Luigi Ippolito per www.corriere.it
A capo chino, Boris Johnson ha recitato il suo mea culpa davanti ai deputati di Westminster: «Mi dispiace - ha scandito il premier – per le cose che non abbiamo fatto giuste e per il modo in cui abbiamo gestito la faccenda».
boris johnson corre con il cane 10
Ed era il minimo che potesse dire, dopo che sono state rese pubbliche le prime conclusioni dell’indagine sulle feste a Downing Street in pieno lockdown. «Mancanza di leadership e di giudizio» ai vertici del governo, è l’accusa lanciata in quelle pagine da Sue Gray, l’alta funzionaria che ha condotto l’inchiesta. «Alcuni degli eventi non dovrebbero essere stati autorizzati a svolgersi», ha scritto Sue Gray, mentre «altri eventi non dovrebbero essere stati autorizzati a svilupparsi come è avvenuto». In altre parole, quei party negli uffici del governo violavano i regolamenti sul Covid: e dunque adesso su 12 di essi indaga Scotland Yard.
Ma il rapporto Gray appena pubblicato è soltanto un “aggiornamento” sull’inchiesta, non è la relazione conclusiva: perché la polizia ha chiesto e ottenuto di evitare dettagli che possano compromettere l’indagine in corso. E dunque in quelle poche pagine mancano riferimenti diretti e fatti e persone: insomma, non c’è il colpo del ko contro Boris Johnson.
Ed è per questo che il premier si è presentato con spirito contrito ma combattivo davanti ai deputati: «Dire che mi dispiace non è abbastanza – ha aggiunto –: questo è il momento in cui dobbiamo guardarci allo specchio e imparare». E quindi Johnson ha promesso di riformare “immediatamente” le procedure di governo: «Ho capito e aggiusterò le cose», ha concluso.
Ovviamente, tutto ciò non è bastato all’opposizione laburista: il leader Keir Starmer ha accusato Johnson di essere «un uomo senza vergogna», che «ci ha preso tutti per scemi». E ne ha chiesto di nuovo le dimissioni immediate. Boris, però, non ha nessuna intenzione di farsi da parte: e ha rivendicato ancora una volta i suoi successi nel portare a termine la Brexit e nel condurre la più rapida e ampia campagna di vaccinazione in Europa.
Il suo destino, però, è nelle mani dei deputati conservatori: che nelle prossime ore dovranno deciderle se rinnovargli la fiducia o procedere alla sua rimozione. Ma in mancanza di un successore chiaro, per Johnson potrebbe non essere ancora arrivata l’ultima ora.
boris johnson boris johnson boris johnson il vecchio video di boris johnson che si appoggia a una signora con spada laser 1 boris johnson.