?NEW: Newly appointed Secretary of Defense Pete Hegseth on reforming US military leadership:
— Western Lensman (@WesternLensman) November 13, 2024
Anyone "involved in the woke sh*t has got to go...you have to reestablish that trust by putting in no-nonsense warfighters in those positions who aren't going to cater to the socially… pic.twitter.com/9181gOVp2q
1. MEDIA, SHOCK TRA I FUNZIONARI DEL PENTAGONO DOPO NOMINA HEGSETH
(ANSA) - "La gente è scioccata, è solo una personalità di Fox News che non ha mai lavorato nel governo": a poche ore dalla nomina di Pete Hegseth come prossimo segretario alla Difesa da parte di Donald Trump, è shock tra i funzionari del Pentagono, come racconta Politico.
Hegseth, se confermato dal Senato, guiderebbe 1,3 milioni di truppe attive in uniforme e oltre 750.000 civili, terrebbe incontri controversi con gli alleati degli Stati Uniti e svilupperebbe opzioni di attacco contro lo Stato islamico e i proxy iraniani.
"Ti fideresti di lui per gestire Walmart?", ha detto un ex funzionario del Pentagono, facendo riferimento alla nota catena di supermercati americani. "Perché abbiamo lo stesso numero di dipendenti" della catena commerciale, ha concluso.
2. HEGSETH, DALLA FOX AL PENTAGONO L’ESERCITO PIÙ POTENTE DEL MONDO GUIDATO DA UN FAN DELLE CROCIATE
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/esteri/2024/11/14/news/nomine_biden_america_trump-423621499/
Da conduttore televisivo a comandante di oltre un milione e trecentomila soldati. La parabola di Pete Hegseth, 44 anni, veterano decorato di guerra in Afghanistan e Iraq e poi star di Fox News , ha preso una svolta improvvisa con la decisione di Donald Trump di nominarlo a capo della Difesa, il dicastero più delicato assieme a quello di segretario di Stato.
La scelta esce dalla tradizione, ma l’anchorman e autore di un libro dal titolo “Crociata americana”, in cui nel 2020 evocava la cacciata di tutti i musulmani dai ruoli guida, si è guadagnato negli anni la considerazione di Trump. È stato tra i primi a difendere la scelta del tycoon di dialogare con il leader nordcoreano Kim Jong-un, tra i primi ad abbracciare l’agenda “America First” che prevedeva il ritorno a casa dei soldati americani dispiegati nel mondo e tra i più convinti sostenitori della concessione della grazia per i veterani accusati di crimini di guerra.
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[…] Si va verso liste di proscrizione. Hegseth ha promesso la rimozione dei generali infedeli a Trump e sostenitori di politiche di inclusione. Il primo a saltare sarà Charles Quinton Brown, primo afroamericano nominato capo dello Stato maggiore congiunto degli Usa. «Prima di tutto - ha sostenuto in un podcast ogni generale, ammiraglio, o chiunque sia, coinvolto in una delle str…. woke, deve andarsene».
E vuole relegare ai margini le donne: «Non devono partecipare ai combattimenti - ha detto in passato - la loro presenza non rende le operazioni più efficaci, le complica». Hegseth ha definito il Pentagono guidato da Lloyd Austin, «gestito da millennials pro-palestinesi»: dichiarazione che ha turbato il mondo arabo […].
Quella dei suoi tatuaggi è un’altra parte di rilievo della storia. Nel 2021 Hegseth, membro della Guardia nazionale del Minnesota, venne arruolato per proteggere Washington durante l’inaugurazione della presidenza di Joe Biden, ma alla fine fu messo da parte perché aveva sul petto un tatuaggio raffigurante una enorme Croce di Gerusalemme, simbolo associato al nazionalismo cristiano e adottato dagli insurrezionalisti del 6 gennaio. «Mi hanno bollato come estremista per un tatuaggio», protestò sui social.
Sul bicipite ha anche la scritta “ Deus Vult ”, latino per “Dio lo vuole”, utilizzata durante le Crociate nel Medioevo. Sull’avambraccio ha una croce con spada e un passo del Nuovo Testamento che dice: “Non pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada”.
Sul corpo si è fatto tatuare “ We the People ” con in numeri romani “1775”, l’anno d’inizio della Guerra di Indipendenza americana, e “ Join or Die ”, unisciti o muori, con l’immagine di un serpente fatto a pezzi, legata ai coloni americani. Hegseth sostiene infine che l’esercito dovrebbe avere più John McClane, il super poliziotto di “Die Hard” interpretato da Bruce Willis.
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