matteo renzi conferenza stampa di fine 2015
Attilio Barbieri per “Libero Quotidiano”
In attesa di capire se e come le tasse caleranno davvero, a cominciare da quelle sulla casa, le famiglie italiane cominciano a fare i conti e scoprono che per ora più che risparmi soltanto teorici, possono contabilizzare diversi aggravi di spesa. La Tasi sparirà, ma soltanto sulle prime case che non vengano considerate «di lusso». Giudizio da sospendere, in attesa di capire fino in fondo come verrà declinata la classificazione degli immobili ai fini fiscali.
Anche il risparmio sul canone Rai, limato da 113 a 100 euro e spalmato nella bolletta della luce, rischia di trasformarsi in un boomerang. Il rischio è che i gestori siano tentati di scaricare sulle utenze gli extracosti legati al loro nuovo ruolo di sostituti d' imposta. Le bollette sono così poco trasparenti da facilitare il compito alle utility che volessero occultare il trasferimento degli oneri aggiuntivi in capo alla clientela.
LA BEFFA DELLA LUCE
La beffa sulle utenze si è già in parte verificata. Lunedì scorso l' Autorità per l' energia ha annunciato che a partire dal 1° gennaio 2016 scatterà un doppio calo: -1,2% sull' elettricità e -3,3% sul gas. Ritocchi che comporteranno, scrive l' Authority nel comunicato, «risparmi complessivi nei 12 mesi per quasi 60 euro».
In realtà, secondo il Codacons, gli eventuali benefici innescati dall' ultima decisione dell' Authority saranno azzerati dal nuovo sistema di calcolo tariffario entrato in vigore proprio ieri.
«Il nuovo sistema di fatturazione dell' elettricità premierà chi consuma più energia, a discapito delle famiglie che finora avevano goduto di agevolazioni, e determinerà rincari in bolletta per il 75% dei nuclei familiari», spiega il presidente dell' associazione consumeristica Carlo Rienzi, «e questo significa che se da un lato la riduzione delle tariffe comporterà un risparmio medio pari a 60 euro annui, dall' altro la nuova fatturazione porterà un aggravio di spesa di circa 100 euro sempre su base annua per il 75% degli utenti italiani».
Dunque, alla fine, l' energia elettrica ci costerà più cara. Senza dimenticare che la vera mazzata è comunque attesa per il 2018, quando il 75% delle famiglie italiane dovrà abbandonare il servizio a maggior tutela con tariffe normate dall' Authority per passare al libero mercato. E da quanto si è visto finora il rischio rincari sarà alto. Anzi: altissimo.
PEDAGGI SALATI
Quanti viaggiano in auto faranno bene a mettere in conto, poi, i rincari delle tariffe autostradali entrati in vigore il primo giorno dell' anno. L' aumento maggiore riguarda il tronco Torino-Milano della A4 dove i pedaggi sono cresciuti del 6,4%. Seguono l' autostrada dei Parchi con un aumento del 3,45%, la tangenziale Est di Milano col +2,10%. Viaggiare sulla rete di Autostrade per l' Italia, di gran lunga la più estesa della Penisola, costerà invece l' 1,09% in più.
Poco meno (+1%) l' aumento applicato dalla Pedemontana Lombarda. E c' è da scommettere che questa raffica di «adeguamenti tariffari», possa avere un impatto diretto sui costi delle merci, trasportate per oltre l' 80% sui gomma. Costi che si scaricheranno sui committenti. Ma da qui a fine anno la lista delle tariffe più salate potrebbe allungarsi. Il ministero dei Trasporti, ha infatti «congelato» gli aumenti per le società con il piano finanziario in fase di aggiornamento. Qualora la procedura fosse completata arriverà il disco verde per altri ritocchi.
Intanto a carico di quanti viaggiano in autostrada si è scaricato anche il ritocco del canone per il Telepass Premium, salito da 78 centesimi a 1,5 euro al mese.
Brutte notizie anche per i pendolari che viaggiano in treno. In Sicilia ci sarà un incremento medio sul costo dei biglietti pari al 7,7%, in Toscana del 3,4%.
AEREI PIÙ CARI
Ma se chi viaggia in auto o in treno dovrà contabilizzare dei costi aggiuntivi, non andrà meglio a quanti scelgono il mezzi di trasporto più veloce. Mentre parecchi Paesi pensano di eliminare le tasse aeroportuali, da noi si verificherà l' esatto contrario.
In virtù di un ritocco all' Addizionale comunale sui diritti d' imbarco dei passeggeri, la tassa aeroportuale crescerà di 2,5 euro, salendo in tutto a 9. Ad eccezione degli scali romani di Fiumicino e Ciampino, dove ne serviranno addirittura 10. Così l' Italia sarà uno dei pochi Paesi al mondo in cui i biglietti aerei anziché diminuire cresceranno.
In barba alle rilevazioni della Iata, l' organizzazione che riunisce la compagnie dei cinque continenti, secondo la quale dal 1995 il costo dei biglietti aerei è sceso costantemente, calando del 61% in vent' anni.
RENZI LUCE GAS AUTO STANGATA 2016
Difficile stimare con precisione quanto possano incidere questi extracosti sulla famiglia media. Come sempre, in questi casi, l' effetto combinato di ritocchi che si stratificano uno sull' altro produce però effetti non trascurabili sui conti correnti di milioni di italiani. Provare per credere.