Estratto dell’articolo di Claudia Guasco per “il Messaggero”
Gli investigatori fotografano il gruppo di via Pattari come «un'organizzazione criminale ramificata in ascesa». Che progetta l'apertura della filiale di Londra, dispone - come rivela uno dei soci in un'intercettazione - di un archivio con 800 mila Sdi, cioè informazioni ottenute con accesso abusivo alla banca dati delle forze dell'ordine, e che in meno di tre anni ha «dossierato 767 persone», stima peraltro al ribasso.
Per questo la squadra di Equalize […] si attiene a «modalità formali attraverso cui camuffare e occultare le operazioni illecite». Regola numero uno, la sicurezza. Tant'è che tra i progetti c'è il trasferimento dell'attività in una stanza del palazzo Arcivescovile di piazza Fontana, dietro al Duomo, residenza ufficiale dell'arcivescovo di Milano.
[…] L'idea è di Enrico Pazzali, presidente della società e autosospeso numero uno della Fondazione Fiera Milano. Lo scorso 14 settembre i carabinieri del Nucleo operativo di Varese captano una conversazione tra il socio ex super poliziotto Carmine Gallo e Nunzio Calamucci, la mente tecnologica del gruppo. Gallo informa il sodale che Pazzali intende contattare Fulvio Pravedelli, consulente presso la Veneranda fabbrica del Duomo, ente preposto alla conservazione della cattedrale. Obiettivo: «Ottenere un ufficio all'interno dell'arcivescovado di Milano».
Spiega Gallo: «Lunedì devo chiedere a Pravedelli se si libera un ufficio, perché a lui piace molto l'arcivescovado, lì dove metto la macchina io». La stanza verrebbe utilizzata «come sala riunioni», ma il presidente vorrebbe trasferire nel palazzo cinquecentesco anche i server di Equalize, «un luogo estremamente sicuro», annotano gli investigatori.
La società dispone di un server in Italia, uno in Gran Bretagna e un altro in Lituania, Pazzali vorrebbe rivedere la mappa e durante una riunione ventila di portare tutte le apparecchiature in Oman, «dove le norme sono permissive» […].
SAMUELE CALAMUCCI E CARMINE GALLO
Lo spostamento nell'arcivescovato appare tuttavia una soluzione pratica e immediata, oltre che all'altezza dell'immagine del gruppo grazie al prestigioso portafoglio di nominativi acquisito nel corso del tempo. Rimarca Calamucci: «Siamo partiti come Ikea, ci stiamo trasformando in boutique eh...».
Il problema è che alcuni clienti chiedono una certificazione delle analisi economico-finanziarie e di carattere «reputazionale» fornite dalla squadra. È il caso della responsabile di un'azienda farmaceutica che si presenta nella sede di via Pattari a dicembre 2022, perplessa poiché non si spiega come «possano essere raccolte anche informazioni di polizia e giudiziarie».
PALAZZO ARCIVESCOVILE DI MILANO
Per giustificare la capacità di accedere a banche dati istituzionali protette da misure di sicurezza, comprese quelle dell'Agenzia delle Entrate, del ministero dell'Interno e della Presidenza del consiglio, Carmine Gallo e Nunzio Calamucci «affermano di essere titolari di un'apposita licenza investigativa».
[…] E in un'altra intercettazione il tecnico si spinge oltre: per ammantare di legalità di accessi abusivi allo Sdi, spiegano i carabinieri, racconta che le informazioni «sarebbe il frutto di un accordo con la Procura e la Prefettura». Assicura Calamucci: «Più di una volta ne abbiamo discusso in un tavolo con la coordinatrice della Dda di Milano Alessandra Dolci e con il Prefetto. Io paleso un'esigenza, vado dal Prefetto, guardi che sto facendo un KYC su questa persona, abbiamo l'evidenza che è un criminale, quindi tutto quello che abbiamo fatto ve lo diamo, in cambio io vorrei completare il lavoro. Allora c'è questo scambio!».
Sono millanterie, «affermazioni tanto calunniose quanto manifestamente contrarie al vero, anche solo in ragione dell'assoluta inattuabilità di un simile scambio», sottolineano gli investigatori. Per i quali «le fantasiose invenzioni di Calamucci contribuiscono a metterne in luce l'estrema pericolosità […]».
Per tutelarsi, la rete di presunte cyber-spie aveva un piano «segreto nel cuore», parole sempre di Calamucci. «Safe Harbour» - Porto sicuro - una società schermo preziosa in caso di accertamenti e indagini, costituita presso l'indirizzo di residenza di Giulio Cornelli, uno dei giovani hacker della compagine. L'operazione […] avrebbe consentito a Equalize «non solo di drenare risorse, movimentandole dalle società capofila, ma anche di allontanare da via Pattari la catena di formazione, realizzazione e distribuzione dei report e di gestione della piattaforma Beyond».
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