COL CARO BOLLETTA CI SIAMO GIÀ BRUCIATI LA RIPRESA - SECONDO CONFINDUSTRIA L’IMPATTO DEGLI AUMENTI SULLA SPESA DELLE FAMIGLIE ITALIANE VALE TRA 5 E 6 MILIARDI DI EURO, VISTO CHE LUCE E GAS PESANO L'8,3% DEL PANIERE DEI CONSUMI: UN EFFETTO CHE SI SENTIRÀ SULL'ACQUISTO DI ALTRI BENI E SERVIZI - SE IN PIÙ CALCOLIAMO LE IMPRESE CHE PERDONO MARGINI E SONO COSTRETTE A CHIUDERE, SI CAPISCE PERCHÉ LO SCIVOLONE SARÀ INEVITABILE PER IL PIL: CI GIOCHIAMO LO 0,8% DI CRESCITA...

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Roberta Amoruso per “Il Messaggero

 

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L'impatto sulla spesa delle famiglie italiane vale tra 5 e 6 miliardi di euro, visto che luce e gas pesano l'8,3% del paniere dei consumi, avverte il Centro studi di Confindustria. Un effetto che si sentirà sulla spesa in altri beni e servizi.

 

Se a ciò si aggiunge che i rincari astronomici delle bollette faranno lievitare di quasi 30 miliardi i costi energetici delle imprese, bruciando margini e spingendo aziende alla chiusura, si capisce bene perché lo scivolone sarà inevitabile per il Pil.

 

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L'Italia si giocherà dunque quest'anno circa lo 0,8% della ripresa, sentenzia il Centro studi di Viale dell'Astronomia. E non è poco se significa che può sfumare una crescita pari a circa 14 miliardi, ovvero un terzo dei fondi Pnrr destinati nel 2022 all'Italia, solo per dare un’idea.

 

L’IMPATTO

Il quadro a tinte fosche fornito dagli economisti di Confindustria è legato in realtà a doppio effetto del riaccendersi dei contagi e dai rincari energetici che stanno colpendo le aziende fino addirittura a consigliare qualche imprenditore a tenere ferme intere linee produttive pur di risparmiare sui costi di produzione.

 

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Ecco perché, nonostante gli sforzi del governo con un intervento ad hoc da 1,7 miliardi, si è sollevato un coro di proteste e di delusione da parte di un po' tutti i settori della produzione, ma in particolare dalle imprese energivore.

 

Secondo i calcoli del Csc, «con gli attuali prezzi abnormi dell'energia, i margini erosi, la scarsità di commodity e l'aumento dei contagi, il rischio è che il Pil subisca un vero stop nel primo trimestre: almeno -0,8% l'impatto del caro-energia sul Pil del 2022». «Il rincaro dell'energia - evidenziano gli economisti di via dell'Astronomia - colpisce l'industria italiana» mentre «gli elevati contagi frenano i consumi di servizi».

 

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Potremmo perciò assistere ad una «risalita a forte rischio. A inizio 2022 si sono fatte più fitte le nubi, addensatesi già a fine 2021 sulla risalita del Pil italiano, stimato in frenata nel quarto trimestre».

 

Lo scenario per la manifattura «ha iniziato a peggiorare a dicembre: l'indice Pmi è sceso (62 da 62,8), pur indicando espansione; gli ordini reggono a fatica. Il costo insostenibile del gas (+723% a dicembre sul pre-crisi) e dell'elettricità in Italia, sommandosi ai rincari degli altri input, sta causando temporanee chiusure di imprese nei settori energivori».

 

Per gli economisti «l'impatto sulla produzione industriale sarà registrato tra dicembre e gennaio (dopo il +0,7% a ottobre-novembre)».

 

LE MOSSE UE

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Intanto, servizi e consumi sono visti «di nuovo giù. Il Pmi dei servizi è calato a dicembre (53 da 55,9), segnale che la risalita sta frenando. Nel turismo il recupero fino a novembre era parziale (-25% dal 2019 i viaggi di stranieri in Italia) e ora la nuova ondata di contagi sta riducendo la mobilità delle famiglie (-22% in Italia a gennaio 2022).

 

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Ciò potrebbe frenare nuovamente le spese fuori casa, sebbene i limiti di legge restino moderati. Il recupero dei consumi (gap di -3,6% dal pre-crisi, tutto nei servizi) rischia di interrompersi».

 

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Fin qui i costi sull'economia anche di una transizione energetica verso le fonti verdi ancora lontana per l’Italia. Ma sarà proprio il completamento della transizione energetica, ha ricordato ieri la commissaria europea per l'Energia, Kadri Simson, al termine dell'incontro informale dei ministri dell'Energia «l'unico fattore per ridurre la dipendenza dai rischi delle forniture», e quindi a garantire la sicurezza energetica dell'Europa. Nel frattempo, «l'obiettivo, in generale, è aumentare la capacità di stoccaggio» del gas.

 

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