Gabriella Cerami per “la Repubblica - Edizione Roma” - Estratti
ROBERTO GUALTIERI CON IL CASCHETTO
Quando era ministro dell’Economia, chi lo conosce bene diceva di lui: «Per decidere di fare un tweet, Roberto ci impiega tre giorni» . Era un modo affettuoso per dire quanto Gualtieri, oggi sindaco, sempre a testa bassa sulle carte di Roma Capitale e quelle di Bruxelles, fosse restio a comunicare, soprattutto sui social.
Arrivato in Campidoglio nell’ottobre del 2021, il primo cittadino non era poi così diverso. Su Facebook pubblicava qualche post in più rispetto al passato, talvolta però un po’ troppo prolisso, e cominciava a prendere confidenza con Instagram.
La vera sterzata è arrivata tre- quattro mesi fa — novembre 2023 — quando i collaboratori fanno notare al sindaco quanto oggi sia importante raccontare, senza filtri, la propria versione della città per convincere le persone, per riafferrare i delusi e, perché no, conquistare i futuri possibili astensionisti.
Quindi conta l’immagine, metterci la faccia e il sorriso, in una parola: il video. Dal quasi niente il primo cittadino inizia a produrre ogni giorno anche due video brevi in formato verticale, i cosiddetti reel, e sbarca su Tik Tok parlando di bus dalla sede di Roma Mobilità, di emergenza rifiuti («risolta») facendosi riprendere con i camion dell’Ama che gli passano accanto, di cantieri che miglioreranno la città indossando il caschetto giallo in testa. Quindi musica accattivante ed ecco il sindaco in mezzo alla gente sotto l’albero di Natale, il primo cittadino che taglia i nastri, Gualtieri in tangenziale, in metropolitana o ospite in tv. Il tutto in una modalità di informazione fai da te, nel format da influencer proprio quando l’influencer per antonomasia, Chiara Ferragni, è finita sotto tiro.
«Ma non è il social dei balletti?» , domanda Gualtieri al suo social media manager Daniele Cinà, figura chiave ormai a Palazzo Senatorio, che lavorava con lui già ai tempi di Bruxelles e prima ancora con parlamentari del Pd. «Niente affatto, può essere anche tanto altro » , gli viene risposto:
«Dipende da come si utilizza » . Diventa questo il ritornello per convincere il sindaco, con una carriera da professore di Storia contemporanea, a — come si dice in gergo — «sciogliersi un po’» davanti alla telecamera e a fidarsi dei nuovi mezzi di comunicazione. Adesso, dicono in Campidoglio, ci ha preso gusto. E in effetti viene anche ripagato dai dati. Negli ultimi tre mesi, al netto di chi ha smesso di seguire la pagina, il primo cittadino ha registrato 4.425 nuovi seguaci.
(...) Al contrario gli assessori capitolini non sono particolarmente social. Fatta eccezione per Alessandro Onorato, responsabile Sport e Grandi eventi, che si sposta da un punto all’altro della città con il suo « Viva Roma. Sempre» e ha iniziato pure a sfidare atleti (e youtuber) Mattia Faraoni nel sollevamento pesi, e per l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia che sta cercando di impratichirsi.
Gualtieri, che era quanto di più lontano potesse esserci dai social, adesso come in un paradosso chiede a tutti uno sforzo comunicativo. Perché, come lui sa, può sempre nascere una passione.
L’ESERCITO DEI FOLLOWER ASIATICI DEL PRIMO CITTADINO TRA LIKE E DENUNCE ALLA POSTALE
Gab.Cer. per “la Repubblica - Edizione Roma” - Estratti
In Asia Meridionale tutti pazzi per Roberto Gualtieri, ma gli account sono sospetti e dal Campidoglio viene inviata una segnalazione alla polizia postale. All’improvviso centinaia di utenti asiatici, registrati come nati in Bangladesh, ad Hanoi o a Nam Dinh in Vietnam, iniziano a seguire il sindaco su Facebook. Non solo cliccano il “segui” sulla pagina ufficiale, ma interagiscono anche con i loro “mi piace” ai post.
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Post che non mostrano, per esempio, le bellezze di Roma, come il Colosseo all’ora del tramonto o una piazza San Pietro gremita di persone all’ombra del Cupolone, in questi casi il like potrebbe essere comprensibile.
Piuttosto il primo cittadino pubblica le foto del consiglio del IX Municipio mentre con l’assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi e alla presidente Titti Di Salvo si dibatte del termovalorizzatore. All’ex senatrice Elena Fattori del Movimento 5 Stelle non sfugge il dettaglio: «Interessante tutti questi asiatici che abitano a Santa Palomba. I famosi cittadini dell’immaginario Pd » . Quindi sentenzia: « È tutto falso, anche i like ».
Siamo nel dicembre 2022, prima della sterzata social impressa da Gualtieri su consiglio del suo entourage. Il primo cittadino era ancora fermo alla piattaforma Facebook, ai post molto lunghi e pochi social, e non aveva ancora scoperto Instagram e Tik Tok.
Lo staff del sindaco corre subito ai ripari e denuncia il fatto alla polizia postale scrivendo che alcuni post «a partire dal 13 settembre presentano un numero significativo di account di provenienza estera, e non in linea con le normali attività di comunicazione Facebook del sindaco.
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