BIDEN È UN RIMBAMBITO O LA SUA SCHIZOFRENIA CON LA CINA È UNA STRATEGIA? ENTRAMBE: DA UN LATO, “SLEEPY JOE” HA BISOGNO DI MOSTRARSI RIGIDO DI FRONTE AL “DITTATORE” XI JINPING PER RAGIONI INTERNE (NEL 2024 CI SONO LE ELEZIONI). DALL’ALTRO, HA FATTO FARE LA FIGURA DEL COJONE AL SUO SEGRETARIO DI STATO, ANTONY BLINKEN, CHE MENO DI 24 ORE PRIMA ERA VOLATO A PECHINO PER INCONTRARE IL PRESIDENTE CINESE. RISULTATO: ALLA CASA BIANCA SI SONO INFURIATI. E IN CINA PURE…

-

Condividi questo articolo


 

ARTICOLI CORRELATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DAGONEWS

tony blinken joe biden tony blinken joe biden

Joe Biden è davvero rimbambito, come si mormora alla Casa Bianca, oppure la sua sparata su Xi Jinping (“È un dittatore”) è una mossa strategica? Entrambe, probabilmente.

 

Lo staff del presidente americano è saltato dalla sedia quando ha sentito pronunciare il giudizio tranchant al “commander-in-chief”, a meno di 24 ore dallo storico incontro del segretario di Stato, Antony Blinken, con il presidente cinese.

 

ANTONY BLINKEN XI JINPING ANTONY BLINKEN XI JINPING

Eppure, Biden non è nuovo a espressioni crude e nette come questa, soprattutto in campagna elettorale. Scrivono Meryl Kornfield, John Hudson e Michael Birnbaum sul “Washington Post”: “In passato, Biden ha affermato che gli Stati Uniti avrebbero difeso militarmente Taiwan in caso di attacco da parte della Cina.

 

Ha definito il Presidente russo Vladimir Putin un "criminale di guerra" e le azioni di Mosca in Ucraina un "genocidio", anche se il Dipartimento di Stato non ha fatto alcuna dichiarazione in merito. L'anno scorso ha detto di Putin: "Per l'amor di Dio, quest'uomo non può rimanere al potere", prima di cercare di ammorbidire i toni”.

 

XI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

"Le osservazioni fuori luogo sono un segno distintivo di Joe Biden", ha dichiarato Daniel Russell, principale diplomatico statunitense per l'Asia orientale sotto la presidenza di Barack Obama. "Non è stato un giro di parole ben ponderato, per non dire altro".

 

Joe Biden, com’è ovvio, pensa soprattutto alla campagna elettorale: ha bisogno di cavalcare la propaganda anti-cinese, che fa presa sulla vecchia America, e dimostrare di non essere un mollaccione, come invece lo dipinge Donald Trump.

 

Continua il Washington Post: “L'incidente sottolinea come Biden, in occasione degli eventi della campagna elettorale, in presenza di donatori e altri democratici simpatizzanti, abbia avuto la tendenza a lasciarsi andare nei suoi commenti, offrendo a volte uno sguardo non riservato sui suoi pensieri in sedi che di solito sono meno programmate - e registrate - rispetto agli eventi della Casa Bianca.

 

barack obama joe biden barack obama joe biden

Biden è particolarmente a suo agio con il suo giudizio sugli affari esteri, avendo trascorso anni nella Commissione Affari Esteri del Senato e servito come uomo di punta per Obama su varie questioni globali. Prima di diventare presidente, aveva già trascorso ore e ore con Xi, Putin e altri leader mondiali, e non tarda a esprimere il suo parere su di loro.

 

Tuttavia, le sue osservazioni seguono uno schema che vede i presidenti in carica o aspiranti tali adottare una linea più dura contro la Cina durante gli eventi della campagna elettorale di quanto non facciano in veste ufficiale dall'Ala Ovest. Quando Obama era candidato, ha definito il Presidente George W. Bush "un capro espiatorio" nei suoi rapporti con la Cina, mentre Bill Clinton, da candidato alla presidenza, ha denunciato i "macellai di Pechino".

joe biden xi jinping g20 bali joe biden xi jinping g20 bali

 

"C'è sicuramente uno schema nella politica statunitense in cui i candidati durante le campagne presidenziali parlano con forza della Cina, e questo non è un caso unico", continua Russel”.

 

Sarà anche vero, ma a stridere è soprattutto la coincidenza con la visita di Antony Blinken a Pechino, e alla sua “retorica pubblica attentamente calibrata”: “Blinken ha danzato un difficile balletto per riconoscere le gravi differenze politiche senza scivolare in una critica senza mezzi termini.

 

tony blinken joe biden tony blinken joe biden

Quando durante una conferenza stampa gli è stato chiesto se Biden considera Xi un "pari", ad esempio, Blinken è stato attento a rispondere in modo da evitare di prendere di mira il sistema non democratico e monopartitico cinese.

 

Come scrive ancora il “Washington Post”, “secondo i diplomatici e gli esperti cinesi, la visita di Blinken sembrava aver fatto notevoli passi avanti nel ridurre le tensioni accese dopo l'abbattimento del pallone spia a febbraio. Quanto il commento di Biden influirà su questa dinamica è ancora da vedere, ma potrebbe rappresentare una notevole battuta d'arresto”. Se l’obiettivo del viaggio, come sembra, era ristabilire i contatti diplomatici e aprire la strada a un bilaterale tra “Sleepy Joe” e il “dittatore” Xi Jinping, le parole del presidente Usa l’hanno vanificato.

 

Daniel Russell Daniel Russell

La reazione cinese non si è fatta attendere, con il portavoce del ministro degli esteri cinese, Mao Ning, che ha parlato di “aperta provocazione”. Con il Dragone, insomma, non ha senso farsi vedere troppo duri: meglio ricorrere alla cara, vecchia diplomazia. E questa è una lezione che Joe Biden dovrebbe aver imparato nella sua lunga carriera politica. E in questo, non ci sono elezioni che tengano.

ANTONY BLINKEN XI JINPING ANTONY BLINKEN XI JINPING xi jinping joe biden al g20 di bali 3 xi jinping joe biden al g20 di bali 3

 

michelle obama joe biden michelle obama joe biden

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!