Andrea Bonanni per “la Repubblica”
Prima scrive alla Commissione Ue perché « si tenga pronta a un' azione e iniziativa europea in caso di flussi significativi» di migranti dalla Libia. Poi, dopo che Bruxelles gli ha fatto presente che è l'Italia a ostacolare una soluzione comune sulla questione dei rifugiati, spiega che l'allarme profughi è esagerato: «Non credo nell' ordine delle cifre che sono state fatte» sui flussi in provenienza dalla Libia.
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha finora contribuito ben poco a stabilire la politica internazionale di un' Italia sempre più isolata sulla scena europea e mondiale. E, quando si è mosso, non ha portato a casa granché.
Da quando questo governo è in carica, Cinquestelle e Lega fanno e disfano la politica estera del nostro Paese con gesti unilaterali, improvvisati e quasi sempre non condivisi dai partner di coalizione. E Moavero, in genere, resta a guardare in un silenzio imbarazzato. La ministra Elisabetta Trenta annuncia il ritiro dei nostri soldati in Afghanistan? Moavero ammette candidamente di non saperne nulla. Salvini mette a rischio il ruolo dei militari italiani in Libano prendendo le parti di Israele contro gli Hezbollah? Moavero tace.
Conte promette all' Onu che l' Italia firmerà il documento sulle migrazioni concordato dalla Farnesina?
Salvini dichiara che non se ne fa nulla e il ministro degli Esteri si adegua. I Cinquestelle schierano l' Italia in difesa del regime venezuelano di Nicolàs Maduro e la Farnesina blocca le dichiarazioni europee a favore di Juan Guaidò? Salvini accusa il governo, di cui è vicepresidente, di proteggere «un delinquente».
Di Maio va in incognito a stringere la mano dei " casseurs" francesi e denuncia «il neo-colonialismo» di Parigi spingendo Emmanuel Macron a ritirare l' ambasciatore a Roma? Per ricomporre l' incidente diplomatico deve intervenire ed esporsi il presidente Sergio Mattarella. L'apertura unilaterale del governo (in versione M5S) alla Cina suscita le proteste degli Stati Uniti e dell' Unione europea, oltre alle perplessità di Salvini? Pare che la faccenda non riguardi il nostro ministero degli Esteri.
antonio tajani enzo moavero milanesi
Sulla crisi libica la politica italiana ha poi raggiunto un livello di confusione talmente elevato che neppure le fazioni in lotta a Tripoli e a Bengasi hanno più un' idea chiara di quale sia la posizione di Roma e ciascuna sospetta il nostro Paese di trescare con il nemico. Per non parlare delle potenze regionali che appoggiano l' uno o l' altro dei contendenti, o delle grandi potenze che, dagli Usa alla Francia alla Russia, regolarmente lasciano spiazzata l' Italia.
Inutile anche parlare della gestione dei flussi migratori. Salvini chiude i porti italiani alle navi di soccorso di mezzo mondo come se questo fatto non fosse una scelta cruciale di politica estera su cui consultare il ministro. Intanto l' Italia, si spera con il consenso di Moavero, blocca la riforma degli accordi di Dublino sulla gestione dell' asilo politico, svuota la missione europea di pattugliamento congiunto del Canale di Sicilia, boicotta la proposta di Bruxelles per una gestione unitaria delle frontiere esterne della Ue. Ma poi manda una lettera alla Commissione per chiedere una « iniziativa europea » per fermare un imminente flusso eccezionale di migranti. Le risate con cui Bruxelles ha accolto la richiesta avevano un sapore amaro.
In Europa, l' Italia è completamente isolata. Merkel e Macron vanno avanti in coppia sulla strada tracciata dal Trattato bilaterale di Aquisgrana appena firmato. Dove possono, non ci consultano più. Ai tavoli dove non è consentito escluderci, ci mettono in minoranza. I due partiti del governo gialloverde rivendicano una imminente palingenesi degli equilibri europei, che non ci sarà. Flirtiamo con i sovranisti del Gruppo di Visegrad, che perde pezzi dopo la vittoria degli europeisti in Slovacchia. Salvini e Di Maio sono più spesso a Varsavia e a Budapest che a Bruxelles.
Ma la santa alleanza con le destre europee non produce alcun risultato: non vogliono prendersi i nostri rifugiati, non vogliono accollarsi in nostri debiti. Anzi: pretendono da noi una politica di rigore estremo e criticano la Commissione per non averci ancora commissariato. In compenso gli amici di Salvini della destra austriaca al governo vogliono offrire il passaporto agli altoatesini. Con alleati così, chi ha bisogno di nemici?
ENZO MOAVERO MILANESI NANCY PELOSI
Enzo Moavero Milanesi è una persona competente e non assimilabile ai due partiti di maggioranza. Fu braccio destro di Mario Monti e aiutò, come responsabile degli affari europei di quel governo, a ripristinare l' immagine dell' Italia distrutta dal berlusconismo.
Certo non può non vedere il disastro diplomatico che oggi si consuma. Tuttavia, fino a che continuerà a tacere restando ben saldo sulla sua poltrona, quel disastro porterà anche e soprattutto il suo nome.