AEREI ISRAELIANI SORVOLANO BEIRUT A BASSA QUOTA
(ANSA-AFP) - - Aerei israeliani hanno volato a bassa quota sopra Beirut e hanno rotto la barriera del suono, provocando il panico con i boom supersonici poco prima del discorso programmato del leader del movimento libanese Hezbollah Hassan Nasrallah, secondo i giornalisti dell'Afp. "L'aeronautica israeliana ha rotto per due volte la barriera del suono sopra la capitale e diverse regioni", ha affermato l'agenzia di stampa nazionale (Ani).
ATTESO PER OGGI NUOVO DISCORSO DEL LEADER HEZBOLLAH NASRALLAH
(ANSA) - Il segretario generale del movimento sciita Hezbollah, Sayyed Hasan Nasrallah, pronuncerà oggi un discorso in occasione di una cerimonia di commemorazione dell'alto comandante militare dello stesso Hezbollah Sayyed Fuad Shukr, ucciso una settimana fa a Beirut. Lo rende noto l'emittente tv al Manar del movimento nel suo sito web precisando che il discorso è atteso per le 17.00 (le 16.00 i Italia)
iraniani festeggiano attacco a israele 11
MO: HEZBOLLAH CONFERMA ATTACCO CON DRONI NEL NORD DI ISRAELE
(Adnkronos/Xin) - Il gruppo armato libanese Hezbollah ha confermato oggi di aver lanciato droni su obiettivi militari nel nord di Israele. Hezbollah ha dichiarato in un comunicato di aver lanciato un attacco aereo "con uno squadrone di droni suicidi, che ha preso di mira il quartier generale della Brigata Golani e il quartier generale dell'Unità Egoz 621 nella caserma Shraga, a nord di Acri occupata".
iran lancia attacco contro israele usando decine di droni
Gli scontri tra Hezbollah e l'esercito israeliano si sono intensificati in seguito all'attacco israeliano a Dahieh nella periferia meridionale di Beirut, che ha ucciso il comandante militare senior di Hezbollah Fouad Shokor e sette civili. Il segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ha minacciato una risposta definitiva e dolorosa al raid israeliano, al momento e nel luogo appropriato.
Le tensioni lungo il confine tra Libano e Israele sono aumentate l'8 ottobre 2023, a seguito di una raffica di razzi lanciati da Hezbollah verso Israele, in segno di solidarietà con l'attacco scagliato da Hamas il giorno prima nel sud dello Stato ebraico. Israele ha quindi reagito, sparando con l'artiglieria pesante verso il Libano sudorientale.
discorso di hassan nasrallah 5
BIDEN SERRA I RANGHI LA CHIAMATA AD ABDALLAH II (E IL MONITO A NETANYAHU)
Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Gli americani seguono con apprensione due sviluppi in Medio Oriente. Primo: dove e come l’Iran e i suo alleati attaccheranno «in queste ore», secondo quanto avrebbe riferito il segretario di Stato, Antony Blinken. Secondo: come reagirà al raid il premier israeliano Benjamin Netanyahu. I due temi sono stati al centro della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, alla Casa Bianca. […]
Joe Biden vuole che le prossime mosse siano largamente condivise dal Pentagono, dai servizi segreti e soprattutto da Kamala Harris, vicepresidente e ora candidata democratica nelle elezioni di novembre.
Sul primo punto, l’offensiva iraniana, in realtà, non c’è molto altro da fare. Con una missione a Teheran, giovedì 1° agosto, gli Stati Uniti hanno spiegato di non voler alcuna escalation della guerra e hanno proposto agli ayatollah di rinunciare alla rappresaglia per il doppio omicidio dei leader di Hamas e di Hezbollah. Appello respinto.
Nello stesso tempo si cerca di ricompattare la formazione che il 13 aprile scorso intercettò praticamente tutti gli ordigni lanciati dall’Iran contro il territorio israeliano. Sabato 3 agosto Blinken ha telefonato al ministro degli Esteri francese, Stephane Séjournè, e a quello britannico, David Lammy. Blinken avrebbe invitato francesi e britannici a tenersi pronti per fare di nuovo da scudo a Israele.
