Alessandra Rizzo per “la Stampa”
Lo chiamano l’Obama britannico: come il presidente Usa è figlio di un immigrato africano, ha studiato legge e la sua ascesa ai vertici della politica nazionale è stata fulminante. Saprà anche lui riportare la speranza di un partito sconfitto e condurlo alla vittoria?
Chuka Umunna, stella nascente del Labour e ministro per le attività produttive del governo ombra, giura di sì. Ha annunciato la sua candidatura alla guida di un partito uscito dalle elezioni con le ossa rotte. Lo fa ripartendo dal centro, con un approccio blairiano e la promessa di ritornare al successo già dal 2020.
«Alcuni hanno detto che riportare i Labour al governo richiederà dieci anni - ha detto in un video pubblicato su Facebook -. Credo che ci riusciremo in 5 anni». Non è il famoso «Yes we can» obamiano, ma pur sempre un messaggio di speranza. Ed è subito diventato il favorito dei bookmakers e, secondo il «Financial Times», ha già incontrato Tony Blair.
L’enfant prodige
Suo padre Bennett arrivò dalla Nigeria senza un penny, approdando nella Liverpool degli Anni 60. È riuscito a creare un business di import-export, sposare la figlia di un giudice (procuratore a Norimberga, secondo la stampa britannica), e sistemarsi a Streatham, cittadina a sud di Londra.
È lì che Chuka Harrison Umunna è nato 36 anni fa ed è da lì che, dopo gli studi in legge a Manchester, è partita la sua avventura politica. È stato eletto in Parlamento nel 2010 e l’anno successivo è diventato ministro nel governo ombra. Nelle elezioni di giovedì scorso ha conservato il seggio, impresa di cui altri big di partito non sono stati capaci. Non è sposato, anche se è spesso visto in compagnia di un avvocato, Alice Sullivan. Papà Bennett, tornato in Nigeria per tentare la carriera politica, è rimasto ucciso nel 1992 in un incidente d’auto.
Il messaggio
Per lanciare la sua candidature, Umunna ha scelto un luogo simbolico, la cittadina di Swindon, in cui i conservatori hanno lanciato il loro manifesto elettorale e in cui hanno vinto due seggi chiave a spese dei Labour. «Possiamo e dobbiamo vincere in seggi come Swindon» ha detto Umunna. Vuole tornare ad ispirare gli elettori, in particolare quella middle-class tagliata fuori dal messaggio di Ed Miliband, colpevole ai suoi occhi di aver spostato il partito troppo a sinistra e aver ripudiato il New Labour di Blair.
Umunna ha carisma, ci sa fare in tv e ha appeal multi-etnico. Ma va al di là delle facili omologazioni: ha studiato in una scuola esclusiva e ha un approccio pro-business che può piacere alla City. Tra i suoi avversari un’altra giovane blairiana, Liz Kendall.
Obama aveva 43 anni quando il suo famoso discorso alla convention democratica nel 2004 lo portò alla ribalta nazionale. Umunna è ancora più giovane, troppo, secondo i detrattori. Ma ha già incassato la benedizione di Peter Mandelson, l’architetto del New Labour: «Deve fare un po’ di strada, ma arriverà».
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