Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”
[…] Sul ministro, e sull'opzione di spostarlo in Europa, pesa anche la difficoltà di trovare un sostituto. Come da tempo ripetono a Meloni sia il ministro della Difesa Guido Crosetto, sia il presidente del Senato Ignazio La Russa, non è un dettaglio secondario affidare la realizzazione del Pnrr a qualcun altro, che ne ha una conoscenza meno approfondita. Un rischio che ovviamente verrebbe minimizzato se invece Fitto finisse direttamente nella cabina di regia europea sui fondi.
Per raggiungere l'obiettivo che si è prefissata, Meloni ha una strategia precisa, imposta ai suoi parlamentari e ai suoi ministri dopo il no a Ursula. Evitare attacchi, ed evitare di farsi trascinare dal leader della Lega Matteo Salvini nello scontro continuo con Bruxelles. In questo senso, ancora una volta il battibecco tra i due vicepremier, tra il leghista e Antonio Tajani, non le ha fatto piacere.