Luigi Bisignani per Il Tempo
Se Renzi piange per la giustizia, si sbraccia per gli esteri e balla per le nomine nei servizi con 'l'affaire Carrai', non può certo ridere per l'economia. La 'svolta buona' ancora non c'è stata, e anche sulle sbandierate privatizzazioni l'esecutivo brancola nel buio. Per far tornare i conti, al Premier servono 8 miliardi.
L'ultima trovata sarebbe quella di vendere fino al 49% del capitale sociale di Enav, Ente che vigila sulla sicurezza dei cieli, che non basterà certo a colmare il buco. Peraltro, gli 007 hanno fatto sapere che privatizzare la società che gestisce quasi due milioni di voli l'anno attraverso 43 torri di controllo negli aeroporti e una cinquantina di siti segreti è rischioso, nel capitale potrebbero entrare Fondi vicini ad estremisti a cui si regalerebbero notizie sensibili.
Soprattutto ora che Enav, attraverso una sua controllata Usa, ha acquistato il 12,5% di Aireon, che con 66 satelliti realizzerà il primo sistema globale di sorveglianza in grado di garantire il controllo anche di punti oggi non coperti dai radar.
Per amor di trasparenza, poi il rigoroso ministro Pier Carlo Padoan dovrà anche chiarire perché per questa acquisizione l'Enav ha utilizzato una società di un paradiso fiscale come quello del chiacchierato Stato americano del Delaware, dove molti stanno spostando i soldi, ora che Panama non è più “sicura”.
E come se non bastasse, c'è anche una spaccatura all’interno del governo tra il Ministro dell’Economia che, pressato da Bruxelles deve fare cassa a tutti i costi, e quelli dei Trasporti e della Difesa, preoccupati non solo della sicurezza ma anche della funzionalità di alcuni aeroporti minori.
Con Enav si va spensieratamente verso una privatizzazione alla Toscana, quando invece si potrebbe iniziare da ben altre aziende come Ferrovie e Anas, così gli italiani vedrebbero qualche treno regionale in più e qualche buca in meno.