IL CASO SOUMAHORO NON SMETTE DI REGALARCI NOVITÀ – NON SOLO LE COOPERATIVE DELLA MOGLIE NON RETRIBUIVANO I LAVORATORI, NON VERSAVANO I CONTRIBUTI E LE TASSE, MA NON PAGAVANO NEMMENO L’AFFITTO DELLE CASE DOVE VENIVANO OSPITATI I MIGRANTI – LO SCANDALO LEGATO AL PROGETTO CONTRO IL CAPORALATO “PERLA”, FINANZIATO DALLA REGIONE LAZIO: LILIANE MUREKATETE E LA MADRE DOVEVANO SOTTRARRE I MIGRANTI AGLI SFRUTTATORI, MA NON PAGARONO I LAVORATORI CHE AVEVANO PARTECIPATO – RAMPELLI (FDI): “LE DIMISSIONI DA DEPUTATO SAREBBERO IL MINIMO”

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aboubakar soumahoro aboubakar soumahoro

1 - FDI: "SOUMAHORO SI DIMETTA" LA COOP NON PAGAVA GLI AFFITTI

Grazia Longo per “La Stampa”

 

Un'altra tegola si abbatte sulle cooperative dell'agro pontino gestite dai familiari del deputato Aboubakar Soumahoro. Non solo non retribuivano i lavoratori né versavano i loro contributi, non solo non pagavano le tasse, ma addirittura non saldavano l'affitto delle varie case dove ospitavano i migranti adulti e quelli minorenni.

 

Sono decine gli appartamenti utilizzati dalle due coop Karibu e Consorzio Aid, gestiti da Marie Therese Mukamitsindo, Liliane Murekatete e Michel Rukundo, rispettivamente suocera, moglie e cognato di Soumahoro. E adesso emerge che molti titolari degli immobili non ricevevano il regolare pagamento dell'affitto.

 

liliana murekatete liliana murekatete

Sia nel Comune di Sezze sia in quello di Latina. Proprio in quest' ultimo c'è il proprietario di una casa che aspetta ancora di ricevere 30 mila euro. Anche in questo caso, come per i 26 dipendenti in attesa dello stipendio per un totale di 400 mila euro, le persone in credito con le due coop per gli affitti si sono rivolte al sindacato Uiltucs che per primo ha denunciato le anomalie di Karibu e Aid. Le due coop hanno ricevuto in 20 anni 65 milioni di euro per il business dell'assistenza a profughi e richiedenti asilo.

 

Ma negli ultimi due anni hanno smesso di pagare dipendenti e fornitori. Il fenomeno si estende a macchia d'olio e ogni giorno che passa s' impone un problema nuovo.

«Alcune persone si sono già rivolte a noi per chiedere aiuto sul fronte affitti - conferma il segretario Uiltucs di Latina Gianfranco Cartisano -. Più passano le settimane e più ci rendiamo conto che oltre ai lavoratori defraudati c'è tutto un mondo del tessuto locale con problemi nei confronti delle due cooperative. Ultima, in ordine di tempo, è proprio la questione degli affitti non pagati».

liliane murekatete e marie therese mukamitsindo liliane murekatete e marie therese mukamitsindo

 

Oltre ai dipendenti che reclamano fino a 22 mensilità, hanno sollecitato l'intervento della Uiltucs anche diversi minori extracomunitari che hanno segnalato difficili condizioni di vita nelle case: sono stati costretti a vivere senza acqua e senza luce e spesso non ricevevano neppure pasti regolari e vestiti. Al momento questo aspetto del maltrattamento dei minori non è oggetto di indagine della Procura di Latina che non ha ricevuto denunce in merito, ma non è escluso che gli inquirenti vogliano monitorare questo filone. Vanno invece avanti le due tranche di inchiesta in collaborazione con la guardia di finanza (la suocera del deputato eletto nelle fila di Alleanza Verdi-Sinistra è indagata per malversazione) e con i carabinieri che procedono per distruzione e occultamento di documenti contabili (al momento non ci sono indagati).

 

MICHEL RUKUNDO MICHEL RUKUNDO

Parallelamente alla vicenda giudiziaria c'è poi la bufera politica che ha già indotto Aboubakar Soumahoro, ex sindacalista fondatore della Lega dei braccianti, ad autosospendersi dal gruppo di Alleanza Verdi-Sinistra. Ma c'è chi ne chiede le dimissioni dal Parlamento.

