Estratto dell’articolo di Paolo Lepri per il “Corriere della Sera”
Sulle elezioni-truffa in Venezuela Viktor Orbán sembra aver cambiato idea – dopo aver bloccato, guardando a Mosca, la prima dichiarazione di condanna dell’Ue – ma la vicinanza tra la sua Ungheria e Vladimir Putin diventa ogni giorno più pericolosa.
La recente decisione del governo magiaro di estendere ai cittadini russi e bielorussi i visti di lavoro biennali è stata accolta a Bruxelles con grande irritazione. A parlare per primo è stato il leader del Ppe Manfred Weber che ha espresso «serie preoccupazioni» al presidente del Consiglio europeo Charles Michel per il rischio-spionaggio legato allo strappo di Budapest. «Dobbiamo proteggere – ha aggiunto – la nostra sicurezza».
È chiaro infatti che, una volta entrati in Ungheria, i nuovi «ospiti» di Orbán potranno muoversi liberamente nell’area Schengen in uno scenario che vede la Russia impegnata a rafforzare quella rete di informazioni clandestine e attività illegali nell’Ue alla quale è stato inferto un colpo dopo l’invasione dell’Ucraina. […]
volodymyr zelensky Charles Michel viktor orban e vladimir putin viktor orban e vladimir putin lukashenko putin ALEKSANDR LUKASHENKO RICOMPARE IN PUBBLICO CON LA MANO BENDATA viktor orban e vladimir putin