di altri esseri umani abbiamo pensato e ripensato sul livello del colpo da dare, avremmo potuto fare di più in termini di obiettivi e colpirne di più, ma abbiamo pensato che questo fosse il primo colpo, appropriato così’’. Pausa, “speriamo che non usi più il gas”.
A domanda sulle minacce arrivate dalla Russia dopo l'attacco dei 59 missili, Trump risponde “non siamo sulla stessa lunghezza d'onda dei russi per dirla in maniera lieve. Riflettano su che razza di barbaro sia costui e che pessimo simbolo per la Russia sia andare assieme a uno che gasa i bambini e che usa bombe chimiche”.
Sull'accordo raggiunto da Obama con Russia e Siria sulla distruzione dell'arsenale chimico, Trump non ha dubbi che non sia mai stato onorato e che l'Amministrazione precedente lo sapesse e mentisse. Peggio ancora pensa dell'accordo con l'Iran, che non onorerà un patto che è stato “il peggiore mai stipulato”. E’ una disgrazia che sia stato firmato ha fatto di nuovo una potenza di un Paese che stava fallendo.
Infine, la Corea del Nord, e anche qui il presidente ha di che lamentarsi della gestione dell'Amministrazione passata, con la quale dichiara di non aver mai più nessun rapporto, anche perché è convinto che lo abbiano illegalmente spiato e che le prove verranno fuori tutte. Dice Trump: lo sapevo che mi avevano lasciato un casino col dittatore nordcoreano, ma è peggio di quel che pensavo.
Nel peggio però potrebbe intervenire un accordo di massima, almeno fra cosiddetti gentiluomini, con la Cina, proprio quel tipo di accordo che invece sembra lontano e di là da venire con la Russia. A quanto pare la promessa di migliori accordi commerciali se si risolve il problema nord coreano ha colpito positivamente Pechino ed è il miglior risultato dell'incontro con presidente Xi Jinping.
Passata in ombra per via dell'attacco alla Siria, la due giorni a Mar a lago pare sia stata a tratti idilliaca; Melania la first lady, che ha appena graziosamente accettato dall'inglese Daily Mail 3 milioni di dollari come accordo in una causa per aver scritto che faceva la escort prima di incontrare Trump, sarebbe stata perfetta padrona di casa. Ivanka, le vendite dei cui prodotti sono alle stelle, altroché boicottaggio, addirittura esagerata, perché la figlia sua e di Jared Kushner, Arabella, anni sei non ancora compiuti, studia e parla il mandarino, e ha improvvisato per gli ospiti sotto lo sguardo deliziato del nonno una canzone e la recita di una poesia in cinese.
vladimir putin con hassan rohani
Scambi di salamelecchi a parte, Trump dice che la Cina ha immediatamente compreso perché siano stati lanciati i missili sulla Siria. E’ un po' azzardato definire un politico cinese uno che capisce i diritti umani e la causa delle vittime civili, però vedere un esponente della Cina comunista addomesticato almeno apparentemente è sempre un piacere.
Veniamo ai fatti. Un attacco alla Corea del Nord e’ nelle cose ed è imminente? No perché troppi sono i rischi per la Corea del Sud e per le truppe americane di stanza nella penisola che sono circa 30000 soldati. Rischierebbero grosso anche il Giappone e le altre installazioni militari americane nell'isola di Guam. Certo le navi stanno arrivando, guidate dalla portaerei nucleare Carl Vinson, ma, finita la visita di cortesia, sono lì per la Cina, per ricordarle che qualcosa deve fare per rimettere a posto o per eliminare Kim Jong-un.
Nero su bianco, via twitter del presidente, “Ho spiegato al presidente della Cina che un accordo commerciale con gli USA sarebbe assai migliore per loro se risolvessero il problema della Corea del Nord". “La Corea del Nord cerca guai. Se la Cina si decide a collaborare, e’ una grande cosa. Altrimenti, risolveremo il problema da soli!”.
La situazione è obiettivamente grave, a costo di ripetere per l'ennesima volta quale mondo ci abbia lasciato il Nobel per la Pace Obama, il quale nell'unico incontro ufficiale politico di passaggio di consegne a Trump glielo ha anche detto che gatta da pelare e che pericolo costituisca la Corea del Nord, salvo non spiegare perché non abbia fatto nulla in 8 anni 8.
La portaerei Carl Vinson arriverà tra poco, e non è una coincidenza perché è prevista una qualche iniziativa di provocazione nell'anniversario del famigerato nonno di Kim Jung-un, Kim Il Sung, e al posto dei fuochi d'artificio il simpatico dittatore potrebbe usare dei missili balistici, come ha fatto infinite volte, o perché no un nuovo test nucleare.
Il regime ha per obiettivo del tutto illegale il test di un missile intercontinentale con testata nucleare che addirittura arriverebbe alle coste americane e per il quale ci vuole del tempo naturalmente, ma potrebbero essere meno di 4 anni in tutto, comunque entro il mandato di Trump. Se glielo lasciano fare, gli americani sono già sconfitti, ed evidentemente la nuova Casa Bianca non ha intenzione di permetterlo.
Se funziona l'accordo con la Cina, che si è sempre tenuta la follia della Corea del Nord come elemento di potere e di ricatto, ma è impegnata nella denuclearizzazione almeno ufficialmente, e soprattutto non si può permettere scacchi di carattere commerciale, allora non sarà necessario un attacco preventivo. Ma le opzioni sono tutte sul tavolo, e non è certo il mondo nel quale Donald Trump candidato credeva di dover essere da presidente. Va detto però che finora si e’ adeguato senza perdere la faccia.