Maria Antonietta Calabrò per https://www.huffingtonpost.it
Forfait del Presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Domenica prossima, 13 ottobre, non parteciperà a San Pietro alla canonizzazione della prima santa brasiliana, Irma la dolce, santa dei poveri. Lo ha comunicato al Vaticano, e ieri ha annullato anche la sua partecipazione alla Messa che si terrà il 20 ottobre a Salvador de Bahia, quindi in Brasile, per la nuova santa che era stata dichiarata beata molti anni fa da Giovanni Paolo II e che ha costruito un’enorme opera di assistenza medica in favore dei diseredati. Bolsonaro aveva promesso tre mesi fa all’arcivescovo di Bahia, Murilo Krieger, che ci sarebbe stato anche lui all’evento religioso che si svolgerà allo stadio Fonte Nova di Salvador, una delle sedi dei Mondiali del 2014.Ma deve partire per il Giappone.
Un doppio schiaffo in faccia a Papa Francesco. Anche considerando che il Brasile è il primo Paese al mondo per presenza dei cattolici, i quali secondo un sondaggio pubblicato proprio oggi non approvano (con una maggioranza del 58 per cento), il suo operato.
Mentre per l′85% dei cattolici brasiliani, l’Amazzonia è vitale per ridurre gli effetti del riscaldamento globale (dati di un sondaggio nazionale effettuato dal Global Catholic Movement assieme al Climate and Society Institute) dai quali emerge una sostanziale adesione alle indicazioni di Papa Francesco.
Per fare un parallelo - e notare la differenza - sarà il principe di Galles, il principe ereditario inglese, il più alto esponente della Casa Reale (dal momento che la Regina Elisabetta per ragione d’età non viaggia più all’estero) a arrivare a Roma per la canonizzazione (sempre domenica) del primo cittadino britannico dopo tre secoli, il cardinale John Henry Newman.
Ufficialmente per Bolsonaro si tratta di motivi d’agenda (come ha cercato di spiegare - dopo il portavoce della Presidenza - all’Huffpost anche l’ambasciata brasiliana presso la Santa Sede), ma in realtà come hanno sottolineato i giornali brasiliani negli ultimi giorni, la ragione vera è che Bolsonaro (sovranista, alleato in Sud America del Presidente Usa Donald Trump e in Italia del leader della Lega Matteo Salvini) non vuole trovarsi faccia a faccia con il Pontefice (come accade al termine della cerimonia e c’è il saluto alle delegazioni ufficiali) .
Papa Francesco anche negli ultimi giorni - proprio durante l’apertura del Sinodo dedicato alla regione panamazzonica - ha continuato a condannare lo sfruttamento dell’Amazzonia.
Bolsonaro manderà il vicepresidente, un generale, Hamilton Mourao. All’evento in Vaticano parteciperanno anche senatori, deputati e magistrati brasiliani, ma la lista non è stata fornita (così ha comunicato oggi la Segreteria generale della Camera) “per non creare pressioni su di loro”.
REGINA ELISABETTA E PAPA BERGOGLIO
Secondo il periodico Pagina 12 Bolsonaro ha classificato il Sinodo dell’Amazzonia, come un problema di sicurezza nazionale, e chi vi partecipa è stato sottoposto a indagini da parte dall’Agenzia di intelligence brasiliana. Bolsonaro ha “classificato” l’appuntamento vaticano come una questione che minaccia la sovranità del Paese, una preoccupazione che ha espresso pubblicamente quando ha parlato poche settimane fa davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
“Dal suo punto di vista, catechisti, indigeni, ONG e contadini senza terra, sarebbero parte di una cospirazione creata da Papa Francesco”, riporta Pagina 12.
″È assurdo affermare che il Sinodo minaccia la sovranità”, ha dichiarato il vescovo emerito di Xingu, Stato del Pará, Erwin Klauter (convocato da Bergoglio già nel 2014 per conoscere in prima persona la realtà nella foresta amazzonica) in un’intervista pubblicata lunedì da “Folha de San Pablo”.