Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto quotidiano”
In spudorata concorrenza con i funerali del Papa Emerito, gli emeriti giornaloni lacrimano da giorni per la dipartita di alcuni irrinunciabili fenomeni del Deep State (in italiano: il Sistema di potere dei soliti noti), vittime inermi del cruento spoils system (lottizzazione) del governo Meloni.
Di cui noi, com' è noto, pensiamo tutto il peggio. Ma non fino al punto di berci le lagne del Pd e dei suoi gazzettieri per una pratica che tutti i governi hanno sempre attuato da che mondo è mondo.
Inclusi quelli del Pd, che è uso governare e lottizzare senza mai vincere un'elezione. Del resto è la legge Bassanini (non un fascista meloniano, ma un sincero democratico pidino) a stabilire che gli "incarichi di funzione dirigenziale cessano decorsi 90 giorni dal voto di fiducia", cioè il 24 gennaio.
Le lacrime più copiose sono per l'uscita di Alessandro Rivera dalla direzione generale del Tesoro, dove il boiardo dal cognome francamente eccessivo regna da vent' anni con i bei risultati a tutti noti (vedi alle voci Mps, Etruria e altre banche in splendida forma, giù giù fino a Ita). Ma è - assicura Repubblica - il "pupillo di Draghi", quindi un "civil servant", ergo guai a orbarcene, perché "poi chi parla con l'Ue?" (domanda ridicola che Rep attribuisce a fonti anonime, perché nessuno oserebbe mai firmarla col suo nome). Provate con Mazzola. […]
ALESSANDRO RIVERA GIOVANNI LEGNINI LUCA PALAMARA ALESSANDRO RIVERA