IL CENTRODESTRA NON ESISTE PIU' MA NESSUNO OSA DIRLO – LA LEGA ACCUSA FRATELLI D’ITALIA (“FAVORISCE IL CENTROSINISTRA”) PER I CASI DI PARMA, VERONA, CATANZARO, VITERBO E MESSINA IN CUI IL CENTRODESTRA NON SI PRESENTA UNITO – GIORGIA MELONI NON CI STA: "SERVE PRUDENZA. IN ALCUNE CITTÀ NON SIAMO RIUSCITI A TROVARE UNA QUADRA, MA NON MI PARE PER RESPONSABILITÀ DI FRATELLI D'ITALIA”

-

Condividi questo articolo


Francesco Olivo per la Stampa

 

Se ne dicono di ogni anche in piena campagna elettorale.

 

giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni matteo salvini

Matteo Salvini e Giorgia Meloni non riescono a nascondere più i risentimenti nemmeno mentre girano l'Italia per comizi, cercando voti a cinque giorni dalle elezioni comunali. Non ci sarà, a meno di sorprese, una manifestazione unitaria, e il perché è presto detto.

 

Il tema sono le amministrative: il centrodestra è unito in gran parte dei comuni, 21 capoluoghi su 26, ma il problema sorge laddove un accordo non è stato trovato. Salvini cita il caso di Parma, dove Fratelli d'Italia non appoggia la candidatura dell'ex sindaco Pietro Vignali, ma di esempi, restando solo ai centri maggiori, ce ne sono altri quattro - Verona, Catanzaro, Viterbo e Messina - più altre realtà importanti in provincia.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Di chi è la colpa? Qui nasce la lite. Il leader della Lega la vede così: «È un errore dividersi, perché laddove il centrodestra si divide si avvantaggia la sinistra - spiega -. Non do colpe, faccio l'esempio di Parma, dove un centrodestra compatto probabilmente avrebbe vinto anche al primo turno ma la scelta di FdI di correre da sola, anche contro il centrodestra, probabilmente ci impedirà di vincere al primo turno. Ma non sto qui a fare processi: lavoro perché il centrodestra sia compatto e vinca le elezioni politiche».

 

Salvini magari non vuole fare processi, ma Meloni in ogni caso non ci sta a fare l'imputata e risponde con durezza: «Mi sembra una lettura un po' distorta, francamente - replica da Milano -. Ci sono dei comuni nei quali Fratelli d'Italia ha fatto una scelta diversa da Lega e Forza Italia, comuni in cui la Lega ha fatto una scelta diversa e comuni nei quali Forza Italia ha fatto una scelta diversa. Per cui adesso non si dica che la responsabilità è solo nostra», puntualizza.

 

SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI

E per rafforzare il concetto, Meloni fa esempi concreti: «Allora, qualcuno mi parli di Forza Italia a Verona o della Lega a Messina, perché io sto sostenendo un candidato di Forza Italia e loro hanno fatto un'altra scelta con Cateno De Luca. Non mi pare che si possano trattare le questioni così. In alcuni casi non siamo riusciti per ragioni che sono territoriali, anche di rapporti - sottolinea -. Le ragioni territoriali sono complesse. In alcune città non siamo riusciti a trovare una quadra, ma non mi pare per responsabilità di Fratelli d'Italia». La conclusione è un invito secco: «Consiglio maggiore prudenza in queste dichiarazioni».

 

E dire che Salvini ieri si era spinto in là, immaginando che, in caso di successo del centrodestra alle politiche, con il primato di FdI all'interno della coalizione, a Meloni spetti la scelta del premier: «Chi prende un voto in più indicherà il presidente del Consiglio - ha detto davanti ai giornalisti della stampa estera - se lo prenderà la Lega si prenderà tutte le responsabilità del caso.

 

salvini meloni salvini meloni

Chi prende un voto in più in democrazia vince. Non si cambiano le regole durante la partita. Ha sempre funzionato così». Una presunta apertura, fatta nel giorno in cui è apparso chiaro che serve fantasia per immaginare che FdI, Lega e Forza Italia siano ancora una coalizione.

salvini meloni salvini meloni matteo salvini giorgia meloni meme by carli matteo salvini giorgia meloni meme by carli MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CURLING MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CURLING GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…

FLASH! - LE ROGNE PER SALVINI NON FINISCONO MAI. IL 15 DICEMBRE SI TERRÀ IL CONGRESSO DELLA LEGA LOMBARDA, CHE RACCHIUDE IL MAGGIOR NUMERO DI ISCRITTI AL CARROCCIO: IL CANDIDATO STRAFAVORITO (DATO AL 70%) È L’ANTI-SALVINIANO MASSIMILIANO ROMEO, CAPOGRUPPO AL SENATO. LO SFIDA LUCA TOCCALINI, FEDELE ALL’AMMACCATO CAPITANO. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA ATTILIO FONTANA, GIUNTO AL SECONDO MANDATO, ORMAI SI SENTE LIBERO DAL GIOGO DI SALVINI E APPOGGIA ROMEO. NON SOLO: SI STA ALLEANDO AL COMPETITOR DEL NUMERO UNO DELLA LEGA, LUCA ZAIA…

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!