Maria Giovanna Maglie per Dagospia
La Borsa va alla grande, alla Chrysler hanno votato per Trump e salutatemi Marchionne, gran finanziatore della Clinton, i media non hanno fatto autocritica, anzi pare che fossero altrove, insomma no news, good news. Le manifestazioni erano scontate, non puoi alzare il livello del contrasto sociale come hanno fatto le due campagne Clinton e Trump, e poi far finta di niente, come hanno fatto gli stessi.
Se poi c’è, come a New York, un sindaco privo di qualunque senso delle istituzioni, come Bill De Blasio, uno pronto a dichiarare che farà sparire i registri degli illegali, le proteste si rinfocolano. Certamente i latinos fuorilegge hanno paura. Per il resto, De Blasio come Cher e De Niro si troveranno qualcosa di divertente da fare, e magari a Michael Moore finanziano un film, così sta occupato.
Infatti lo sapevate che Michael Moore, il regista campione di dietrologia che nei mesi scorsi prima aveva messo sull'avviso gli americani che Trump avrebbe vinto, poi aveva detto di essersi sbagliato, tranquilli che sarà Hillary, ora ha deciso di andare alla guerra e vuole sbarrare la strada a qualsiasi candidato di Trump alla Corte Suprema, formare un movimento di opposizione come non se ne vedevano dagli anni 60, pretendere che il presidente Obama istituisca un procuratore speciale sulle interferenze del Federal Bureau of Investigation e soprattutto preparare il terreno per l'impeachment di Donald Trump non appena violi la legge e il suo giuramento?
Qualcuno dovrebbe spiegare a Michael Moore nell'impazzimento generale di questi giorni che perlomeno fino al novembre del 2018, data della elezioni di metà mandato, il presidente eletto Trump gode non solo dell'occupazione della Casa Bianca e dell'essere capo dell'esecutivo, ma anche della maggioranza alla Camera e al Senato; quindi nomina il giudice della Corte Suprema che manca, dopo la morte di Scalia, che gli pare, perché l'approvazione spetta al Senato, e dunque è maggioranza anche rispetto a qualunque tentativo di impeachment, e infine è molto difficile che nei due mesi che gli restano, con poteri obiettivamente dimezzati e le feste di Natale in mezzo, il presidente Obama, ammesso e non concesso che gli interessi ormai farlo, nomini alcunché prima del passaggio dei poteri e la cerimonia del 20 gennaio.
Lo sapevate che Patty Wood, una signora esperta del linguaggio e dei movimenti del corpo, ha studiato l'incontro tra Donald Trump e Barack Obama alla Casa Bianca, e ci ha detto che tutti e due erano nervosi, pensa un po', ma che facevano anche i maschi dominanti, cosa che si capisce dall'apertura delle gambe, e che Obama le teneva un po' più aperte, quindi è un po' più cazzuto?
Peccato che per dirne una Trump potrebbe facilmente cancellare buona parte della politica estera di Obama, oltre che di quella commerciale e di quella assicurativo-sanitaria, praticamente con un cenno. La politica estera si poggia in parte su alcune decisioni unilaterali. È con gli executive orders, i decreti, che Obama ha evitato di sottoporsi al voto di Camera e Senato, dove era in minoranza, ma allo stesso modo col quale Obama ha esercitato i suoi ampi poteri, Trump potrà esercitare i suoi e cancellare tutto.
Che poi è proprio quello che ha detto in un discorso di ottobre a Gettysburg, quando ha assicurato che avrebbe cancellato nel primo giorno di presidenza effettiva “qualsiasi azione esecutiva istituzionale memorandum e ordine emessi dal presidente Obama” . Per esempio l'accordo con l'Iran del 2015 che secondo i repubblicani ma anche alcuni democratici pone veramente pochissime restrizioni al programma nucleare in cambio dell'eliminazione delle sanzioni.
rudy giuliani drag queen con donald trump
E il ritorno a relazioni diplomatiche commerciali con Cuba? Anche qui Obama ha usato i privilegi esecutivi e Trump su questo è stato meno fermo perché ha certamente a cuore il mondo degli affari, però in Florida ha di recente raccolto i frutti della protesta dei cubani contrari a qualunque distensione finché non cada il regime dei Castro. Obama ha anche mandato truppe americane in Iraq Siria e Libia, quelle scelte politiche Trump ha detto di volerle tutte modificare perché non hanno portato a nessun risultato positivo, osservazione sacrosanta. Ma come?
