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(ANSA) - Nella preparazione dei piani pluriennali di spesa richiesti dal nuovo Patto di stabilità la Commissione Ue invita alla "prudenza" nelle assunzioni macroeconomiche, "incluse quelle sulla crescita del Pil, l'inflazione e i tassi di interesse".
E' quanto emerge nelle linee guida per assistere gli Stati sulla stesura dei primissimi piani, che andranno presentati entro il 20 settembre. Nel testo delle linee guida, consultato dall'ANSA, spunta poi una "analisi di sensibilità" che gli Stati come l'Italia dovranno presentare per "dimostrare che il debito previsto è plausibilmente su un percorso discendente o rimane a un livello prudente".
"Per gli Stati membri per i quali la Commissione ha predisposto una traiettoria di riferimento, i piani dovrebbero includere anche un'analisi di sensibilità che dimostri che il debito previsto è plausibilmente su un percorso discendente o rimane a un livello prudente", segnalano le linee guida dando dettagli estremamente tecnici sull'elaborazione di tale analisi. I piani conterranno impegni sulla crescita della spesa pubblica primaria netta (senza interessi, componenti una tantum, spesa ciclica per la disoccupazione e cofinanziamento nazionale dei programmi Ue).
L'impegno è a "mantenere la spesa netta in termini nominali al di sotto dei tassi di crescita annuali" per garantire il rispetto dei "requisiti di sostenibilità del debito e il rispetto delle salvaguardie". "Per mantenere questo impegno - viene precisato -, un governo può scegliere tra il contenimento della spesa e/o l'aumento discrezionale delle entrate". In altre parole, si parla di spesa ma contano i paletti su debito e deficit.
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI
Sulle assunzioni macroeconomiche alla base dei piani si chiede non solo "uno scenario centrale e plausibile per la crescita del Pil", ma anche che sia "prudente" la stima sull'effetto delle riforme, e di non considerare l'impatto sul Pil potenziale di riforme non ancora attuate, anche se sono quelle a sostegno della richiesta di estendere il piano da 4 a 7 anni. I Paesi stanno preparando piani sia a 4 e sia a 7 anni.
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Il via libera all'estensione arriverà però solo con la loro approvazione: la Commissione esprimerà una valutazione entro sei settimane dalla presentazione dei piani, e altre sei serviranno perché anche il Consiglio Ue adotti la raccomandazione sul percorso di spesa approvando gli impegni di riforma e investimento a sostegno dell'estensione. Sul debito, tra l'altro, nelle linee guida si chiede di presentare proiezioni nei singoli anni di piano con le "principali variabili di stress": con i tassi di interesse a lungo e breve termine, con la stima minima sul saldo primario strutturale e in uno scenario avverso di crescita dei tassi.
Sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, del pilastro europeo dei diritti sociali e altre priorità Ue, inoltre, gli Stati devono dettagliare le misure su 17 voci come tra l'altro istruzione, pari opportunità, reddito minimo, assistenza sanitaria o "pace, giustizia e istituzioni forti".