COME TI PROTEGGO IL VECCHIETTO: PENE PIU’ PESANTI PER CHI TRUFFA GLI OVER 65 – VERRANNO PROCESSATI D’UFFICIO SENZA DENUNCIA. E NIENTE SCONTO DELLA PENA SE NONNO NON VIENE RISARCITO – ANCHE QUESTA PROPOSTA DI LEGGE, PERO’, RISCHIA DI NON PASSARE ENTRO LA FINE DELLA LEGISLATURA

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Luca Fazzo per il Giornale

 

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Una legge di appena quattro articoli. Due sono chiari, gli altri due - come spesso accade - un po' oscuri e tecnici. Ma la sostanza è netta: dare una risposta concreta al dramma silenzioso che si consuma in migliaia di case, dove uomini e donne in là con gli anni subiscono truffe da cui - per buon cuore, per ingenuità, per gli acciacchi dell' età - non hanno modo di difendersi.

 

Le visite dei falsi tecnici del gas, dei falsi istruttori Inps, dei falsi amici di nipoti nei guai, che finiscono tutte allo stesso modo: l' anziano che consegna tutto quello che ha sottomano, o addirittura si fa accompagnare in banca a prelevare. Sono truffe che oltre al danno economico - con i risparmi e i ricordi che spariscono per sempre - umiliano e avviliscono, scatenando traumi psichici da cui le vittime a volte non si riprendono mai.

 

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Eppure vengono trattate dalla legge con un' indulgenza che spesso sconfina nell' impunità dei colpevoli. La proposta di legge 4130 è stata presentata da un folto gruppo di deputati dell' opposizione ma in commissione Giustizia ha trovato l' okay trasversale che ha portato il 20 luglio all' invio all' aula della Camera per la sua approvazione: ora la battaglia è per una corsia preferenziale che permetta in tempi rapidi il voto favorevole di Montecitorio e il passaggio al Senato. Con la speranza che Palazzo Madama non apporti modifiche.

 

Gli articoli più chiari della proposta sono il primo e il secondo. Il primo modifica la norma del codice penale che punisce il reato di truffa, stabilendo che se la vittima ha più di sessantacinque anni scatta il reato di truffa aggravata. È una modifica importante non solo perché aumenta da tre a cinque anni la pena massima, ma soprattutto perché consente che il colpevole possa essere inquisito e processato d' ufficio, senza querela della vittima: una querela che spesso chi finisce nelle grinfie dei truffatori non sporge, per paura delle conseguenze o anche solo per vergogna.

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Il secondo articolo, altrettanto chiaro, prevede che chi si rende colpevole dei reati di truffa e di circonvenzione di incapaci non abbia diritto alla sospensione condizionale della pena se prima non avrà risarcito e riparato le conseguenze del danno: una norma resa necessaria dalla facilità con cui la «condizionale» viene concessa, mentre le condanne ai risarcimenti restano quasi sempre sulla carta.

 

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E gli articoli 3 e 4 della proposta di legge danno maggiori poteri alle forze di polizia e ai magistrati, prevedendo che per il reato di truffa aggravata scatti l' arresto in flagranza e che in attesa del processo l' indagato possa essere tenuto in carcere.

 

Da tempo le forze di polizia e alcune Procure, come quella di Milano, divulgano manuali anti-truffa, per aiutare gli anziani a non cadere nei tranelli. Serviva però anche una legge che trattasse questi reati con la severità necessaria.

 

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