Estratto dell’articolo di Giovanni Pons e Giuseppe Colombo per "la Repubblica"
Il governo accarezza l’idea di coinvolgere BlackRock nella privatizzazione di Fs. L’indizio è in uno dei titoli contenuti nel comunicato stampa che Palazzo Chigi ha diffuso lunedì sera al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il ceo del fondo statunitense Larry Fink.
Nella nota si fa riferimento a «opportunità di investimento nel campo delle infrastrutture nazionali di trasporto». E l’indiziato è proprio il gruppo ferroviario guidato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma, che appena qualche giorno fa ha parlato di una riflessione in corso «per aprire il capitale anche ai privati», tutelando il controllo pubblico.
GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Nel faccia a faccia tra Meloni e Fink […] si è parlato solo di possibili convergenze […]. Ma il dossier potrebbe finire presto sul tavolo del gruppo di lavoro congiunto tra i tecnici della presidenza del Consiglio e quelli di BlackRock.
«Non escludiamo di coinvolgere Fs», rivela una fonte dell’esecutivo di primo livello. Il veicolo interessato potrebbe essere Global infrastructure partners (Gip), che il fondo statunitense ha rilevato al 100%. E che è già presente nell’azionariato di Italo, con una quota del 36,5%.
giorgia meloni in treno con il gatto
Una doppia collocazione che potrebbe sollevare problemi sul fronte della concorrenza.
Altri ambiti, sempre relativi alle infrastrutture, potrebbero andare ad allargare il perimetro degli investimenti che il governo auspica possano essere portati a termine dal fondo Usa.
Nella lista compaiono porti e aeroporti, aree dove ha sempre operato Gip, che da ora in poi diventerà il braccio infrastrutturale degli investimenti del colosso del risparmio Usa che gestisce oltre 10 mila miliardi di dollari.
stefano donnarumma al forum di cernobbio
E nelle infrastrutture rientrano anche quelle energetiche connesse al digitale e all’Intelligenza artificiale, i famosi data center, per i quali Blackrock ha rilevato esserci un potenziale in Italia e in Sud Europa.
Fink lunedì scorso, prima di incontrare Giorgia Meloni, ne ha parlato con l’ad di Enel Flavio Cattaneo, che ha messo sul tavolo le ex centrali a carbone in via di dismissione che hanno il vantaggio di essere già connesse alla rete e permettono un risparmio di tempi nell’ordine dei 4-5 anni.
In Spagna, invece, dove Enel controlla Endesa, il discorso sarebbe più semplice perché esiste la produzione di energia nucleare che può soddisfare richieste di energia molto ampie, come necessitano i super Pc per l’IA. […]
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