Anna Lombardi per “Il Venerdì - la Repubblica”
Vecchi Blackberry al posto degli iPhone, computer di dieci anni fa, stampanti in bianco e nero e niente wi-fi. Difficile immaginare che Barack Obama abbia guidato l' America con una tecnologia così arretrata. Eppure la Casa Bianca finora ha funzionato proprio così.
Questione di sicurezza, certo: quella del Presidente. Che dipende da ben 4 agenzie: il Consiglio di Sicurezza Nazionale, l' Ufficio esecutivo della Presidenza, la Cia, e l' Agenzia per le Comunicazioni della Casa Bianca. Il risultato è che anche cose semplici come rinnovare il sistema operativo di un computer o cambiare cellulare diventano un problema di sicurezza nazionale. Che ha costretto Obama a lavorare a lungo per cambiare le cose.
L' upgrade, infine, ci sarà: a pochi mesi dalla fine del mandato. Eredità preziosa - e di sicuro apprezzata - che il Presidente lascia al suo successore, Hillary Clinton o Donald Trump che sia. Erano 15 anni che la tecnologia della Casa Bianca non veniva rimodernata: l' ultimo intervento risale all' era Bush, che nel 2001 fece rinnovare la Situation Room, la sala a prova di spie dove si prendono le più importanti decisioni militari, in cui tutto era rimasto come nell' anno della sua costruzione, voluta da John F. Kennedy nel 1961 dopo il fallimento dell' invasione della baia dei porci a Cuba.
La situazione era così disperata che Obama ha dovuto chiamare un super esperto: quel David Recordon già responsabile del dipartimento tecnologico di Facebook, che per anni si è occupato della sicurezza dei computer di Mark Zuckerberg. Sfida non facile, ha raccontato Recordon al New York Times.
«Negli anni, il 1600 di Pennsylvania Avenue è stata iper-cablata da agenzie diverse, con tecnologie varie e ormai inutilizzabili. Abbiamo dovuto liberarci di un labirinto di sei tonnellate di cavi». Poi si sono potuti installare computer moderni e stampanti a colori.
Anche il sistema telefonico - con gli apparecchi risalenti a metà anni 90, ai tempi di Clinton - è stato rinnovato. E sebbene per ragioni di sicurezza il wi-fi non sia ovunque (gli hacker ci si insinuano troppo facilmente) il segnale è forte nella Roosvelt room, da cui il Presidente ha fatto i suoi primi Facebook Live. E lo staff della Casa Bianca può finalmente utilizzare gli iPhone nell' edificio. Tutti, escluso il Presidente: che dovrà accontentarsi del Blackberry modificato e impenetrabile.
Cambiato anche il sistema password, che se smarrite erano complicatissime da recuperare: ora sono codici combinati con smart card personale dotata di chip. Cambiamenti adatti all' era di Twitter e Facebook. Ma fra un paio d' anni tutto questo sarà già passato. E al prossimo presidente non resterà che ricominciare…