Proseguono pure gli ultimi tentativi della diplomazia. Domenica 4 agosto, il ministro Antonio Tajani, in qualità di presidente di turno, ha convocato, in remoto, il G7 dei ministri degli Esteri. Nella nota finale si chiede «a tutte le parti», quindi anche agli israeliani, di «fermare il ciclo distruttivo di violenza».
JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU
[…] Il premier israeliano ha già annunciato che il Paese reagirà «subito» e con durezza. È proprio ciò che Biden vuole evitare: «l’escalation dell’escalation». Secondo le indiscrezioni dei media Usa l’ultimo colloquio telefonico tra Biden e Netanyahu, il 2 agosto, sarebbe stato «burrascoso». Il presidente americano avrebbe anche aggiunto che in caso di un’altra rappresaglia militare ordinata da Netanyahu, gli Stati Uniti non si mobiliteranno per difendere Israele. Ma è una minaccia piuttosto vaga: non è chiaro quale sarebbe la nuova «linea rossa» che Netanyahu non dovrebbe oltrepassare.
LA DIFFICILE TELA DI AMMAN TRA TEHERAN E WASHINGTON
Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
Non è un caso che ieri il presidente Joe Biden abbia avuto una conversazione telefonica con re Abdallah. Ma a dimostrare più di tutto quanto la diplomazia tenti la strada della de-escalation, è stata la visita domenica del ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi a Teheran.
re abdullah di giordania con joe biden
Amman è un alleato fondamentale di Washington in Medio Oriente: in questo senso il viaggio di Safadi — il primo in anni — dimostra tutta l’urgenza e la pressione che la Casa Bianca sta esercitando per evitare un conflitto tra Israele e l’Iran. Tuttavia la Giordania gioca una partita estremamente delicata e cammina sul filo del rasoio. In caso di attacco, in quanto alleato dell’Occidente, deve concedere il suo spazio aereo, così come avvenuto in aprile, affinché Stati Uniti e Gran Bretagna possano aiutare Israele ad intercettare missili e droni. Ma a livello politico deve tenere conto della sua opinione pubblica.
iran lancia attacco contro israele usando decine di droni
«La Giordania è sempre stata proattiva nel difendere la causa palestinese e ha condannato l’occupazione israeliana», ha detto Safadi in una conferenza stampa insieme alla sua controparte iraniana a Teheran. Safadi, pur definendo l’assassinio di Haniyeh un «crimine atroce», ha spiegato però come il suo Paese voglia evitare l’escalation. Inoltre nelle ore precedenti al suo viaggio ha assunto un tono più fermo, in quanto si è espresso contro una possibile risposta iraniana leggendola come una minaccia alla sovranità della Giordania […].
attacco israeliano all ambasciata iraniana a damasco, in siria 2
[…] «La Giordania è nell’occhio del ciclone... I missili iraniani entreranno nello spazio aereo giordano e alcuni cadranno sul Regno, che difenderà il suo spazio aereo non per proteggere Israele ma per salvaguardare i suoi cittadini», spiega il maggiore generale in pensione Mamoun Abu Nuwar, esperto militare. Ma nel caso in cui scoppiasse una guerra totale, «ci sarebbero delle sfide legate alla divisione regionale e alla sicurezza economica se l’Iran chiudesse lo Stretto di Hormuz e gli Houthi chiudessero Bab al-Mandab».
Anche la relaziona tra la Giordania e Hamas non è semplice, tanto più se si considera che il Paese ospita 2 milioni di rifugiati palestinesi. Nel 1999 le autorità giordane hanno arrestato Khaled Meshal e diversi leader del movimento, poi espulsi a Doha mentre l’ufficio di Hamas è stato chiuso. Amman — come Il Cairo — teme anche la crescente influenza di gruppi islamici come la Fratellanza musulmana, vicina ad Hamas, soprattutto in vista delle elezioni del 10 settembre. […] La Giordania vede disoccupazione e povertà in aumento, una crescita economica lenta, aggravata dalla guerra di Gaza, che ha colpito il settore del turismo che contribuiva al 15% del Pil nel 2023.
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DELEGAZIONE DI HAMAS IN VISITA AL LEADER DI HEZBOLLAH, HASSAN NASRALLAH
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