1. “VOGLIONO FARMI CADERE”. SUSSURRI E PARANOIE, LA PREMIER ASSALTA I PM. SEGNALE AI BERLUSCONI
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
[…] Non è la prima volta che la leader sceglie di denunciare imprecisati complotti ai suoi danni. È un metodo appreso dal Cavaliere, spiegò tempo fa ai sondaggisti con cui si consulta: «E funziona». Gridare all’assedio è utile soprattutto in questa fase. Serve a sedare una maggioranza litigiosa, alle prese con casse vuote e liti sullo Ius scholae. La mossa mira insomma anche a costringere i fratelli Berlusconi a rientrare nei ranghi, evocando la battaglia finale a cui è chiamata la maggioranza.
Eppure, c’è dell’altro. Stavolta sembra diverso. La premier si espone molto, forse troppo. Come fosse davvero convinta che la sorella finirà presto in qualche inchiesta, accusata di traffico d’influenze. Le voci su Arianna, in realtà, girano da mesi. Sono sussurri che si intrecciano con indiscrezioni alimentate da persone vicine alla presidente del Consiglio, spiegano meloniani di prima fascia. […]
2. L'ARTICOLO ANTICIPATO AI BIG DI FDI E IN MASSERIA SCATTA IL CONTRATTACCO
Estratto dell’articolo di Federico Capurso e Ilario Lombardo per “La Stampa”
Il grande silenzio delle campagne della Valle d'Itria […] proprio non riesce […] a infondere serenità nell'animo di Giorgia Meloni. Sono giorni che la premier, dalla masseria dove è in vacanza, telefona, chatta e messaggia con direttori di giornali. Gli articoli sulla sorella Arianna, descritta come una tessitrice di nomine pubbliche, l'hanno mandata su tutte le furie.
«Usano lei per attaccare me», ripete, mentre Arianna è lì, in vacanza nella sua stessa masseria. Se ne era lamentata già altre volte in questi quasi due anni di governo, incurante del fatto che non sia irrilevante, ai fini dell'interesse pubblico, che abbia piazzato proprio la sorella – moglie del ministro Francesco Lollobrigida – al vertice di Fratelli d'Italia, il primo partito della maggioranza.
giorgia meloni alessandro sallusti 50 anni del giornale
Ma c'è un di più in questa storia, che va analizzato attraverso la cronaca dei fatti per capire fino a dove si è spinta la macchina della propaganda di Meloni, fino al punto, cioè, di voler correre il rischio di incrinare le linee di demarcazione tra poteri e contropoteri dello Stato.
Tutti, dentro FdI, erano informati dalla sera prima che l'indomani mattina avrebbe aperto Il Giornale un articolo firmato dal direttore Alessandro Sallusti, e con il titolo a caratteri cubitali: «Vogliono indagare Arianna».
VOGLIONO INDAGARE ARIANNA MELONI - PRIMA PAGINA DE IL GIORNALE - 19 AGOSTO 2024
Prima domanda: come mai i vertici del partito della premier conoscevano il contenuto del pezzo con molte ore di anticipo? La cosa non deve stupire troppo, perché la testata da tempo si contraddistingue per vicinanza e organicità al governo. L'ultima fatica letteraria di Sallusti è un lungo libro intervista proprio con Meloni […].
Il Giornale, inoltre, è di proprietà di Antonio Angelucci, parlamentare eletto con la Lega ma ora molto più vicino alla premier, da mesi interessato all'acquisto dell'Agi, l'agenzia di stampa in mano all'Eni, colosso aziendale controllato dal Tesoro, dunque dal governo.
L'intreccio di potere politico-editoriale è la cornice di un'operazione che – passo dopo passo – mostra di essere orchestrata nei minimi dettagli. Ieri mattina, molto presto, sugli smartphone degli addetti stampa di FdI e dei principali esponenti parlamentari viene inoltrato l'articolo di Sallusti con il seguente ordine: «Uscite su questo».
A impartirlo è Giovambattista Fazzolari, il sottosegretario fidatissimo di Meloni, qui nelle vesti di responsabile della comunicazione e di coordinatore di ogni singola dichiarazione, da Palazzo Chigi ai gruppi parlamentari, fino al partito.
La batteria di agenzie è impressionante: il messaggio degli eletti meloniani è fotocopiato. Nessuno mette minimamente in dubbio la tesi di Sallusti. Nessuno si cura dell'enormità del sospetto e dell'accusa di cospirazione.
[…] A coronare la valanga di dichiarazioni dei suoi parlamentari arriva anche il suo contributo personale, in un colloquio con l'Ansa. Accuse mosse senza fare un nome né portare una prova. […]