AVVISO ALLA LEGA: GIORGIA MELONI HA LANCIATO L’OPA SUL NORD – ALLA CONVENTION DI FRATELLI D’ITALIA A MILANO, LA DUCETTA FISSA L’OBIETTIVO DI ANDARE AL GOVERNO "DA PRIMO PARTITO ITALIANO" – E GLI SCAZZI CON I LEGHISTI SONO GIA’ ALL’ORDINE DEL GIORNO: SALVINI VOLEVA “PASSARE A SALUTARE” LA MELONI E IGNAZIO LA RUSSA LO HA FULMINATO CON UN LAPIDARIO “VENIRE SAREBBE UN CONTROSENSO PER NOI E PER LUI”

-

Condividi questo articolo


Marco Cremonesi per www.corriere.it

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

«Orgoglio!». Giorgia Meloni conclude il suo intervento tonante. Nel giorno in cui fonda il «grande partito dei conservatori italiani» quel che non manca tra chi la applaude è proprio l’orgoglio. «Primo partito italiano» è il concetto chiave numero uno. Che procede quasi sempre insieme al secondo: «Classe dirigente». E porta dritto al terzo: «governo».

 

Il popolo di Fratelli d’Italia riempie il Mico, il gigantesco centro congressi milanese con vista sulle tre torri maestose di CityLife. Il valore della convention è fondante, non è soltanto l’inizio della campagna elettorale per le Politiche 2023 e tutti ne sono assolutamente convinti: sindaci, assessori, eletti e dirigenti che applaudono il nuovo «grande partito di centrodestra». Il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano ricorda che «Giuseppe Prezzolini cominciò a parlare del partito conservatore nel 1971, chiedeva la “destra che non c’è”». Ecco, nel 2022 non bisogna andare lontano per trovarla.

 

ignazio la russa foto di bacco (2) ignazio la russa foto di bacco (2)

Molto è cambiato nel partito, e non solo per i fumi e l’aria di convention Usa che si respira al Mico. Nel pantheon ideale dei Conservatori oggi c’è posto anche per Pier Paolo Pasolini e Hannah Arendt, oltre ai più prevedibili Chesterton e Tolkien. E la convention inizia sulle note dell’«Avvelenata» di Francesco Guccini. Guai a parlare delle radici nella fiamma che ancora campeggia nel logo. Tutti ti guardano come un anziano con le sue fissazioni. Ci fa i conti lo storico portavoce di Giorgio Almirante, Massimo Magliaro: «Gli alberi senza radici non crescono. Noi veniamo da una storia difficile, una storia che nessuno vuole restaurare e nessuno vuole rinnegare».

 

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CURLING MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CURLING

Il vicesindaco di Terracina, Patrizio Anelli, lo dice più chiaro di tutti: «Il messaggio di Giorgia libera questo partito da quell’etichetta…». Postfascisti? «Ecco. Noi siamo un’altra cosa. Coerenti, nessuno può negarlo: noi con i 5 Stelle non ci saremmo andati mai. Ma comunque un’altra cosa». Per il sindaco di Palombara Sabina Alessandro Palombi il problema non esiste: «Questo è il partito che ha portato alla ribalta la generazione dei quarantenni, tutta gente che con quella storia non c’entra nulla». Tommaso Marchetti, assessore a Oderzo, non ti ride in faccia solo per cortesia: «Io sono nato nel 1996, difficile per me avere nostalgie…».

 

ignazio la russa foto di bacco (2) ignazio la russa foto di bacco (2)

Mentre Maurizio Buonincontro, Municipio 8 della Capitale, ex azzurro, la vede così: «Guardi che le ultime amministrative hanno cambiato tutto. La maggioranza del partito ormai non è più ex missina, ma moderata». Il problema, però, è grosso come una casa. Proprio mentre al Mico si fondano i conservatori italiani, nelle strade — e non solo quelle siciliane — appare il manifesto della campagna di tesseramento di Prima l’Italia, il nome della lista con cui Matteo Salvini presenterà i suoi uomini, e coloro che come l’Udc ci stanno, alle amministrative siciliane.

 

Insomma, stanno nascendo due partiti che si ispirano al primato nazionale. Se Daniela Santanchè si limita a una frecciata («Difficile tenere insieme Flat tax e reddito di cittadinanza»), gli altri Fratelli d’Italia sono unanimi in una convinzione. Alessio Scimè, già Udc, la dice così: «Noi siamo l’originale, siamo quelli del Tricolore. Il nostro colore non è mai stato il verde».

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

 

Resta il fatto che i rapporti tra Lega e Fratelli d’Italia sono oltre il minimo storico. Dopo mesi di silenzio con l’alleata, Salvini ha chiesto un summit in presenza con gli altri leader: proprio nei giorni in cui Meloni è la padrona di casa dei 4.700 delegati arrivati da tutta Italia. Poi, venerdì mattina, sorpresa. I capigruppo leghisti alla Camera e al Senato, attesi alla convention FdI, danno forfait: non parteciperanno.

 

Poi, nel primo pomeriggio, altra sorpresa: «Visto che è nella mia città passerò a salutare Meloni». Risponde Ignazio La Russa: Salvini non verrà «perché sarebbe un controsenso per noi e per lui». Il segretario leghista non si dà per vinto: «Un saluto non è mai un controsenso. Per cortesia, c’è un evento di un partito alleato nella mia città e quindi un saluto, non politico ma affettuoso, è il minimo che si possa fare».

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?