BIBI & BIDEN, NEMICIAMICI - ''CONGRATULAZIONI A UN GRANDE AMICO DI ISRAELE''. NETANYAHU CI METTE 12 ORE MA ALLA FINE RICONOSCE LA VITTORIA DEL DEMOCRATICO. TANTO È DIFFICILE CHE BIDEN POSSA RISPOSTARE L'AMBASCIATA A TEL AVIV O RINNEGHI GLI ACCORDI DI ABRAMO E IL RICONOSCIMENTO DEL GOLAN ISRAELIANO. OPPURE CHE MUTI LA POLITICA USA VERSO GLI HEZBOLLAH LIBANESI E HAMAS. SULL'IRAN E IL NUCLEARE INVECE…

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Massimo Lomonaco per l'ANSA

 

IL TWEET DI NETANYAHU SU BIDEN E HARRIS IL TWEET DI NETANYAHU SU BIDEN E HARRIS

Dopo ore di silenzio assordante, anche Benyamin Netanyahu ha riconosciuto infine la vittoria di Joe Biden, "grande amico di Israele". Sarà lui - l'ex vice di Barack Obama, presidente con il quale i contrasti sono stati molteplici - il nuovo inquilino della Casa Bianca con il quale ora il premier israeliano dovrà confrontarsi. Netanyahu tuttavia ha twittato quasi in simultanea ringraziando Donald Trump per tutto quello che ha fatto per Israele: dallo spostamento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme al riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan, dagli storici accordi di Abramo con i Paesi del Golfo al contrasto all'Iran.

 

Il messaggio - sottolineano gli analisti da queste parti - è chiaro: qualunque sia il presidente a Washington, l'alleanza di ferro tra lo Stato ebraico e gli Usa non è in discussione. Un assioma sul quale l'intera leadership israeliana, opposizione compresa, si è schierata nei suoi auguri a Biden e nei suoi ringraziamenti a Trump. Netanyahu - che conosce Biden da 40 anni e di cui è amico personale - ha sottolineato, rivolgendosi anche a Kamala Harris, di non "vedere l'ora di lavorare con entrambi per rafforzare ulteriormente la speciale alleanza tra Stati Uniti e Israele".

 

BENJAMIN NETANYAHU DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU DONALD TRUMP

E il presidente Reuven Rivlin ha subito invitato Biden a Gerusalemme. Gli stessi analisti citati dalla stampa israeliana sono concordi: difficile che Biden - come pare si appresterebbero a chiedere i palestinesi - possa rispostare l'ambasciata a Tel Aviv o che non conservi come punti fermi gli accordi di Abramo e il riconoscimento del Golan israeliano. Oppure che muti la politica Usa verso gli Hezbollah libanesi e Hamas. Un altro dossier, invece, potrebbe rivelarsi più spinoso: l'Iran, e in particolare l'accordo sul nucleare. Biden ha idee diverse da quelle del suo predecessore.

 

BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN

 Non a caso il presidente iraniano Hassan Rohani ha auspicato che la sua elezione rappresenti "un'occasione" per Washington per correggere i propri "errori". Esiste poi anche un altro tema di possibile attrito: se Trump ha infatti dichiarato "legali" gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, Biden ha condiviso la politica di Obama che si è sempre opposto a quegli insediamenti.

 

E non c'è motivo di credere che non lo faccia ancora. Da Ramallah Abu Mazen ha salutato l'elezione esprimendo "la sua aspirazione a lavorare con Biden e la sua amministrazione". "Per ottenere libertà, indipendenza, giustizia e dignità per il nostro popolo", ha aggiunto il leader palestinese, che aveva rotto ogni ponte con Trump per il suo 'accordo del secolo', giudicato totalmente sbilanciato a favore di Israele.

il presidente Reuven Rivlin il presidente Reuven Rivlin abu mazen abu mazen trump con netanyahu con i ministri degli esteri di bahrein e emirati arabi uniti trump con netanyahu con i ministri degli esteri di bahrein e emirati arabi uniti

 

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