CLINI E DECLINI - L’EX MINISTRO DELL’AMBIENTE INDAGATO PER CORRUZIONE E RICICLAGGIO DI FONDI PER LA COOPERAZIONE

L’inchiesta è su un progetto da 54 mln, condotto da una società di Ravenna, per un’opera idraulica in Iraq - Per i pm alcune fatture della società sono false e parte degli stanziamenti sarebbero stati spesi per cose diverse da quelle dichiarate - La Finanza ha rintracciato un conto in Giordania sul quale sarebbero finiti molti soldi…

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Giuliano Foschini per "la Repubblica"

Sono partiti da alcune fatture strane emesse da un'impresa di Ravenna. Quindi tutto è cominciato da una sospetta evasione fiscale. Invece, passo dopo passo, la procura e la guardia di Finanza di Ravenna si sono trovati in mano un'inchiesta esplosiva per corruzione e riciclaggio che coinvolge un ministero, quello dell'Ambiente, e ha al centro un investimento internazionale - New Eden - da 54 milioni di euro impegnati soltanto dal governo italiano per realizzare un'opera idraulica in Iraq. Parte di quei soldi - temono oggi gli investigatori - potrebbero essere finiti su un conto segreto scoperto in Giordania e riconducibile proprio ad alcuni italiani.

Corrado Clini e Sebastiao SalgadoCorrado Clini e Sebastiao Salgado

La storia, raccontata ieri da Il Tempo, ha tratti ancora poco chiari. Però una cosa certa c'è: nel registro degli indagati sono state iscritte già una decina di persone. Il nome più pesante è quello dell'ex ministro dell'Ambiente del governo Monti, Corrado Clini, che oggi verrà interrogato dalla procura di Ravenna e dovrà spiegare cosa ne sa e che tipo di controlli sono stati fatti su un investimento del genere.

Clini fa sapere che risponderà alle domande dei magistrati e che di questa storia sa poco, anzi nulla. «Prima di dire qualsiasi cosa - dicono i suoi - vediamo di capire di cosa si tratta. Certo è che il progetto di cui si parla è stato premiato con un oscar dell'ambiente».

Il progetto al centro dell'inchiesta «ha lo scopo - si legge in alcuni degli atti acquisiti dalla Finanza - di pianificare una gestione idriche nel sud dell'Iraq, in parallelo a un progetto di
sviluppo della Mesopotamia». Tra le altre cose è previsto, per esempio, il controllo dei bacini idrici del Tigri e l'Eufrate. Il progetto va avanti da più di dieci anni, l'Italia ne è stata capofila fin dal principio perché a condurlo è appunto una società di Ravenna, la Med ingegneria, specialista in infrastrutture civili.

CLINI E PASSERACLINI E PASSERA

Nei giorni scorsi la Finanza è stata sia al ministero a Roma sia nella sede della società, in via Putinati a Ravenna, per raccogliere tutta la documentazione. L'indagine nasce infatti proprio da alcune carte: fatture che la Med ingegneria emette e che saltano agli occhi delle fiamme gialle per una serie di stranezze.

Parte una segnalazione al pm Nicola Proto che decide di vederci chiaro e chiede alle fiamme gialle di andare avanti. Si analizzano i conti correnti e le stranezze aumentano. Il sospetto è che alcune di quelle fatture siano completamente false e parte degli stanziamenti sarebbero stati spesi dalla Med Ingegneria per cose completamente diverse rispetto a quelle denunciate.

cliniclini

Non solo: la Finanza rintraccia anche un conto corrente in Giordania sul quale sarebbero finiti molti di quei soldi. Ora il problema è provare perché il denaro è finito lì e soprattutto a chi è finito. È possibile che ora chiedano spiegazioni oggi all'ex ministro Clini (che per anni è stato direttore generale di quel ministero), magari chiedendogli come l'ente ha vigilato sui fondi erogati per questo tipo di investimento. Gli indagati sono una decina, tra dirigenti della società e del ministero. I reati contestati sono, a vario titolo, quello di riciclaggio, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti.

 

 

 

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