Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
L’estrema destra nazionalista in Europa applaude al ballo viennese. Esultano i «Patrioti», da Viktor Orbán, a Geert Wilders, a Marine Le Pen, che mette l’Austria in scala cronologica «dopo l’Italia, l’Olanda e la Francia». […]
La vittoria di Herbert Kickl e della sua FpÖ nelle elezioni austriache è un altro «brick in the wall» nel grande sommovimento che sta scuotendo il paesaggio politico europeo, spostandone verso destra il baricentro. Ma il giorno dopo, passata la sbornia, emerge chiaramente come la strada che porta a un nuovo governo a Vienna sarà lunga […]
Lo storico 28,9% ottenuto dalla FpÖ, con 57 deputati nel Nationalrat, non basta infatti per una maggioranza e Kickl dovrebbe cercarsi degli alleati per coronare il sogno di diventare cancelliere. Peccato però che gli altri partiti abbiano ribadito che non hanno alcuna intenzione di collaborare con lui e il suo partito, che considerano pericolosi per la democrazia. […]
il cancelliere austriaco Karl Nehammer
[…] Hanno di nuovo messo le mani avanti i popolari del cancelliere Karl Nehammer, grande sconfitto della partita con un calo di oltre 11 punti che ha fatto sprofondare la Övp al 26,3%. Non faranno mai un governo di cui faccia parte Kickl, hanno fatto sapere in margine a una riunione del Ppe a Bruxelles.
Ma è proprio questa insistenza sul nome dell’ex ministro dell’Interno, a far pensare che i popolari potrebbero accettare una coalizione con la FpÖ, senza il coinvolgimento del suo capo indiscusso. Ipotesi alquanto improbabile.
Il ruolo decisivo è quello del presidente della Repubblica, Alexander van der Bellen, al quale la Costituzione dà mano libera nella scelta della persona cui affidare la formazione di un nuovo governo. Domenica sera […] ha detto che «i pilastri della nostra democrazia vanno rispettati», citando lo stato di diritto, i diritti delle minoranze, la libertà dei media e l’appartenenza all’Unione europea. Tutti argomenti, sui quali Kickl schiera il suo partito su posizioni quantomeno controverse.
Secondo i più, la soluzione con maggiori probabilità è quella in cui il capo dello Stato incarichi proprio il cancelliere uscente, Nehammer, il quale potrebbe tentare di formare una maggioranza con i socialdemocratici, al loro minimo storico con il 21,1%, e i Neos, il partito neoliberale che ha avuto il 9,1%.
herbert kickl dopo la vittoria alle elezioni. foto lapresse
E c’è addirittura chi dice che sotto sotto, Kickl potrebbe non ostacolare questa soluzione, certo che un governo a tre, un po’ come in Germania, avrebbe vita difficile, non concluderebbe molto e finirebbe per portare acqua al suo mulino. I frutti, secondo lui, li raccoglierebbe alle prossime elezioni.
VAN DER BELLEN il cancelliere austriaco Karl Nehammer herbert kickl dopo la vittoria alle elezioni. foto lapresse 3