Ma a quanto pare nei 90 minuti di colloquio alla Casa Bianca non è di questo che hanno parlato soprattutto i due ex avversari costretti a essere interlocutori. Hanno parlato di accordi commerciali che al grande lobbista Obama futuro stanno particolarmente a cuore e che saranno nei prossimi mesi il centro della politica economica del nuovo presidente. Il quale all'uscita, ostentando la faccia non feroce che ha scelto dalla sera della sua elezione, ha detto di aver incontrato in Obama un brav'uomo, e di essere molto contento che l'incontro sia durato così tanto e non pochi minuti come lui si aspettava.
Rudy Giuliani, Donald Trump, Michael Bloomberg, Bill Clinton, Joe Torre.
Abbiamo meno notizie dalle due first ladies, se non che hanno preso il tè e che sono incerte le sorti dell'orto biologico di Michelle, che potrebbe diventare un campo da golf, cosa di cui personalmente dubito, ma anche una piscina con idromassaggio e mosaico Bisazza, altra cosa della quale personalmente dubito, visto che i Trump possiedono e l’uno e l’altra quasi in ogni regione del mondo, e godono di mezzi di trasporto privati, ora anche ufficiali.
Lo sapevate che mentre si sta qui a dibattere su un risentimento razziale, immigrazione, ansia economica, elite politiche e via dicendo, tra gli elettori neri per Donald Trump è andata piuttosto bene, sicuramente meglio del suo predecessore Mitt Romney, il candidato repubblicano del 2012, che per mesi ha schiamazzato contro il neo presidente accusandolo di essere un razzista?
E che Hillary Clinton ha preso un numero di voti più alto fra le donne, ma in tutto di 12 punti quando Barack Obama ne aveva presi 13, ovvero il boom delle donne che votano donna non c'è proprio stato. Invece i punti in più per Donald Trump tra gli uomini sono 12 a 1, per capirci meglio, tra le donne con una forte identità di genere Obama è stato molto più popolare della Clinton, e invece tra le donne che non ritengono il genere una parte particolarmente importante della loro identità la Clinton si è rivelata molto impopolare.
LA COPERTINA DI NEWSWEEK CON HILLARY CLINTON PRESIDENTE
Law and order sono stati il leitmotiv suggerito da Rudy Giuliani alla campagna e hanno portato il voto plebiscitario dei poliziotti, così Donald Trump ha chiamato questa mattina la vedova di Paul Tuozzolo, ucciso la settimana scorsa da un delinquente comune, Manuel Rosales, mentre sventava un furto in un appartamento; condoglianze e promesse di leggi durissime contro la criminalità, magari proprio con Rudy Giuliani, che però non sembra del tutto convinto di diventare Attorney General.
A casa Clinton consumano il lutto ma non è detto che sia finita così perché Chelsea Clinton a quanto pare viene già preparata per il posto di deputato di New York che attualmente ricopre Nita Lowey, la quale ha 79 anni e sono circa 30 anni che rappresenta il XVII distretto del Congresso, e potrebbe ritirarsi.
la foto che ha fatto commuovere il web hillary clinton
Stiamo parlando di Rockland WestChester e Chappaqua, ovvero la base upstate New York, suburbio chic dove si è insediata dal 2000 la famiglia Clinton, e dove è stata acquistata per undici milioni di dollari una seconda casa, dove sta per trasferirsi anche Chelsea col marito e loro due figli, lasciando così l'amata Manhattan. Gli addetti ai lavori stanno appunto alacremente lavorando sulla giovane e nevortica rampolla, che stando alle indiscrezioni è piuttosto dura di comprendonio rispetto ai brillanti genitori... Se la vedrà con Ivanka Trump?