Michela Tamburrino per “la Stampa”
L'Italia, brand in ascesa continua. Sarà per questo che Angelina Jolie è stata ben felice di aver siglato un accordo con Fremantle che prevede di girare integralmente in Italia il suo film da regista tratto dal romanzo di Alessandro Baricco Without blood ( Senza sangue). «Al cuore di questo accordo - ha detto la Jolie - c'è la libertà di raccontare storie importanti e portarle al pubblico globale. Sono entusiasta all'idea di lavorare con una squadra così appassionata».
angelina jolie foto di bacco (1)
Piace l'Italia che guarda alle coproduzioni internazionali d'alto profilo, tanto che la serie appena conclusasi in Italia, Doc, con Luca Argentero, è al primo posto nel gradimento del telespettatore francese. Il made in Italy che traina è confermato dal mercato che registra oltre 100 milioni di esportazioni annue più altrettanti accordi con l'estero. Dunque è anche in quest' ottica che si colloca l'operazione di Fremantle, uno dei principali gruppi di produzione culturale e di intrattenimento al mondo, in continua espansione, che ha acquisito il 70 % di Lux Vide, la società creata nel 1992 da uno dei più illuminati direttori generali della Rai Ettore Bernabei, all'indomani del suo addio all'azienda pubblica.
Dell'operazione e degli effetti pratici di questa politica parla Andrea Scrosati, group Coo e Ceo europeo di Fremantle, che grazie all'acquisizione diventa presidente della Lux, mentre Luca Bernabei si conferma Ceo e Matilde Bernabei rimane presidente onorario e membro del Cda. Fremantle da oggi è leader italiana della produzione indipendente di intrattenimento, cinema e serie tv grazie a FremantleMedia Italia, Wildside e The Apartment, impegnate nell'ideazione di programmi e serie tv , film e documentari.
luca bernabei e terence hill 3
«Fremantle opera già da tempo con soddisfazione in Italia che per noi rappresenta uno dei Paesi più importanti al mondo per creatività, infrastrutture, e grazie anche al sistema di TAX credit che ha reso il Paese ancora più competitivo sullo scenario internazionale. Tanto che la scorsa settimana abbiamo siglato un accordo quadro con Cinecittà per l'affitto continuativo di alcuni dei suoi teatri di posa. In quest' ottica la scelta di girare proprio in Italia il prossimo film scritto e diretto da Angelina Jolie, nell'ambito di un accordo più ampio stipulato con lei, e che abbiamo appena annunciato.
Non ho dubbi che dalla collaborazione tra il team della Lux e i tantissimi talenti che sono la forza di Fremantle in tutto il mondo nasceranno progetti ancora più straordinari, capaci di coinvolgere il pubblico internazionale. Questa operazione è la quarta che Fremantle perfeziona in Italia ed è la conferma dello straordinario valore del team italiano».
Perché proprio la Lux Vide?
«Stiamo parlando di una bellissima società - dice Scrosati - che ben si inserisce nel nostro modello di gruppo. Ci tengo a specificare che la Lux Vide, come le altre società acquisite, resta indipendente nelle sue scelte, con un Ceo, Luca Bernabei, che resta alla guida operativa della società».
Avete già adocchiato prossime «prede appetibili»?
«Fremantle è un gruppo in crescita, ma il nostro obiettivo è farlo con partner coerenti con la nostra visione strategica, come ad esempio il gruppo "This is nice", acquisito recentemente nei Paesi nordici. La Lux Vide porta in dote un bouquet di grandi successi come Don Matteo, alla tredicesima stagione, Che Dio ci aiuti, DOC , la serie tv con il più alto ascolto degli ultimi 15 anni, Blanca , il miglior debutto della scorsa stagione e le grandi produzioni internazionali: I Medici , Leonardo e Diavoli (in aprile la seconda stagione su Sky), più prestigiose nomination agli Emmy e ai Golden Globe».
Forte di questi successi Luca Bernabei commenta: «È la politica di cui si fa portavoce Fremantle che ci è piaciuta: lasciare piena autonomia in piena sinergia di idee, talenti, connessioni. In un momento tanto complesso, o resti local o ti apri al mondo internazionale e con un grande gruppo alle spalle intravedo enormi possibilità di produzioni future. Andrea Scrosati è uno dei più importanti manager della comunicazione internazionale. È anche un amico. Ci conosciamo già da prima di Diavoli ».
Pronti per l'appuntamento della prossima settimana?
«Emozionato, certo, per il global summit di Fremantle, parliamo di un conglomerato di grandi producer da tutto il mondo. Le faccio un esempio. Io stavo cercando un talent israeliano e non trovavo. Scrosati in tempo reale mi ha messo in contatto con lui perché apparteneva al gruppo. Quando ci si interfaccia con Netflix o Amazon si é più forti».
Sogna di vedere Don Matteo in America?
«Intanto ho altri due sogni nel cuore, uno è Sandokan e sto già lavorando con grandi sceneggiatori americani e l'altro è The rising la storia di Gesù. Farli con Fremantle è interessante. Ma anche Don Matteo sarà più moderno, con Raoul Bova in moto e non in tonaca. Un prete in giro per il mondo». -