Alessandra Ghisleri per "la Stampa"
I cittadini italiani sono molto severi nei giudizi sulla politica di casa nostra: 4,7 è il voto scolastico - su una scala da 1 a 10- espresso sui contenuti del dibattito politico nel nostro Paese; 3,87 è quello attribuito alla generica classe politica italiana.
Effettivamente la discussione nell' ultimo anno è stata completamente assorbita dalla emergenza pandemica e dalle sue conseguenze economiche. In questo i presidenti del Consiglio che si sono succeduti, Giuseppe Conte prima e Mario Draghi poi, hanno sempre monopolizzato l' attenzione proprio per il ruolo istituzionale e decisionale. Accanto a loro sono emerse alcune eccezioni come i presidenti di Regioni e alcuni sindaci.
alessandra ghisleri foto di bacco (2)
Dopo la simulata calma apparente che la pandemia ha generato limitando le controversie e le polemiche nei confronti dell' azione del governo, oggi, con il chiaro ritorno alla tanto agognata normalità e l' avvicinarsi dell' appuntamento elettorale per le amministrative di ottobre, si è riacceso il classico dibattito politico stile "muro contro muro" fatto di invettive e provocazioni di cui forse gli elettori non sentivano la mancanza.
ENRICO LETTA - PH MASSIMO SESTINI
In tutto questo lo scontro politico legittimo e democratico ha ritrovato i suoi toni pur nella sua anomalia visto che, a parte Fratelli d' Italia e Sinistra Italiana, tutti i partiti sono accomodati al tavolo del governo.
MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA
E se Mario Draghi continua a rilevare un indice di fiducia che oscilla tra il 57% e il 60% e il suo governo tra il 47% e il 50%, Giorgia Meloni viene indicata, al di là delle appartenenze politiche e delle scelte di voto, come "il politico" più lucido e sul "pezzo", quello con in mente, almeno nel breve periodo, la sua strategia solida e chiara, condivisibile o meno. Il suo piano è anche confermato dalle intenzioni di voto che la vedono, anche questa settimana, in crescita di mezzo punto soffiando sul collo della Lega di Salvini ad una distanza inferiore al punto percentuale (0,9%): essendo il sondaggio con un errore statistico medio del 3,1% ad oggi, in realtà, l' andamento dei due partiti è in netta sovrapposizione.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Anche il Partito democratico è inserito in questo campo e, guadagnando un punto percentuale nell' ultima settimana, con il suo 19% rientra, meno favorito, nella competizione per il partito nazionale che raccoglie i maggiori consensi. Più in difficoltà per tutto quello che è avvenuto al suo interno nelle ultime settimane è il Movimento 5 Stelle, che con il 16,2% delle indicazioni risulta a sua volta sovrapponibile al Partito democratico. In tutto questo il "gruppo" che polarizza la maggiore attenzione resta ancora quello relativo all' astensione con il 32.8%.
I vaccini
Con le riaperture delle attività e l' arrivo anche in Italia della variante Delta si corre veloci con il pensiero al prossimo autunno. Il Paese si divide tra gli ottimisti (39,3%), in maggioranza convinti che non ci troveremo impreparati e nelle stesse condizioni dell' autunno del 2020 e i più pessimisti (37,1%), che al contrario temono di ritrovarsi in un' ennesima ondata pandemica dominata dalle nuove varianti.
In questo sicuramente non ha aiutato non solo il vissuto della scorsa estate, ma anche il caso AstraZeneca che, negli ultimi 6 mesi, compare alla ribalta delle cronache con una cadenza regolare. Nel merito il giudizio degli italiani è molto severo: sono tutti bocciati. Chi ne paga il prezzo più alto è il ministero della Salute guidato da Roberto Speranza (giudizio negativo 56,9%), a seguire il Cts - Comitato tecnico scientifico (giudizio negativo 52,7%) e per la prima volta le Regioni nel loro insieme, non tutte (giudizio negativo 46,8%).
L' unica promozione la ottiene il Commissario Francesco Paolo Figliuolo con un giudizio positivo del 50,9%.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
La fiducia nelle parole degli esperti rimane confermata (68,9%), anche se ognuno sceglie il suo "virologo" di riferimento (49%). Nonostante questo, per quella percentuale inferiore al 10% dei "no vax" convinti, la credibilità degli "esperti" raggiunge solo il 15%. Il dato più sensibile che emerge è che anche coloro che si dichiarano esitanti sull' opportunità di immunizzarsi affermano per il 46,7% di non fidarsi più delle informazioni tecniche diffuse.
Non è solo l' efficacia del vaccino definita in tempi così rapidi e massivi a tenere i cittadini con il fiato sospeso, ma è anche il cambiamento di quelle che possiamo considerare le nuove prospettive legate alle varianti del virus a convincere il 49,6% dei cittadini che sia maggiormente rischioso per la propria salute non vaccinarsi. Tuttavia la mancanza di certezze nella comunicazione tecnica si traduce in una confusione ed incertezza di ciascuno nel poter avere delle rassicurazioni valide in merito alla seconda dose.
Fino ad oggi era diffusa l' opinione che non poteva essere eterologa la vaccinazione, oggi questo impianto è stato smontato senza ulteriori indicazioni certe. Pertanto ad oggi il vaccinarsi con due dosi differenti -vaccinazione eterologa- spaventa e intimorisce tanto quanto ricevere la seconda dose di AstraZeneca. Si è sempre pensato che il cittadino sia un calcolatore razionale le cui decisioni sono prese suffragate dal calcolo: investimento e benefici.
Ora il rischio è che la gente si convinca che il vaccino, in mezzo a tutte le discussioni del caso, si sia trasformato nell' unica possibile soluzione alla mancanza di interventi e risposte strutturali della politica per tutto quello che riguarda la vita del Paese come i trasporti, la ripresa del lavoro e della scuola, le aperture dei locali pubblici, i controlli per il rispetto delle regole