 

Come il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia che incalza: «Se il sindacalista è diventato deputato in virtù delle battaglia a difesa dei braccianti neri, le dimissioni da parlamentare sarebbero il minimo. La sua autosospensione dal partito è ben poca cosa». E il ministro della Difesa Guido Crosetto su Twitter chiosa: «Il tema non è Soumahoro. Il tema sono le migliaia di persone che ogni giorno vengono sfruttate nell'assoluta indifferenza, spesso utilizzando sistemi formalmente "legali", come alcune cooperative. Una concorrenza tra poveri e derelitti, per comprimere i salari verso il basso».-

 

2 - SOUMAHORO, SPUNTA UN NUOVO FILONE IL CASO DEI FONDI ANTI CAPORALATO

Michele Marangon per il “Corriere della Sera”

ABOUBAKAR SOUMAHORO OSPITE DI MARCO DAMILANO A IL CAVALLO E LA TORRE - 12 OTTOBRE 2022 ABOUBAKAR SOUMAHORO OSPITE DI MARCO DAMILANO A IL CAVALLO E LA TORRE - 12 OTTOBRE 2022

 

Si chiamava PerLa . Era un progetto contro il caporalato. La Karibu, gestita da lady Soumahoro e sua madre Maria Therese Mukamitsindo, era fra le cooperative che dovevano, con fondi regionali, sottrarre i migranti agli sfruttatori.

 

Ma alla fine la suocera del deputato di Verdi e Sinistra italiana, ora autosospeso, non pagò chi aveva lavorato a quel progetto. Dovette intervenire il sindacato per un accordo.

 

È la più paradossale delle storie che emergono dalle carte dall'inchiesta di Latina sulle presunte malversazioni della presidente delle cooperative Karibu e Consorzio Aid. Una vicenda in cui benefattori e caporali si scambiano di ruolo. È scritta in un verbale di accordo firmato da Maria Therese che attesta come l'imprenditrice abbia ammesso di non aver pagato a un lavoratore le mensilità dovute per il progetto PerLa , né quelle per lavori precedenti, né il Tfr.

 

i finanziamenti da capogiro alla cooperativa karibu i finanziamenti da capogiro alla cooperativa karibu

La vittima di quella mancata retribuzione la racconta al Corriere chiedendo l'anonimato per paura di ritorsioni. «Ho lavorato al progetto PerLa come mediatore linguistico. Era bello. Aiutava chi, come me, era arrivato in Italia cercando lavoro e trovando gente che si approfittava. Io ero già alla Karibu dal 2017. Il progetto è durato altri 4 mesi.

 

Poi è finito. Ma i soldi non me li davano. Mi dicevano che c'erano ritardi. Che mi avrebbero pagato al più presto. Ma non è mai avvenuto: mi sono rivolto al sindacato Uiltucs e dopo mesi, nel luglio scorso, siamo arrivati a un accordo.

Spero sia rispettato».

 

Tra le vittime di mancate retribuzioni anche Aline. Che ricorda con rabbia: «Del resort in Ruanda venimmo a sapere nel 2018, quando si registrò un grave ritardo nei pagamenti. Avevo lavorato in varie strutture tra il 2015 e il 2021.

 

Ma dall'inizio gli stipendi sono stati erogati irregolarmente. E quando saltavano non veniva dato neanche il pocket money ai migranti, creando spesso momenti di tensione».

il caso soumahoro visto da osho 3 il caso soumahoro visto da osho 3

 

Lei ricorda il ruolo attivo, anche in questo, della moglie di Soumahoro, Liliane. «Alla fine noi dipendenti ci rivolgemmo ai sindacati, Anche la Karibu contattò l'Usb per tentare una mediazione. La nostra protesta venne messa subito a tacere. Ma il fatto che non pagassero i lavoratori era noto a tutti. Anche all'Usb». Sindacato del quale faceva parte Soumahoro, prima di passare alla Lega Braccianti e inaugurare una sede a Latina. Dove? Presso il Consorzio Aid.

 

STIVALI SOUMAHORO EDITION STIVALI SOUMAHORO EDITION

Sarà la Procura di Latina a chiarire responsabilità penali dietro quel giro vorticoso di bandi, progetti, Cas, affitti, da oltre 60 milioni di euro. Sulle responsabilità politiche invece è bufera. Nicola Fratoianni, che mise in lista Soumahoro, respinge la richiesta dei dirigenti pugliesi del suo partito di «assumersi per intero la responsabilità politica» di quella candidatura da loro contestata. E dice: «Ci sono ancora zone d'ombra da chiarire, ma non mi pento». E la segreteria di Si aggiunge: «Chi sapeva perché non ha informato i pm?». FdI, con il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, attacca: «Desta sconcerto e ripugnanza ciò che emerge dalle indagini sul clan Soumahoro. Un sistema di gestione dell'accoglienza che si configura, a volte, con scenari da associazione a delinquere». E per il ministro della Difesa Guido Crosetto «il tema non è Soumahoro ma le migliaia di persone sfruttate nell'indifferenza, utilizzando sistemi "legali", come alcune cooperative».

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