AVVISATE IL CAZZARO DI PALAZZO CHIGI CHE SCENDE IL NUMERO DEI DISOCCUPATI (3 MILIONI) MA AUMENTA IL NUMERO DEGLI INATTIVI CHE UN LAVORO NEANCHE LO CERCANO - E LA CRESCITA DEL PIL POTREBBE RALLENTARE

Male il dato che riguarda i giovani. A ottobre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è stato del 39,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente - Renzi: “L' Istat ha immaginato che il Pil nel 2015 faccia +0,9%, forse chiudiamo a +0,8%, non lo so. Il ministero dell' Economia dice +0,9%, vedremo. I dati sono ancora in movimento”… -

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tasso di disoccupazione in italia negli ultimi cinquantotto anni di alberto bagnai tasso di disoccupazione in italia negli ultimi cinquantotto anni di alberto bagnai

Luigi Grassia per “la Stampa”

 

Buone notizie dal fronte macroeconomico: scende il tasso di disoccupazione, e il prodotto lordo dà segni di ripresa, anche se (per adesso) c' è da essere soddisfatti più per l' inversione di tendenza che per i risultati assoluti. Dice l'Istat che il tasso di disoccupazione ha toccato nello scorso mese di ottobre l’11,5%, che è molto alto ma è il minimo da quasi tre anni, cioè dal dicembre del 2012.

 

Disoccupati Disoccupati

Osserva ancora l'Istat che su base annua la disoccupazione diminuisce di 1,4 punti.

Il numero dei disoccupati in Italia è appena al di sotto dei 3 milioni (precisamente 2 milioni 927 mila) con una diminuzione dello 0,5% su base mensile (-13 mila) e una, ben più marcata, del 12,3% nel confronto annuale; rispetto a ottobre del 2014 si contano 410 mila persone in cerca di lavoro in meno.

 

Ma quest'ultimo numero è depotenziato dal fatto che a ottobre l' Istat registra un enorme aumento degli inattivi, coloro che né lavorano né cercano un posto: rispetto a settembre salgono di 32 mila unità e su base annua di 196 mila (+1,4%).

 

IL PROBLEMA DEI GIOVANI

Disoccupato Disoccupato

Ancora i numeri del lavoro. In ottobre si registra un nuovo calo, il secondo consecutivo, degli occupati su base mensile, con una diminuzione di 39 mila unità rispetto a settembre (-0,2%). Fenomeno preoccupante e da registrare. Però su base annua l' occupazione cresce: +75 mila persone (+0,3%).

 

Male il dato che riguarda i giovani. A ottobre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è stato del 39,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Il premier Matteo Renzi ha commentato che «i dati sono migliori delle previsioni di inizio anno. Ora la disoccupazione è all' 11,5%, quella giovanile al 39,8%. Se uno è contento del 39,8% va ricoverato però».

 

L'Istituto nazionale di statistica pubblica anche i numeri del prodotto lordo. Nel terzo trimestre del 2015 il Pil è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti del terzo trimestre del 2014. L'obiettivo del governo contenuto nel Def indica una crescita annua per il 2015 pari allo 0,9%. Per cui ora l' attenzione si concentra sul quarto trimestre dell' anno, che si spera risollevi la media.

 

Anche su questo c' è un commento di Renzi: «L' Istat ha immaginato che il Pil nel 2015 faccia +0,9%, forse chiudiamo a +0,8%, non lo so. Il ministero dell' Economia dice +0,9%, vedremo. I dati sono ancora in movimento».

DISOCCUPATI DISOCCUPATI

 

Commentando a sua volta i numeri dell' Istat sul Pil italiano, l' amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, ha detto che «non bisogna credere che un dato trimestrale vada a cambiare la traiettoria dello sviluppo economico. La direzione è quella giusta. Il sistema industriale italiano sta tirando a 100 all'ora».

 

Il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan commenta così l' andamento della crescita degli ultimi mesi: «Sono venuti meno alcuni motori dei paesi emergenti, il Brasile, la Russia, e un po' la Cina. Le economie che avevano continuato a crescere anche dopo il 2010 e ci stavano tirando su, ora hanno smesso di crescere. È positivo che in Italia la domanda interna stia crescendo relativamente bene, e questo è segno della fiducia». Padoan ha aggiunto: «Stiamo valutando risorse aggiuntive per il Mezzogiorno e credo che questo debba fare piacere non solo alle imprese del Mezzogiorno ma in generale a tutti, perché se il Mezzogiorno funziona meglio è un beneficio per tutti».

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