1 - UNIONI CIVILI: IN VISTA RICHIESTA PD RINVIO ESAME DDL
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(ANSA) - In Senato si profila una nuova richiesta di rinvio dell'esame del ddl sulle unioni civili. Lo si apprende da qualificate fonti parlamentari di maggioranza. Questa volta, riferiscono all'ANSA queste fonti, a chiedere una riflessione "di qualche giorno" sarebbe il Partito democratico. La richiesta verrebbe avanzata stamani in Aula. Ieri sera l'Aula di Palazzo Madama aveva approvato la richiesta di sospensione avanzata da Sel.
2 - ORA RENZI HA UN PRETESTO PER ARCHIVIARE LE ADOZIONI
Da “il Foglio”
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Tutto rinviato a oggi per il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. Dopo una giornata di mediazioni, riunioni e scontri nell’Aula di Palazzo Madama, il presidente del Senato Pietro Grasso ha deciso di sospendere la seduta (su richiesta della capogruppo di Sel, De Petris), che riprenderà questa mattina alle 9,30.
Decisiva è stata la scelta dei senatori del Movimento 5 stelle di non sostenere l’emendamento Marcucci (il cosiddetto “super canguro”) che avrebbe fatto decadere la maggior parte degli emendamenti proposti al disegno di legge dalle opposizioni, in particolare sul contestato articolo 5 riguardante la stepchild adoption, che secondo il capogruppo Pd Luigi Zanda sarà votato a scrutinio segreto.
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“Andiamo avanti con i 500 emendamenti e facciamolo a voto palese”, aveva detto Alberto Airola (M5s), dopo il ritiro da parte della Lega del novanta per cento dei propri emendamenti, nel tentativo di convincere il Pd a non proporre il “super canguro”, che comunque “non sarà ritirato”, ha detto Marcucci.
In serata a Palazzo Madama si è fatta strada l’ipotesi che alla fine, per salvare il ddl, si decida di stralciare l’articolo 5, come richiesto da tempo dall’agguerrita pattuglia cattolica piddina. Stamattina la decisione di Renzi. Che alla luce del passo indietro di Grillo ha forse finalmente un pretesto per dire: le stepchild non si possono fare per colpa di Grillo, ora meglio un accordo con Ncd per portare la legge a casa. Chissà.
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3 - L’ULTIMO TENTATIVO DI RENZI “UN PATTO NELLA MAGGIORANZA” L’IDEA DI STRALCIARE LE ADOZIONI
Annalisa Cuzzocrea e Goffredo De Marchis per “la Repubblica”
Adesso si affaccia l’ipotesi di una ritirata, per salvare le unioni civili. Un dietrofront che avrebbe il profilo dello stralcio delle adozioni per le coppie gay perché se è vero che l’ordine dei renziani è picchiare duro sul «cinismo» dei 5stelle, come lo chiama Renzi, è anche vero che il premier è costretto a essere realista, cioè a contare i voti favorevoli all’emendamento canguro che permetterebbe di evitare decine di voti segreti e centinaia di proposte di modifica, tutte potenzialmente esiziali per far uscire una legge decente dall’aula di Palazzo Madama.
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Dall’Argentina Renzi si tiene in contatto con Luca Lotti che è piazzato alle spalle dell’emiciclo del Senato e ferma i senatori per sondarne gli umori. La raffica di dichiarazioni contro Grillo e Casaleggio per il voltafaccia sull’emendamento Marcucci, per l’annuncio del voto contrario fatto ieri dal senatore Alberto Airola, può servire ma «andare dritti, votarlo e contare i voti contrari del Movimento 5stelle, questo sì gli farebbe pagare un prezzo politico altissimo», ragiona il premier.
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Per questo per tutta la notte il sottosegretario Lotti e il capogruppo Luigi Zanda hanno lavorato sui numeri, cercando defezioni nel gruppo dei cattodem, solleticando la libertà di coscienza dei parlamentari di Forza Italia, chiedendo a Denis Verdini di compattare la sua truppa.
«I numeri però sono a rischio», ripetono i delegati di Palazzo Chigi. E ieri è stato del tutto lampante quando il Pd ha dovuto mettere ai voti il rinvio della seduta a oggi e ha superato l’ostacolo con i voti determinanti di Ala. Un chiaro segnale di resa, almeno parziale.
Altro che adozioni, ora rischia l’intera legge.
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E rischia anche la sconfitta il Pd nella votazione del canguro. Quindi, in attesa di rientrare a Roma stamattina, Renzi immagina anche la strada di un patto dentro la maggioranza di governo, un accordo con Angelino Alfano che scansi la stepchild adoption per portare a casa le unioni civili. «E noi ci stiamo — ripete il capogruppo Renato Schifani — basta stralciare le adozioni ed evitare l’equiparazione col matrimonio».
Ma per tutta la notte i dem hanno lavorato sul canguro, cercando i numeri dappertutto, perché, dice Renzi ai suoi collaboratori, «io capisco anche la voglia dei nostri senatori di non darla vinta ai grillini». Grillini che fino alla mattina avevano dato il loro placet all’emendamento tagliatutto ma poi sono capitolati di fronte agli ordini ricevuti da Casaleggio e Grillo. Sulla chat dei parlamentari 5stelle Luigi Di Maio ha scatenato la sua battaglia contro il Pd dichiarando il canguro «irricevibile e per noi incostituzionale», chiedendo di mettere in difficoltà il Partito democratico, di dimostrare che non aveva una maggioranza senza «trucchi e se non ce l’ha lo dica».
Monica Cirinna e Donatella Visconti
Airola, che si era speso per la legge Cirinnà, ha capitolato. Per i vertici, l’occasione di danneggiare il Pd lasciandolo solo con le sue contraddizioni era troppo ghiotta. E perfetta. Perché il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto contro la ghigliottina alla Camera e contro i “canguri” al Senato. Il direttorio ha deliberato. «Nessun diktat, nessuna imposizione, ma per noi votare il canguro, per lo più davanti a soli 500 emendamenti, sarebbe stata un’assurdità. Abbiamo parlato come parliamo sempre con i senatori, ma non siamo stati noi a decidere», garantisce Roberto Fico.
Non sono bastati i capannelli tra Zanda e la capogruppo M5s Nunzia Catalfo. Non è bastato l’appello del viceministro Ivan Scalfarotto in un colloquio con Airola: «La nostra vita è nelle vostremani. Quella di noi gay. La politica che c’entra?». Camminano invece a un metro da terra i cattodem come Rosa Maria Di Giorgi: «Abbiamo aspettato 20 anni per questa legge, possiamo aspettare 20 anni e dieci giorni votandola senza forzature».
La decisione finale verrà presa stamattina. E non sarà indolore per il Pd, comunque vada. Andare avanti, alla guerra totale, scatenerebbe i cattolici oltranzisti, quelli che Zanda non avrà convinto. Fermarsi e trattare con Ncd provocherebbe uno strappo con i senatori più di sinistra, compresi i giovani turchi vicini al ministro Orlando. Ma se conta far passare la legge qualcuno dovrà piegarsi