UN BEZOS DI PISELLONE IN CAMBIO DI UN RICATTO INTERNAZIONALE - L'FBI INDAGA SULL'IPOTESI CHE LE FOTO NUDO E I MESSAGGINI HARD DELL'UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO SIANO STATI HACKERATI DAI SAUDITI PER INTIMIDIRE IL ''WASHINGTON POST'', CHE MENAVA SUL PRINCIPE MOHAMMED BIN SALMAN PER LA MORTE DI KHASHOGGI, COLLABORATORE DEL QUOTIDIANO - L'INCHIESTA FINORA È STATA PAGATA DA AMAZON E AFFIDATA A DETECTIVE PRIVATI

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VIDEO - ''SATURDAY NIGHT LIVE'' SUL PISELLO DI BEZOS: ''SARA' UN AMAZON ECHO O UN DOT? - UNA FINTA PEGGY NOONAN: ''SE SENTO PISELLO DI MILIARDARIO, PENSO A 'BASTONCINO'. COME DICE IL SAGGIO, SE E' PICCOLO E BUFFO, FARESTI MEGLIO AD AVERE SOLDI A PALATE, TESORO''

 

 

 

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera

 

Gli hacker sauditi all' assalto di Jeff Bezos. Una storia di ricatti e politica che tiene insieme la vita privata del fondatore di Amazon, nonché editore del Washington Post , e l' assassinio del giornalista Jamal Khashoggi.

 

jeff bezos jeff bezos

La racconta Gavin De Becker, investigatore al servizio di Bezos, con un intervento sul sito americano Daily Beast. La premessa: il 7 febbraio scorso lo stesso imprenditore di Seattle, 54 anni, aveva rivelato di aver ricevuto «un' offerta» dall' American Media Inc., la società che pubblica, tra l' altro, National Enquirer e che fa capo a David Pecker, punto di riferimento americano di Mohammed bin Salman, il principe ereditario della dinastia saudita. Sarebbe stato Pecker, 67 anni, a facilitare l' incontro tra l' erede della Casa reale, il suo antico sodale, Donald Trump e il genero-consigliere Jared Kushner.

 

Il messaggio inviato dai vertici di American Media Inc a Bezos, il 5 febbraio scorso, è brutale: abbiamo recuperato dieci fotografie imbarazzanti che hai inviato alla tua nuova fidanzata, Laura Sanchez (49 anni, conduttrice tv e attrice).

Segue la proposta di scambio: siamo pronti a distruggere le immagini se tieni al guinzaglio il Washington Post.

JEFF BEZOS JEFF BEZOS

 

E qui occorre fare un altro passo indietro: il 2 ottobre 2018 Khashoggi, collaboratore del Washington Post , viene ucciso nel consolato saudita di Istanbul. La Cia sospetta che il mandante del delitto sia bin Salman. Il National Enquirer , però, difende su tutta la linea il giovane erede di Riad. Il Washington Post accusa il tabloid di manipolare i fatti, visti i legami personali tra Pecker e il principe.

In ogni caso Bezos respinge e denuncia pubblicamente «l' offerta» ricevuta da Pecker.

Nello stesso tempo chiede a Gavin De Becker di indagare: chi aveva consegnato i suoi selfie scattati in bagno all' American Media Inc.?

 

All' inizio di marzo la società di Pecker fa sapere di aver ottenuto gli scatti dal fratello di Laura, Michael Sanchez, un soggetto vicino a Roger Stone, altra vecchia conoscenza di Trump. Ma secondo De Becker questa versione è solo una copertura. In realtà, scrive il detective privato, «posso concludere con un alto grado di sicurezza che i sauditi hanno hackerato il telefonino di Bezos, ottenendo quelle immagini; l' American media Inc.

era perfettamente al corrente di questo dettaglio».

JEFF BEZOS DICK PIC JEFF BEZOS DICK PIC

 

De Becker aggiunge che «l' esercito cibernetico» di Riad aveva cominciato a colpire Bezos fin dall' ottobre scorso, subito dopo l' omicidio di Khashoggi, nel quadro di una più ampia operazione di boicottaggio di Amazon e della sua filiale saudita Souq.com.

 

Il governo dell' Arabia Saudita avrebbe fatto il possibile per screditare Khashoggi, il Washington Post e il suo proprietario, Bezos. Pecker, allora, avrebbe schierato il suo tabloid più trash, National Enquirer : i cronisti hanno cominciato a frugare nella vita personale di Bezos. Ai primi di gennaio il giornale pubblica le indiscrezioni sulla crisi matrimoniale.

 

JEFF BEZOS DICK PIC JEFF BEZOS DICK PIC

Il 10 dello stesso mese l' imprenditore annuncia il divorzio dalla moglie quarantottenne MacKenzie Tuttle, dopo 25 anni di unione e quattro figli. Poi parte il ricatto, «con le foto rubate dai sauditi». De Becker scrive di aver consultato «una grande quantità di fonti»: dissidenti sauditi, esperti in cybersecurity, consiglieri di Donald Trump, conoscenti diretti di bin Salman. Non è finita: il suo dossier conclusivo è ora nelle mani dell' Fbi.

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