Estratto da www.ilmessaggero.it
Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy di Google Italy, ha espresso preoccupazione riguardo alla recente norma approvata dal Senato sulla lotta alla pirateria. La legge obbligherà infatti le piattaforme digitali a segnalare tutte le violazioni di copyright presenti, passate e future all'autorità giudiziaria.
Ciulli ha sottolineato che, solo nel caso di Google, si tratta di quasi 10 miliardi di URL da notificare, mettendo in evidenza l'assurdità della norma. «Il Senato ci chiede di inondare l'autorità giudiziaria di quasi 10 miliardi di URL, e prevede il carcere se manchiamo una sola notifica», ha scritto su LinkedIn. Secondo Ciulli, il rischio è quello di paralizzare l’autorità giudiziaria invece di combattere efficacemente la pirateria.
[…] Il decreto Omnibus contro la pirateria […] include due emendamenti chiave. Il primo estende l'obbligo di blocco ai fornitori di servizi VPN e DNS pubblici per contenuti diffusi abusivamente. Il secondo impone ai fornitori di servizi di accesso alla rete di segnalare immediatamente condotte penalmente rilevanti all’autorità o alla polizia giudiziaria, con il rischio di reclusione fino a un anno in caso di mancata segnalazione.
[…] Ciulli […] avverte che l’attuale formulazione della norma potrebbe causare un effetto opposto a quello sperato: «[…] Lo sapete quante sono nel caso di Google? Al momento, 9.756.931.770. Insomma, il Senato ci chiede di inondare l'autorità giudiziaria di quasi 10 miliardi di URL - e prevede il carcere se manchiamo una sola notifica. Se la norma non viene corretta, il rischio è di fare il contrario dello spirito della legge: ingolfare l'autorità giudiziaria, e togliere risorse alla lotta alla pirateria».
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