LA CHIAMAVANO CIG ROBOT - RINVIATA DI NUOVO LA RIFORMA DELLA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, ADDIO ASSEGNI IN TEMPI BREVI. IL PD VOLEVA TAGLIARE LA BUROCRAZIA MA GLI APPARATI STATALI (E IL M5S) SI SONO OPPOSTI. UN ITER ELEFANTIACO CHE COINVOLGE LE REGIONI, CHE ERA STATO ABROGATO CON IL JOBS ACT E RESUSCITATO ORA - GUARDATE IL SERVIZIO DELLE ''IENE'' SU COSA SUCCEDE A CHI LA CHIEDE E FATEVI IL SEGNO DELLA CROCE

-

Condividi questo articolo


 

1. LOCKDOWN E SOLDI A IMPRESE E LAVORATORI: COSA È ANDATO STORTO?

 

Il governo ha annunciato una "potenza di fuoco" di 400 miliardi di euro per sostenere le nostre imprese. Ma mentre il denaro fatica ad arrivare, molte aziende sono in grave crisi. E anche la cassa integrazione è in ritardo: cosa non ha funzionato? Il nostro Silvio Schembri approfondisce il problema con i diretti interessati: gli imprenditori messi in ginocchio dal coronavirus

VIDEO:

https://www.iene.mediaset.it/video/imprese-liquidita-lockdown-andato-storto_782254.shtml

 

 

2. CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, IL GOVERNO RINVIA LA RIFORMA. TEMPI LUNGHI PER L’ASSEGNO

Valentina Conte per “la Repubblica

 

Fumata nera sulla Cassa integrazione. Nonostante promesse e annunci, il governo non ha ancora una soluzione per sveltire l'iter e l'erogazione della Cig, in particolare quella in deroga che passa per le Regioni: solo un lavoratore su cinque ha incassato i soldi, 122 mila su 641 mila. Ieri alcuni governatori guidati dal presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini ne hanno parlato con i ministri Nunzia Catalfo (Lavoro) e Francesco Boccia (Affari regionali).

conte gualtieri conte gualtieri

 

In un clima che tutti definiscono "costruttivo", si è condiviso il metodo senza entrare nel merito. La ministra Catalfo si è riservata di formalizzare una proposta di semplificazione da sottoporre alle Regioni. Non si procede senza un accordo, dunque. E questo fa capire che lo strumento - la Cig in deroga, cancellata dal Jobs Act nel 2016 e resuscitata in piena pandemia - rimane nelle mani delle Regioni che tuttavia non contribuiscono al suo finanziamento: 3,3 miliardi stanziati dal Cura Italia del 17 marzo, a carico cioè dello Stato.

 

Le lentezze di questi due mesi non sono del tutto imputabili ai territori, benché molte Regioni abbiano faticato non poco a rimettere in piedi la vecchia macchina. "In venti giorni abbiamo lavorato 36 mila pratiche, numeri che in altre epoche facevamo in un anno", racconta Cristina Grieco, assessore al Lavoro della Regione Toscana. "Ma certo è impensabile riuscire a pagare in un mese, a meno che non si tagli un pezzo di procedura".

cassa integrazione cassa integrazione

 

Ecco il nodo. L'iter è lungo e complesso. Contingentare i tempi di aziende, Regioni e Inps - come pure sembrava da una prima bozza del decreto Rilancio - così che al massimo in un mese e mezzo il lavoratore abbia i soldi in tasca viene considerato dalle stesse Regioni impossibile. E anche l'Inps - accusata da alcuni governatori, come il lombardo Fontana, di inefficienza - stima davvero troppo risicata una finestra di 10 giorni per il pagamento. "L'Inps non è una banca e ha una sana burocrazia, a tutela del cittadino e del rispetto della legge", taglia corto il presidente Pasquale Tridico. Si studiano quindi altre strade.

 

cassa integrazione cassa integrazione

A conti fatti, il decreto Rilancio dovrebbe avere lo stesso schema a tre punte del Cura Italia. Tre ammortizzatori rifinanziati - servono 15 miliardi - per coprire tutte le imprese, anche quelle con un solo dipendente, che hanno ancora bisogno di lasciare i lavoratori a casa, totalmente o per alcune ore: Cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario erogato dal Fondo di integrazione salariale e Cassa in deroga. Le prime due alimentate per buona parte dai soldi di lavoratori e aziende, la terza coperta dallo Stato.

 

Nulla cambierebbe nell'immediato, compresa la Cig in deroga ancora affidata alle Regioni. Trovato però l'accordo con i governatori, questo sarebbe recepito dal Consiglio dei ministri o da un emendamento allo stesso decreto (meno probabile per i tempi lunghi del Parlamento).

PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO

 

Ma accordo su cosa? Scartate le ipotesi di una Cig unica - ordinaria e in deroga - e di tempi contingentati, rimane la semplificazione amministrativa. "Gli Iban dei lavoratori potrebbero essere inclusi già nella domanda che l'impresa invia alla Regione", ragiona Vincenzo Colla, ex Cgil ora assessore al Lavoro dell'Emilia Romagna. "Su questa base, l'Inps potrebbe erogare subito un anticipo della Cassa - ad esempio il 70% - e il resto a saldo solo quando riceve il famoso modulo SR41 che attesta l'effettivo uso della Cig".

 

Nel frattempo, tutte le domande sono bloccate. I ministeri di Economia e Lavoro lavorano per spostare eventuali soldi avanzati da altri capitoli del Cura Italia, attivando i vasi comunicanti previsti dall'articolo 126 comma 7. Segno che le risorse sono davvero finite.

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...