Filippo Ceccarelli per “Venerdì – la Repubblica”
GIUSEPPE CIRILLO PARTITO DELLA FOLLIA
Eccola di nuovo, la follia: inconfondibilmente italiana, ma stavolta accettata e vidimata. Nel gran teatro dei contrassegni elettorali allestito l'altra settimana davanti al ministero dell'Interno un posticino di riguardo neurovisivo se l'è ritagliato senz' altro il "Partito della follia", scritto in grande, e sotto, minuscolo, "creativa", nel cui simbolo compare la caricatura del fondatore, il dottor Giuseppe Cirillo da Caserta, avvinghiato a una sirena.
Noto ai maniaci della micropolitica fin dal secolo scorso con l'auto-nomignolo di "Dottor Mandrillo", Cirillo è un accorto performer già inventore del "Partito delle buone maniere", poi alla testa di un certo numero di liste di ordinaria sessuomania dedite alla distribuzione gratuita di preservativi poi trasformatesi nel partito degli "Impotenti esistenziali". Fuori dal Viminale ha inscenato una specie di matrimonio con una creatura in abito da sposa, incarnazione della suddetta sirena, che però il cappellaccio e la mascherina rendevano un po' sinistra.
GIUSEPPE CIRILLO PARTITO DELLA FOLLIA
Chi voglia saperne di più, di Cirillo e degli altri eccentrici demiurghi dei più assurdi partitini, può utilmente consultare il ricchissimo blog e le diramazioni social del massimo curioso e studioso dell'effervescente materia, Gabriele Maestri (htpp://isimbolidelladiscordia.it), che da anni con spirito di lieto sacrificio partecipa a quel mondo di effervescente eccentricità.
Quest' anno ha contato quattro Dc e sei scudi crociati; ha ritrovato l'estetica cotonata di Mirella Cece e del suo Sacro Romano Impero Liberale e Cattolico, pure beandosi del formidabile acronimo "Pa.pa.ri.n.i" che s' è attribuito una formazione neorisorgimentale, pure notando come nel confuso accumulo di scritte che saturano l'emblema del Movimento per l'Instaurazione del Socialismo Scientifico Cristiano compaia l'appello "Better call Pierluca", inteso come l'avvocato Pierluca Dal Canto, presidente e ideologo.
GIUSEPPE CIRILLO PARTITO DELLA FOLLIA
Ora, tutto ciò può essere etichettato come follia, ma a patto di considerare quest' ultima, specie in politica, come qualcosa che porta alla luce gli umori, i sommovimenti e le fermentazioni dell'inconscio sociale e individuale. Con spirito di rassegnata curiosità e uno sguardo di allegra comprensione per il dottor Cirillo e il suo elogio della pazzia, vale dunque osservare sotto questa luce, oltre alla caduta del governo Draghi sull'inceneritore di Santa Palomba: il bacio di Calenda a Letta, il carteggio Morgan-Meloni, le finte nozze di Berlusconi, le peripezie statutarie e i criptici post di Grillo, il dialogo social tra Salvini e le mucche, l'appoggio del Psdi a Di Maio, la disputa sullo Xanax fra le ministre di Forza Italia. «Nel più pazo laberintho», sosteneva Francesco Guicciardini, ora e sempre sotto quel segno tutto nostro.
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