Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”
[…] Entro il 31 dicembre c’è da rinnovare i vertici e i consigli di amministrazione di dieci società a diretto controllo pubblico, 51 di secondo livello, quattro di terzo. Di qui al 2024 c’è da rinnovare circa 130 aziende su cui la politica avrà l’ultima parola, non meno di cinquecento poltrone. Per citarne alcune in ordine sparso: Consip, Poligrafico dello Stato, Invimit, Sogesid, Consap, Sogin, Difesa servizi, Sose, Infratel, Lng shipping.
[…] la partita imminente e più delicata per Giorgia Meloni riguarda il futuro delle Ferrovie. Superata l’ipotesi di mandare l’attuale numero uno della holding Luigi Ferraris in soccorso dei problemi di Enel, c’è comunque da scegliere i nuovi vertici delle due principali aziende controllate: quella che gestisce l’alta velocità (Trenitalia) e la rete, ovvero Rfi.
Per capire l’importanza della scelta basti dire che il piano industriale del gruppo prevede 190 miliardi di investimenti in dieci anni, 110 dei quali su gallerie e binari. Di questi, 24 miliardi arriveranno da fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. […] Ebbene, per queste due poltrone Salvini (coadiuvato dal fedele sottosegretario Edoardo Rixi) ha pronto un ticket sul quale c’è il massimo riserbo.
Nei palazzi e in azienda girano voci secondo le quali l’attuale amministratore di Trenitalia Luigi Corradi potrebbe essere confermato, o essere spostato a Rfi, su consiglio di Ferraris. I candidati alternativi a Corradi alla guida di Rfi sono ben quattro: Vincenzo Macello, Umberto Lebruto, Maria Annunziata Giaconia o Arrigo Giana.
Fatto salvo quest’ultimo (è l’amministratore delegato della milanese Atm) gli altri sono manager interni. E in effetti così accade sin dai tempi in cui la rete era guidata da Mauro Moretti. […] C’è poi un altro problema di cui Meloni e Salvini dovranno tenere conto: il ticket uscente è formato da due donne, Vera Fiorani e Anna Masutti. Difficile immaginare che il primo capo del governo donna della storia repubblicana non imponga un’adeguata alternanza di genere.
A proposito di nomine, donne e Meloni: la premier ha un altro problema urgente da affrontare, ovvero il destino dell’amministratore delegato uscente di Terna Stefano Donnarumma.
[…] Ora a Donnarumma - rimasto disoccupato a causa del legame con Meloni - sarebbe stato promessa la poltrona di Cdp venture capital, una delle tante società della galassia pubblica della cassaforte del Tesoro. Ebbene, il suo passaggio si sta complicando per almeno due ragioni: il lauto emolumento che gli garantiva la poltrona di Terna (impossibile in una partecipata molto più piccola) e i rischi legali associati al passaggio da una società all’altra dello stesso gruppo. Non sempre la vicinanza alla politica, alla prova dei fatti, aiuta.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI MARIA ANNUNZIATA GIACONIA LUIGI CORRADI 4 GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI LUIGI CORRADI LUIGI CORRADI AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA - VIGNETTA BY MACONDO