Estratto da corriere.it
«Sono convinto che Giorgia Meloni non si batta con i campi larghi, ma con un’idea diversa di Paese». E poi: «Non si vince perché ci si trova per qualche ora assieme sul palco. Si vince se si elabora una proposta». Il leader del M5S, Giuseppe Conte, risponde così alla segretaria del Pd Elly Schlein, che dopo il trionfo della destra alle elezioni comunali si era lamentata: «Della costruzione di un’alternativa devono farsi carico tutti, non possiamo occuparcene solo noi». Un riferimento appunto al campo largo (mai nato) con il Movimento.
«Fare opposizione dicendo “non va bene” è sicuramente un primo passaggio — aggiunge Conte durante una conferenza stampa convocata sul tema “caro-mutui” —, ma se vuoi offrire una speranza devi anche dire come interverresti». E dopo le bacchettate, Conte tende un ramoscello d’ulivo ai dem: «Siamo disposti a dialogare con il Pd, con Schlein, ma su temi, progetti, misurandoci su delle risposte concrete ai bisogni delle comunità territoriali e di quella nazionale, senza annacquare o compromettere le nostre battaglie più significative».
CHIARA APPENDINO GIUSEPPE CONTE
CINQUESTELLE IRRILEVANTI, CONTE GIÀ NEL MIRINO
Domenico Di Sanzo per “Il Giornale”
E uno: «Siamo irrilevanti». Poi due: «Così aiutiamo solo la destra».
Mentre arrivano i dati dello spoglio dei ballottaggi e del primo turno in Sicilia e Sardegna, il barometro dell’umore grillino segna un aumento del malcontento. Sotto accusa la strategia di Giuseppe Conte di smarcarsi dall’abbraccio con il Pd di Elly Schlein.
GIUSEPPE CONTE ELLY SCHLEIN MEME BY DAGOSPIA
Nell’unica città dove vince il centrosinistra, Vicenza, i pentastellati correvano da soli e hanno rifiutato anche l’apparentamento con una coalizione dall’impronta riformista che comprendeva il Terzo Polo. Impalpabili. Ad Ancona, città decisiva in cui Conte ha rifiutato l’accordo, il centrodestra vince. Il risultato nel capoluogo marchigiano fa storcere il naso a chi, nel M5s, pensa che l'autonomismo contiano stia aiutando la maggioranza. Ida Simonella, del centrosinistra, si piazza tre punti percentuali dietro al vincitore Daniele Silvetti.
giuseppe conte chiara appendino
Segnale di un astensionismo tra gli elettori del Movimento, che al primo turno si era attestato proprio al 3%. Mentre a Brindisi il candidato grillino appoggiato dal Pd, Roberto Fusco, regala la città pugliese al centrodestra. Fusco, non eletto dal M5s al Senato alle ultime politiche, doveva essere il fiore all’occhiello di Conte, ma è stato staccato di dieci punti percentuali dall’avversario di centrodestra Pino Marchionna. Invisibili anche a Catania […] A Pisa perde Paolo Martinelli, il candidato appoggiato dai giallorossi […]
l’ex premier è al centro delle critiche sottotraccia di molti eletti sia per la gestione del partito, sia per l’atteggiamento ostile tenuto nei confronti del Pd. Dal punto di vista interno, c’è già chi denuncia i ritardi nella strutturazione territoriale del M5s. Il corpo degli eletti è un mostro silente pronto a risvegliarsi. […] L’irrilevanza dei Cinque Stelle dà fiato alle trombe di chi è scettico sull’opportunità di usare toni polemici contro il Pd.
Rocco Casalino, il grande suggeritore di Conte, sembra essersi eclissato e l’ex premier non riesce a decidere tra la linea ortodossa e quella conciliante con i dem. Ma la vera notizia degli ultimi giorni è la delusione di Beppe Grillo per la conflittualità con il Nazareno. Il Garante è tentato dalla benedizione a Chiara Appendino dopo il probabile tonfo del M5s alle europee. Gli ortodossi puntano su Virginia Raggi. Nel mezzo Conte, accarezzato dall’irrilevanza.
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