Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera
I possibili scenari della crisi analizzati dal professor Gaetano Azzariti, docente di diritto costituzionale a La Sapienza.
Che succederà quando il presidente del Consiglio Mario Draghi si presenterà al Parlamento?
Si aprono diversi scenari perché il presidente del Consiglio non è tecnicamente sfiduciato avendo anzi ottenuto sul decreto Aiuti 172 voti: più della maggioranza assoluta.
Si poteva evitare il rinvio alle Camere?
Sì in teoria, ma è stato opportuno. Sono i partiti in Parlamento a dover decidere vita e morte del governo.
Draghi può evitare di ascoltare il dibattito in Parlamento?
Ci sono precedenti. Ma in questo caso sarebbe irrispettoso nei confronti del capo dello Stato che ha rinviato.
Che cosa può accadere adesso?
sergio mattarella mario draghi
Si aprono tre scenari. Nel primo si trova una nuova sintesi, le dimissioni vengono ritirate e il governo prosegue. Nel secondo Draghi prende atto che non si sono ridefiniti gli equilibri politici, conferma la volontà di essere presidente solo di un governo di unità nazionale, ribadisce le dimissioni. Nel terzo accetta una diversa maggioranza che gli vota la fiducia.
Il Parlamento può obbligarlo a rimanere?
No. Ma potrebbe risolvere la crisi ribadendo anche formalmente la fiducia nell’attuale governo. Qualora Draghi, responsabile dell’indirizzo politico del governo presentasse un chiaro programma di fine legislatura, il Parlamento su questa base votasse una mozione di fiducia motivata sulla quale i singoli parlamentari sarebbero chiamati, nominalmente, ad esprimersi ottenendo una maggioranza anche diversa dall’attuale, sarebbe difficile per lui sottrarsi.
Se Draghi confermerà le dimissioni cosa accadrà?
Il capo dello Stato può fare un tentativo per individuare un nuovo governo. Se non ci saranno la condizioni, anche per i tempi stretti, può sciogliere le Camere e lasciarlo presidente dimissionario.
Draghi dimissionario avrà poteri limitati?
Da dimissionario sì. Potrà svolgere solo l’attività di «ordinaria amministrazione».
Quando si può andare al voto?
La data realistica è quella del 2 ottobre.
Il dl Bilancio deve essere depositato il 15 ottobre. Si può votare prima?
Si può votare sempre. Certo è un problema, tempi stretti. In realtà sono anni che la legge di bilancio viene approvata all’ultimo minuto sacrificando il dibattito parlamentare. Con elezioni in prossimità della sessione di bilancio sarebbe ancor peggio.
Si rischia l’esercizio provvisorio?
Sì, ma in questa situazione drammatica sarebbe ancora più penalizzante per i cittadini.
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