Massimo Gramellini per Corriere della Sera - Estratti
Il 26 novembre nascerà il partito degli indipendenti, così chiamati per distinguerli da noi, che siamo pieni di dipendenze: quasi tutte considerate legali, come la Nato, ma non per questo meno nocive.
(...) Il loro governo durerà tre minuti, dato che l’unica cosa su cui vanno d’accordo è l’odio per il sistema in cui vivono (piuttosto bene). Ma forse non comincerà neppure: ieri si sono già sfilati Ovadia e Basile, dichiarandosi vittime di un malinteso, evidente frutto di un complotto. Non avevano capito di essere stati invitati all’atto fondativo di un nuovo partito di estrema destra: pensavano fosse una pacifica tavola rotonda per discutere se tutto il male del mondo fosse colpa dell’America oppure un po’ anche di Israele.
Una bella fregatura. Perché anche noi servi del sistema, ogni tanto, vorremmo poter valutare un’alternativa. Ma finché gli indipendenti saranno rappresentati da un Alemanno o da un Rizzo, per giunta insieme, ci toccherà restare dipendenti a vita.
PRIMI GUAI PER IL NUOVO PARTITO DI ALEMANNO
MONI OVADIA ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO L'INVIO DELLE ARMI ALL'UCRAINA - PIAZZA SANT IMMACOLATA - SAN LORENZO
Si stanno sfilando uno a uno i personaggi previsti per l’evento organizzato da Gianni Alemanno il 25 e 26 novembre al Midas Palace Hotel di Roma. Doveva essere l’assemblea di fondazione del nuovo movimento sovranista dell’ex sindaco di Roma, il Forum per l’indipendenza italiana, ma pare che gli invitati a intervenire non lo sapessero. Almeno è quel che dice il primo a fare un passo indietro, lo scrittore Moni Ovadia che smentisce la sua partecipazione al nuovo partito di destra: «L’invito che mi era stato rivolto si riferiva a una tavola rotonda sulla questione israelo-palestinese e, essendo io fermamente convinto della necessità di dialogare soprattutto con chi non la pensa come me, avevo accettato».
elena basile lascia lo studio di piazzapulita 9
E proprio mentre montano le polemiche per il parterre già definito rosso-bruno, con la partecipazione anche del presidente onorario del Partito comunista italiano Marco Rizzo, arriva anche l’ex funzionaria della Farnesina Elena Basile a mettere in chiaro che non vuole avere nulla a che fare con il partito di Alemanno. Per lei si fa portavoce ancora una volta Ovadia: «Entrambi abbiamo ritirato la partecipazione, perché ce l’avevano presentata come un incontro sulla Palestina».
(...)