Mauro Zanon per Libero Quotidiano
Quando aveva dichiarato che si sarebbe dedicato esclusivamente al business, nei panni di conferenziere globetrotter, in pochi gli avevano creduto. E la conferma che la politica di alto livello continua ad interessargli è arrivata ieri dal Parisien, che ha rivelato le grandi connessioni tra l' ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, e alcuni ministri della squadra dell' attuale inquilino dell' Eliseo, Emmanuel Macron.
Sapevamo, grazie a un' indiscrezione saporita del Figaro, che Sarkozy, a luglio, era stato invitato al palazzo presidenziale per una «cena informale» e che i due si «parlano spesso». Ma non eravamo al corrente del fatto che l' ex président distillasse consigli anche ai ministri del suo giovane successore, e che insomma questo "ritiro" annunciato dalla vita politica tanto ritiro non è.
Secondo il Parisien, Sarkò si sentirebbe spesso al telefono con l' attuale primo ministro, Édouard Philippe, uomo di fiducia del suo storico rivale Alain Juppé, ma anche con Gérald Darmanin, titolare delle Finanze, e Sébastien Lecornu, segretario di Stato per la Transizione ecologica, ossia con tutti i ministri di destra che hanno sposato la causa macronista e che ora sono minacciati di espulsione dalla dirigenza del loro partito, Les Républicains.
«Quando come me si ha la fortuna di essere ministro a soli 31 anni e, per giunta, di condividere un' amicizia con Nicolas Sarkozy, ovviamente si ascoltano i suoi consigli», ha detto al Parisien Lecornu. Martedì scorso Sarkò si trovava a Reims, nel nord della Francia, per inaugurare il nuovo centro sportivo Raymond Kopa, in onore della leggenda del football d' Oltralpe, e ha approfittato dell' occasione per mandare alcuni messaggi politici.
«Non mi piace l' egualitarismo, non credo nel livellamento. Credo nel lavoro, nel talento, nel merito», ha detto Sarkozy rivolgendosi ai presenti, prima di aggiungere enigmatico: «Un giorno, una persona mi ha chiesto se è dura essere presidente. Gli ho risposto: no, la cosa più dura è vivere, superare le prove, le delusioni, i dispiaceri, è restare integro davanti a ogni ostacolo che bisogna superare».
L' entourage dell' ex président assicura che non c' è nessuna ambizione politica dietro queste parole, ma intanto ha incontrato tutti i candidati alla presidenza del suo partito. Gli occhi di Sarkò, tuttavia, sono ora rivolti all' attuale presidente. «Hanno un vero rispetto reciproco. Nulla a che vedere con Hollande», sussurrano i pasdaran della sarkozya.
Del resto Macron è nato politicamente sotto la presidenza Sarkozy, nei panni di co-relatore della Commissione Attali, istituita dall' allora presidente della Repubblica per formulare proposte per rilanciare la competitività del Paese e modernizzare le sue istituzioni. Il primo Sarkozy, quello dell' ouverture a sinistra, liberale e pro-mercato, assomigliava molto all' attuale presidente. E a sottolinearlo è stato proprio l' ex capo dello Stato: «Questo ragazzo è sorprendente! Col passare degli anni sono diventato modesto: Macron è come me ma in meglio».